Vecchio alpino

Seduto se ne sta
un vecchio alpino
chino sui ricordi
sfilati dal cappello.

Sfiora quella penna
con tremore stanco
e sugli annacquati occhi
un lacrimare lento.

Tende l’orecchio
al vento ormai straniero
gelido nel morso ad artigliare il cuore.

Solo tormenti e pianti
ode il vecchio alpino.

Amici mai traditi
che ancor gli tendono la mano
lassù sperduti come piume al vento
le loro penne mozze
a perenne giuramento.

Da "Nel migrar dei giorni" edito 2000