Vivere ancora,
d'espressioni indurite
ma gentili come fossi
colomba di primavera,
a godere di sfoggi d'arroganze
e gesti inquietanti,
tra visi rugosi e menti
macchiate da lettini solari.
Sì, vivere,
trasudando necessità
e tonfi d'umore,
cimeli interiori
e passato di gloria.
In ogni caso vivere,
sempre e comunque,
anche quando d'età
la chioma diverrà canuta.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.
31 luglio 2024
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