È improprio credere che possegga la parola
la più esatta è un nugolo, forse una pietà.
Eppure passa a suo agio
nei piatti
a depredare lievito di braci
s’acquatta
molle condensa d’alito
che attende involuzione
creatura venuta al mondo
per un centesimo, schiacciata
dal peso della conoscenza.
È l’ombra dell’ombra
appena un segno arcaico
smorfia che fa temere il peggio
il non detto
da un farfugliare fole
lingua di un continente
per altri noi che quando tornano
danno solo impressione
d’aria che si sposta.
19 maggio 2017
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Rivelare il pensiero ha un costo: avere conferma che non ha peso per altri ciò che per te è ragione di gioia, naturale meraviglia e invece percepisci bloccato sotto macigni improbabili da scostare. Si rivela inutile, insensata causa di disagio. Si avvertono altri passare oltre, difedendo un'incomprensibile incolumità. Altri restano dietro al muro, un agio falso a cui non si rinuncia, per paura di essere veri o di non saper fingere di essere veri.