Tra le onde di un mare di tempo,
svaniscono i ricordi come sabbia
sotto i piedi scalzi della memoria.
Sono teste di legno, mute testimoni
delle storie intrecciate nelle pieghe
dell'esistenza, scolpite dal vento
dell'esperienza e dalle maree
dell'emozione.
Sguardi fissi nel vuoto dell'infinito,
sfiorati dalla brezza della nostalgia,
le teste di legno osservano il passaggio
delle stagioni, danzano al ritmo
dell'eternità. Son silenziose sentinelle
di un tempo che fu, custodi delle
voci perdute nel labirinto del tempo.
Ma anche se il legno invecchia,
la memoria resta incisa, intatta,
e le teste di legno, testimoni muti,
raccontano segreti, sussurri
nascosti nell'eco delle onde,
nella sinfonia del tempo che scorre.
15 febbraio 2024
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La suocera è come un libro aperto, spesso difficile da interpretare e talvolta impossibile da chiudere, ma sempre pieno di lezioni da imparare.