In turbolenza la nave oscilla,
spiana le vele e doma il vento;
il marinaro fissa la rotta,
il suono della chitarrina del mozzo dilaga in poppa,
guarda il mare.
È lì che navigherai.
È lì che ti perderai.
3 marzo 2020
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Sono stato schiavo per una notte.
Quella sera avevo lavorato un bel po’ per riuscire a buttar giù un paio di pensieri del cavolo. Ero troppo inebetito dal caldo asfissiante di quei lunghi giorni passati a poltrire da un letto ad un altro, un treno, una città, varie persone.
Chinai il capo su quella che era la mia situazione; e ne vidi lunghi tunnel insidiosi che inghiottivano la luce del mio intelletto.