Alberto Psicologo Erotico

La targa fuori dello studio in contrada Torre Faro di Messina ‘Alberto Psicologo Sessuale’ aveva stupito e incuriosito gli abitanti della frazione, chi poteva aver bisogno di uno ‘Psicologo Sessuale’? Alberto nato in frazione Giampilieri di Messina era riuscito a laurearsi in psicologia alla locale università; i genitori, agricoltori, avevano sopportato notevoli sacrifici per quel figliolo tanto amato che li aveva ricompensati con molta applicazione negli studi e conseguente conseguimento di  una laurea, era l’orgoglio di famiglia. Alberto era di bell’aspetto, alto di statura, dai modi signorili non passava inosservato, i compaesani si erano domandati, senza risposta, perché assomigliasse così poco ai genitori bassi e robusti. Era dotato di una sottile intelligenza e di furbizia propria dei contadini da secoli abituati a sopportare le angherie dei padroni. Ad Alberto occorrevano due collaboratori con la qualifica di infermieri: un giovane maschio ed una giovane femmina. In seguito ad inserzione sul locale giornale si presentarono una decina di aspiranti. Alberto guardandoli in viso ne scelse due a naso come si diceva una volta: Mariella ed Edoardo sorridenti e dallo sguardo intelligente, lui judoka cintura nera secondo dan, lei frequentatrice di palestra. I due furono eruditi sul loro compito di ausiliari, sicuramente i pazienti maschi o femmine avevano dei problemi psicologici che potevano portare a cure non convenzionali, in altre parole i due dovevano essere pronti ad esibirsi anche sessualmente. Per una settimana nessun cliente e di conseguenza nessun incasso, Alberto non aveva voluto chiedere un aiuto finanziario ai genitori, avevano già fatto molto per lui e quindi doveva aspettare gli introiti provenienti dall’esercizio della professione. Un lunedì mattina del mese di luglio, una giornata soleggiata che invitava a recarsi in spiaggia, così fecero Mariella ed Edoardo portando con sé un telefonino che dopo un’ora suonò: “Venite c’è una cliente donna.” La dama era vestita con un abito lungo e camicetta sino al collo poco adatti al clima torrido e già questo aspetto mise in guardia Alberto, capì che la dama doveva avere problemi sessuali. “Signora per discrezione non le domando le generalità, mi dia un nome qualsiasi. “Sono la con…Amalia, ho pensato molto prima di venire da lei, non so se potrà aiutarmi a superare…” “Al fine di chiarirle le idee su di me le assicuro la massima segretezza su quanto mi dirà, con me potrà scaricare pressioni sociali e morali, abbassare le inibizioni per conseguire un benessere psico sessuale, potrà riferirmi le proprie fantasie e trasgressioni, ovviamente non darò alcun giudizio morale su quello che lei desidera, i miei due collaboratori sono della massima serietà ed anche disponibilità.” “Per il pagamento?” “Non ho tariffe, sta a lei darmi, in contanti,  una somma  congrua se sarà soddisfatta di quanto otterrà.” “Posso svestirmi, ho caldo.” Madame rimase in reggiseno e slip, un corpo da modella che fece effetto soprattutto sui due maschietti presenti. “Ho un amico d’infanzia a cui sono molto affezionata, ambedue ci siamo sposati e ci siamo persi di vista, ora è rimasto vedovo ed è tornato a Messina, abita un villino vicino al mio ma è restio ad ‘avvicinarsi’ sessualmente a me, cosa che desidero.” “Signora  Amalia in psicologia inglese questo di chiama ‘friends with benefits’ mi dica dove vuole che avvenga l’incontro.” “Nel mio villino lungo la statale 113,  mio marito, più anziano di me è consenziente ma vuole assistere alla scena, insomma si è scoperto voyer e così la situazione si è semplificata ma Luciano, il mio amico non deve essere al corrente della situazione, non so come la prenderebbe. C’è uno specchio nella mia camera da letto che è trasparente, la scena può esser vista e sentita dal vicino salone, voi tre vi ci posizionerete lì con mio marito Salvatore, appuntamento sabato alle ore 17, in questa busta c’è un anticipo per le spese.” Amalia si rivestì e prese posto sulla sua Mercedes e partì sgommando. “Ragazzi come inizio cinquemila Euro, a voi mille a testa.” Alberto alle quindici del sabato si fece trovare nello studio, Mariella ed Edoardo si presentarono poco dopo e tutti presero posto sulla Fiat Tipo di recente acquistata da Alberto a rate, auto capiente ma poco