Canta incessantemente, dimentica il vivere tanto,
mi chiedo come trovi il coraggio, la lucidità nei battiti assenti.
Nelle oppressioni delle siepi che mutano l'esistenza,
accorciandosi, scendendo verso terra, toccando il suolo che suda dolore.
Un male caldissimo fuoriesce dai tombini,
evaporando in respiri profondi, in cieli sparsi ovunque.
Si parla, ma senza pensare al tempo,
a ciò che rimane nel bagaglio delle emozioni.
Cuori persi ed abbandonati,
fra sconfitte e guadagni esorbitanti.
18 giugno 2024
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Chi si occupa delle persone deboli, ha bisogno di fiducia, di dimostragliela, se non si ha, è giusto occuparsene di persona e sempre, se non si può, bisogna fidarsi, se si fa cosi allora i malati e quella che assiste, riescono a stare più tranquilli