Vento
a singhiozzo come il pianto,
come il portone chiuso,
che la chiave non gira,
un varco
che attrae spifferi sibilanti
e occhi
che guardano all'interno
sospettosi e irriconoscenti.
Da sotto la porta
la lama del sorriso
ardisce un sospiro,
gelido come il vortice,
piatto come il disincanto.
Silenzioso muro
bianco di occhi ciechi
aperti sul vuoto
un orrido cratere
dove gettarsi,
volando nell'aria
astratto estratto,
atto di volontà,
dispetto di violenza
senza vento.
‐‐‐‐‐‐‐‐‐
19 novembre 2007
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