Sulle scale da cui non vedi il cielo

 
E ti aggiungo alla lista dei miei sogni
il tuo nome inciso in ogni fibra muscolare
mani intrecciate già al primo sguardo
e il sorriso che trabocca dall’orlo del bicchiere
da raccogliere prima che cada sull’asfalto
perché non vada sprecato un attimo d’amore.
E ti accompagno sino al primo bacio
sulle scale da cui non vedi il cielo
ma se guardi in alto e scosti il velo
c’è un concerto di luci e suoni e l’adagio
che c’immerge nella fluttuazione delle ore.
E’ la scansione dei colori che è cambiata, il cobalto
prima di ogni grigio, il nero in pensione, nelle sere
c’è l’orologio che rallenta prima del traguardo
sul ritmo di una voce che bisbiglia e sa amare
ogni infinito, ci sentiamo pesci e travi e legni.