All’improvviso
m’invase un indolenzimento
che, mutato in formicolio,
irrigidendo le membra,
effuse nel corpo
come aria in un pallone.
Una senso strano sentii,
sul canapè cascai
come un peso morto
per resistergli un po’.
L’amarezza m'avvinse lo spirito.
L’ angoscia m’avvoltolò il cuore.
L’inquietudine m'invase l’animo.
Il travaglio mi tolse ogni sospiro.
Quel turpe affanno
stravolse i miei grati pensieri
mi disorientò
e la ragione confuse.
Orrendi giorni vissi
nell’abbandono
e nel patimento.
3 marzo 2013
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