Terra natìa

Là,
su quel colle
che guarda a oriente
il popoloso d’animal Biviere,
adornato da esili canneti ondeggianti,
trasvolato da felici cormorani gongolanti,
abitato da rannicchiati anfibi gracidanti,
palustre lago
che fece Jacopo, ideator di sonetti,
tanto sospirar,
che fece, ancor prima, Gorgia sofista
con i discorsi imparare a giocar,
che fece, pe’ figli sofferenti
di malarico morbo,
molte madri tribolar,
nacqui.

Là,
dove a settentrione
sorge l’innevato Mongibello
dal conico aspetto imperante,
sulle acque ioniche imponente,
col suo grigio pennacchio
dominator della piana al catanese grata,
solcata dal lento,
tumultuoso
Simeto silente,
dalle leggere limpide acque
donanti freschezza,
di tamerici e testuggini popolato,
crebbi.