costosa perché costruita in Turchia. Con l’ausilio del navigatore satellitare in mezz’ora arrivarono a destinazione, Amalia si fece trovare all’ingresso della villa e fece posteggiare l’auto dietro casa, i tre la seguirono nel salotto dove uno scontroso Salvatore a mala pena rispose al loro saluto. Dopo quindici minuti apparvero in camera da letto Amalia con Luciano che: “E tuo marito?” “È andato in città a trovare alcuni amici.” “Mia cara, hai avuto una buona idea per l’aria condizionata, anche la musica in sottofondo è speciale come te, spero di poterci vedere spesso sempre che…” “Luciano guarda quello che non hai mai visto.” E si spogliò mostrando un corpo da quarantenne  estremamente piacevole. Solito repertorio: un sessantanove con ingoio da parte della padrona di casa che poi prese a cavalcare l’amante molto a lungo, dai ‘guaiti’ si poteva immaginare da parte dei due orgasmi multipli che fecero effetto su Alberto, su Edoardo ma soprattutto su Salvatore che, ormai fuori di testa per l’eccitazione chiese a Mariella di poter…All’assenso col capo di Alberto la ragazza si trovò a fronteggiare o meglio a posteggiare nel suo popò un coso piccolo del padrone di casa che volle fare il bis. Passata la buriana, Salvatore da un cassetto prese una manciata di Euro, li diede a Mariella e poi sparì dalla circolazione. Amalia e Luciano stavano recuperando il tempo passato e, dopo mezz’ora si lasciarono baciandosi in bocca. Amalia si presentò ai tre e mise in mano ad Alberto una busta simile a quella consegnatagli in passato. Rientro a Torre Faro senza conversazione, ormai i tre compresero quello che sarebbe stato il loro lavoro futuro. Mariella ebbe tremila Euro (se li era ben guadagnati!) due mila a Edoardo ed il resto ad Alberto, come prima esperienza era stata positiva. Due giorni dopo  Alberto trovò posteggiata vicino all’ingresso del suo studio una Jeep. Aperto lo studio il signore dell’auto lo seguì. “È lei lo psicologo?” “Si accomodi, sono io.” “Ho da segnalarle una mia questione piuttosto delicata, si tratta di mia figlia Carlotta, ha diciassette anni, il problema è che talvolta frequenta una discoteca ‘La Luna’ locale piuttosto equivoco, mi hanno riferito che non si comporta bene nel senso che…insomma lei dovrebbe andare in quel locale, controllarla e farmi conoscere cosa combina, sono vedovo e mia figlia,  come può immaginare  è la cosa che mi sta più a cuore al mondo.” Nel frattempo erano giunti anche Mariella e Leonardo, Alberto li presentò ad Aurelio assicurandolo sulla loro segretezza e competenza. “ Io  ho una villa sui monti Peloritani, si entra da Musolino e dopo due chilometri si può scorgerla sulla sinistra, non può sbagliare. il locale ‘La Luna’ si trova in viale Europa, apre alle ventidue e chiude alle tre di notte, in questa busta ci sono cinquemila  Euro, questo il mio biglietto da visita con indicato il mio telefono fisso a cui potrà inviarmi delle mail ed il mio telefonino, mi faccia sapere qualcosa al più presto.” “Ragazzi stasera alle ventidue saremo in discoteca, andremo con la mia Tipo, passerò a prendervi a casa vostra.” Entrati nel locale Edoardo incontrò un suo amico, Scanio, anche lui cintura nera, buttafuori del locale. “Son qui con i miei due collaboratori per controllare per desiderio del padre una ragazza, Carlotta.” “La conosco, viene qui spesso, talvolta sono costretto ad intervenire perché alcuni giovani se la  contendono, non posso proibirle l’entrata nel locale, la sorveglio ma quando va nella toilette delle signore non posso entrare ma immagino…” “È con me Mariella che servirà allo scopo.” Carlotta posteggiò dinanzi al locale una vetturetta cinquanta di cilindrata che i sedicenni possono guidare con il patentino delle moto. In minigonna abissale e camicetta trasparente, fra l’altro molto scollata che talvolta lasciava ‘andare in libertà’ una tetta. Prese la scala che conduceva al gabbiotto del disc Jokey, lo baciò in bocca e lasciò la sua borsetta, dove aveva nascosto lo slip e la ripose nell’armadietto dell’amico. Scendendo la scalinata Alberto poté ammirare sotto la svolazzante minigonna un bel cespuglio biondo che aveva attirato l’attenzione di alcuni giovani, come inizio…Musica techno a tutto volume che ti penetra nel cervello mandandoti in tilt; Carlotta passava da le braccia di un giovane a quelle di un