Alberto E Il Mare.

Disteso su una sedia a sdraio sulla sabbia, gli occhi socchiusi, Alberto rimirava il mare in una notte senza luna.
Percepiva il rumore delle onde che si rincorrevano sin sulla spiaggia schiaffeggiando la battigia per poi ritirarsi silenziosamente.
Una brezza fresca e leggera gli accarezzava il corpo sin fino al viso, una piacevole sensazione che gli ricordava le carezze della consorte dolcissima che, con le mani diafane e sapienti gli procuravano un fremito in tutto il corpo.
Il paesaggio scuro era suggestivo anche se incuteva un po’ di paura.
All’orizzonte la Calabria; i suoi fari lampeggiavano squarciando a tratti l’oscurità. Qualche tremula luce in mare: barche di pescatori che con le lampare cercavano di attirare i pesci.
In cielo una stella faceva capolino fra le nuvole che si inseguivano fra di loro nascondendola per poi riscoprirla ancora.
Alberto era estasiato, ebbro di sensazioni piacevoli si sentiva ottimista, rilassato.
Nel telone del cielo scorgeva fanciulle danzanti ricoperte da un minuscolo gonnellino.
“An vedi er bell’addormentato, tu moje te cerca da mezz’ora, arza le chiappe!”
La suocera di Alberto non era un esempio di finezza…