Sobria la luce,
il sole mi muta versione.
Risorgo di nuovo, al mattino.
Brillante, succede all'eburnèo vedere per caso.
Le terre,
imbevono l'aria di una cenere nuova,
dall'acre profumo.
La valle non chiede ragione,
protegge la mole del tempo.
Teatro,
il passare degli anni,
penuria di sogni svegliati d'autunno.
Proibiti ai sensi,lascivi letarghi
e deboli verdi frammenti.
Un lampo spirale mi abbaglia la vista
e tutto riscorre a ritroso.
21 giugno 2006
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