altro fino a quando due pretendenti si presero a pugni. Per primo intervenne Edoardo che cercò con le buone a pacificarli ma uno sfrontato: “Tu chi cazzo si.” E partì con un pugno che Edoardo schivò ma nello stesso tempo prese un braccio del facinoroso, girò tutto il suo corpo e lo sbatté a terra. Gli altri due amici intervennero in suo favore ma fecero la stessa fine con applausi degli astanti. Era intervenuto anche Scanio che, da buon buttafuori li buttò fuori del locale. Ristabilito l’ordine Alberto, Mariella ed Edoardo convinsero con le ‘buone’ Carlotta a seguirli dopo aver recuperato i suoi slip. “Mariella tu prendi quella schifezza di macchina della ragazza e seguici, noi portiamo a casa stà disgraziata che mi pare si sia ‘fatta’, io guido, tu Edoardo nel sedile posteriore con lei, controlla che non faccia minchiate come aprire lo sportello quando l’auto è in moto, mi raccomando.” “Alberto devo accontentare Carlotta, mi pare stia esagerando.” “Fa quello che vuole, fin quando non  la scaricheremo a casa sua.” Carlotta aveva preso prima  a baciare in bocca Edoardo e poi, aperti pantaloni a prender in bocca il ‘ciccio’ del compagno di viaggio fino a quando lo stesso fece il suo dovere ‘inondandole’ la boccuccia. Conclusione inaspettata di Carlotta: “È buonissimo, mai provato uno così dolce!” Finalmente la voce della femminuccia del satellitare dichiarò l’arrivo a destinazione. “Signor Aurelio, le abbiamo recuperato la figlia, non è il momento di parlare degli avvenimenti, se vuole ci potremo vederci domani al mio studio, buona notte.” Mariella abbandonata la mini auto entrò nella Tipo, riposo meritato sino alla mattina seguente quando puntualmente il signor Aurelio si presentò ansioso di sapere del’esito degli accertamenti dei tre. Alberto riportò gli avvenimenti e poi: “Signor Aurelio quale psicologo ho cercato di inquadrare la posizione mentale di sua figlia ed ho compreso che lei vuol accedere ad una gamma di sensazioni, di stimolazioni, di fantasie e di esperienze che la portano all’estasi come la ‘Petit mort’. Il piacere interiore e le esperienze interne cambiano la percezione di voluttà e stabiliscono una connessione più profonda conseguentemente Carlotta vorrebbe stabilisce una legame cerebrale verso un nuovo mondo sensoriale ed erotico. Questo le dà la possibilità di vivere fantasie e desideri, sensazioni ed emozioni che altrimenti rimarrebbero inespresse creandole problemi psicologici.” “Dottore sono confuso, io sono il direttore di una banca, in campo della medicina sono a zero, mi dia dei consigli, fra l’altro Carlotta, che per ora non faccio uscire di casa non parla altro che di un certo Edoardo che è molto dolce, forse si riferisce al suo collaboratore?” “Credo proprio di si ma non mi spiego…” “Penso che ci sia poco da spiegare, Carlotta è stata viziata ed è capricciosa, quando vuole una cosa…Un altro particolare, la nonna di Carlotta era tedesca e faceva parte di una famiglia di possessori di fabbriche di acciaio che sia durante il nazismo che in epoca attuale lavorano per il governo con profitti altissimi. Carlotta cui è stato imposto il nome della nonna Charlotte,  al diciottesimo anno di età erediterà una grossa somma di Euro e qui è la mia preoccupazione, trovarle un giovane di cui innamorarsi che la tenga a freno, non conosco altra soluzione. Posso domandare ad Edoardo che intenzioni ha, potrebbe essere la mia salvezza.” Intervenne Alberto: “Grazie per il compenso che le vedo in mano, avrò un colloquio con Edoardo e le faremo sapere.” Ragazzi ci sono diecimila Euro, tre a testa  a voi e quattro a me. Ed ora Edoardo permettimi di  farmi i fatti tuoi: prima di prendere una decisione vorrei esaminare la tua posizione, per motivi di età e di lavoro ho più  esperienza di te della vita. Potresti avere una vita lussuosa e senza pensieri di soldi ma a che prezzo? Saresti lo ‘zerbino’ sia di Carlotta che tu sai capricciosa che del padre, la parola libertà sarebbe per te un’utopia, non ho altro da dirti.” La mattina seguente Edoardo con a bordo Mariella si presentò in  studio con una Fiat 500 Abarth.” “Ti dai alle corse?” “Non potendo acquistare un’auto di grossa cilindrata mi accontento di questa acquistata a rate in attesa di clienti danarosi che abbiano problemi psicologici!” “E Carlotta?” “Non mi ricordo di nessuna Carlotta!”