Tre Cento ottantadue

L'odore dell'impreciso mi riga la fronte,  un muro e' la bocca fra il desiderio e la pancia, cio' che amo ancora non rientra, la strada di casa va su disinvolta lungo la spina dorsale. L'improvvisazione e' madre di tutte le mie parti, se qualcuna di esse dimenticasse il ruolo per restare in gioco, la scuserete, una,due volte, forse di più. E' che sapete, mi e' capitato un giglio nel cuore, non conoscevo del bianco la bianchezza prima di urtarlo, palpitando a casaccio come faccio da troppo. Adesso tutto di me mi sembra più nero: come direste altrimenti notte la notte se non vi sorprendesse di colpo l'insperato biancume?