Non è più il poeta
che sente l’odore
di una pioggia lontana?
Non è più il bambino
ondeggiante nella sua anima
che grida il suo silenzio?
Fragrante è quel tatto
di insofferenza
che ora si affaccia
su nubi sospese
nel cielo.
Leggero è il vento
che si è formato
con la rabbia di solitudini
assopite.
4 luglio 2007
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