Una lacrima

Bruciante
il vuoto che ti manda in pezzi
inattesa, solinga, esitante,
spesso giunge a sorpresa
da quel profondo lontano
quando al tuo frantumarsi
ribellarsi è vano.
Mille orme cancellate,
insidia fatal della speranza,
riesumando scorre.
Per dignità frenata,
più volte solitaria e schiva,
da un rivolo chiaro e trasparente
si fa gemito e pianto,
mugolio, singulto;
è scroscio, rovescio, un acquazzone.
È sociale, non esclusiva
è uguale per tutti
per umili e nobili, per poveri e ricchi,
per vanità di condotta,
per quel tempo ch’è venuto in uggia,
per chi chiede aiuto.
Se per bontà troppo indulgente
sovente porge una mano,
sapore dell’anima,
inezia, minuzia sostanza di vita
oggettiva realtà.
e così come è venuta
sommessamente piano se ve va.
Questa è la mia lacrima.