Una madre coi narcisi

Non ho memoria di quel primo giorno
che la vide arrivare
vestendo veli d’insonnia sulle palpebre. Ricordo solo
che stringeva narcisi
nella mano sinistra
e in un incrocio di iridi mi disse
che non aveva bagagli – solo mani –
che pioveva a dirotto quella notte
che nessuno chiudeva le imposte
che bussarono alla porta
che avevano il cappello con la fiamma accesa e lo sentiva già dentro il fuoco delle parole
e le parole sanno essere con una carovana che passa
ed alza polvere per restare ciechi.
e il mondo è molto più piccolo di quanto si pensi
perché le dissero del figlio
e di due auto ‐ sulla stessa strada ‐ sulla stessa linea
(ma contro) E prese dal collo la faccia di dio
senza una lacrima da imbarcare per quel limbo
la lasciò cadere dalle mani
e non fu per distrazione.