Tre Cento quarantanove

Mia madre dice che invecchio: ogni tanto mi scuote, cerca il battaglio, tondo e codardo pipistrello annodatosi nella mia pancia inverni fa. Com'è che non suono? Il mio dong non sa parlare , c'è forse qualcosa che mi riesce meglio? Al carillon hanno strozzato la molla, se mi aprono gratto, poi gracchio, la ballerina amputata, sul binario c'è un guasto, una certa fanghiglia ha bloccato la strada da cui si passa per essere donna .Mia madre mi tocca la guancia, spolpata ma tonica, un bel mantello sopra lo scheletro incipriato, una mummia la fronte con due, tre sbavature, poi sale. Fa un inventario, io tremo, tra i miei capelli non un neo bianco, tutte le voglie sono ancora più nere. Che sia questa la mia punizione? Fare tutte le stagioni con la faccia della prima? Con il ventre piatto sul collo del mondo: la' ds dove viene la vita, io tengo una cuccia, una camera sempre imbiancata e sopra, esposta, la bomboniera di un'altra festa ancora nel tulle.