La notte mi accoglie,
ed io, erro spento ed assente,
con la testa tra le mani
a mo’ di lanterna,
nello spazio desolato, smarrito,
labirinto inestricabile di puri pensieri,
reso impercorribile
solamente dalla tua scomparsa.
La notte si apre,
davanti alla mia insonnia,
mi culla nella quiete libera di volontà.
Echi del ricordo della tua voce
attraverso la calce fresca.
La notte mi prende,
con sé mi trascina
verso il principio di una nuova notte,
una oscurità palingenetica,
un eterno ritorno all’uguale.
Non ci sarà alcun canto del gallo.
Non sei più qui…
14 giugno 2010
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La verità, il più delle volte, si nasconde soltanto agli occhi degli innamorati e degli imbecilli (non c’è collegamento tra questi due stati) e sono solamente gli imbecilli a nascondere la verità, salvo poi, essere quasi sempre smascherati. Anche dagli innamorati.