Le parole scuciono l'addio: il finimento nero
rantola da bordo a bordo ed avvelena il verso.
Addio mio scuro giorno di bene, addio alle tue spalle
arroventate dal gelo, al cuore indurito dalla facile mollezza
di troppe lusinghe, alle piaghe sanate da forbici,
alle dita che presero il posto delle labbra e alle labbra
che baciarono rovi. Addio mia vela di piombo, petalo
acuminato. Ti porterò nella carne, delicato cilicio
che annodasti la carezza al morso.
14 novembre 2011
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