Un inno alla pace

...è così che vuoi passare
dalle tenebre alla luce,
dimenticando l’odio
dimenticando la tristezza,
abbandonando la crudezza
di una vita in guerra
di una vita senza pentimento
di una bocca senza pane
di un segno di croce
su un petto dolorante!

Una flebile luce,
una linea impercettibile
divide o unisce l’invaso
dall’invasore
il buono dal cattivo
e non devi farti convincere
che la pace arrivi dopo
una guerra che come
tutte le guerre ucciderà
distruggerà e basta

...lasciati convincere
che sia un dittatore
avversario quello che ti
sta strappando terra ed affetti,
la vita e le vite,
che ti sta riempiendo
gli occhi di dolore e di rumori
sconosciuti, di lamenti e sangue

...non lasciarti, però, convincere
da chi invece poteva e non ha
fatto, da chi può e non
vede tutto un dolore
‐impastato‐
di lacrime e cenere,
urla di macerie che premono
sui cuori e sui corpi
di un popolo offeso e tradito
...da chi, poteva e non ha fatto
da chi, può e non vede...ancora!

Tu, invaso...cerca di
comprendere bene.

E’ solo una linea sottile…