Il mio centro imperfetto
mi fa tremare
al vizio terribile della sua musica
danza di gruppo di arterie
poco originale, trascinante sì
Vibro tutt’una col suo potere
mi piego per appagarlo
mai per piacere
La bacchetta del direttore si presta
in virtuosismi sperimentali
gaio divertimento il suo
burrascosa paura la mia
Il suo slancio innocente
mi lascia indietro
il ritmo diventa non pertinente
Pochi secondi allungati
dura l’estrosa vertigine
nel ritorno ancora una volta
mi guardo, sono com’ero
5 marzo 2019
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Metà di un cuore basta per essere felici, quando il destino ha poca luce.