Amori Senza Confini

"Ti vuoi sbrigare maledetto mammalucco!"
Al citofono Eva aveva sfogato la sua rabbia per il ritardo cronico di Alberto (Al per gli amici).
La succitata stava aspettando il suo beneamato col motore della macchina acceso, entro le 8,30 dovevano essere in ufficio presso la Camera di Commercio di Messina.
Alberto si presentò con mezzo cornetto in bocca uscendo dalla casa dei suoi genitori, sicuramente non aveva finito la colazione. Entrò in auto lato passeggero aspettando, come previsto, una sgommata della sua bella che, in tal modo, sfogava la sua rabbia.
Ma non era finita:
"Mentre io  vado a posteggiare al 'Cavallotti' tu entri e timbri pure per me."
Alberto in fondo era un filosofo, alle sfuriate di Eva cercava di farsi perdonare con un bacino non sempre ci riusciva come questa volta allontanato con una gomitata.
"Ma almeno sai chi erano i mammalucchi?"
"Io penso di si, erano soldati mercenari turchi ma in italiano vuol dire sciocco, stupido come sei tu, non fare il saccente solo perchè hai frequentato il classico!"
La loro era una storia particolare: erano ambedue nati venticinque anni addietro, abitavano nello stesso,palazzo di via Ghibellina. Amici sin da piccoli (Eva già da allora era una peste) avevano frequentato le stesse scuole sino alla terza media poi Alberto si era iscritto al clssico mentre Eva in ragioneria.
Vincitori dello stesso concorso, alla comunicazione ufficiale della notizia Eva:
"Ecco ci mancava solo questo, pure in ufficio ti devo sopportare!"
In fondo era una sceneggiata da parte della dulcinea, amava profondamente il suo Alberto. Il loro primo rapporto completo a quindici anni, l'inziativa, ovviamente, da parte di Eva.
"Che ne dici se facciamo l'amore come i grandi?"
"Vuoi dire scopare."
"Ci mancava pure il triviale, ad ogni modo te lo devi guadagnare il mio fiorellino!"
Eva era giunta a questa decisione allorchè fequentavano la terza media in quanto si era accorta che una certa Belinda (quella aveva pure un nome da stronza) girava sempre più attorno al suo amato e, facendo un confronto fisico, lei ne usciva perdente, la cotale più alta di lei di dieci centimetri non scherzava in quanto a tette e popò e forse aveva già avuto rapporti completi con qualche suo compagno di scuola.
Un giorno afoso d'estate i loro genitori avevano deciso di andare insieme al mare.
"Sai che facciamo, usiamo la camera da letto dei miei, c'è pure l'aria condizionata.
Eva ancora una volta aveva pianificato tutto, un suo lenzuolo per evitare che qualche schizzo...inoltre si era procurata una crema lubrificante e i preservativi, "Ci mancherebbe pure che restassi incinta, ne verrebbe fuori un mammalucchino!"
"Lavati bene, l'ultima volta il tro 'ciccio' puzzava di formaggio!" non era vero, more solito una proocazione.
Ambedue a letto Eva:
"Io sono per la posizione del missionario, per la prima volta è la migliore."
"Io sono ateo e preferisco la cavalcante anteriore, come la mettiamo?"
"Ti sei indottrinato col camasutra ma io insisto,"
"Tiriamo a sorte, io scrivo due bigliettini con i relativi nomi, quello che esce comanda."
Uscito iil nome di Alberto, Eva cominciò a piangere o meglio a far finta, il maschietto questa volta si dimostrò tale o meglio ci provò.
"Ho vinto e si fà a modo mio."
"Ti prego chiedimi qualsiasi cosa..."
"Non tti rimangi la parola?"
"I miei genitori sono siculi, la parola va rispettata!"
"Bene allora dopo aver assaggiato il fiorellino vorrei girare pagina." 
"Sei ermeneutico, non capisco."
"Intanto non offendere, ermeneutica ci sarai tu (Fefè fece il finto tonto) la richiesta è quella di una inchiappettata."
"Finiamola una buona volta, che cavolo vuoi?"
"Provare il tuo delizioso popò."
"Te lo puoi dimenticare!"
"Come la metti che la parola va rispettata?"
"Insomma siamo qui per il gran giorno del mio passaggio da giovinetta a donna e tutto finisce in una stupida discussione, per la promessa si vedrà in futuro."
Alberto si tenne sul classico; baci in bocca e sulle tette, cunnilingus con doppia goderecciata di Eva.
"Ti prego mettiti il preservativo, non c'è bisogno della pomata, dentro la vagina sono un lago, maledizione mi sembra che oggi ce l'hai più grosso, tutti i difetti ce li hai tu!"
"Non immagini quante mogli ti invidierebbero, una gentile signora, una volta, mi disse che la cosa più grande di suo marito era la cravatta!"
"Brutto porco allora te la sei scopata!"
"Era la madre di un mio compagno di scuola, è stata lei a provocarmi, non potevo tirarmi indietro."
"Ne riparleremo un'altra volta, per ora ti dico solo vacci piano!"
Alberto baciò ancora il fiorellino sacrificale, ci puntò la cappella del suo 'ciccio' senza muoversi per vedere le reazioni di Eva.
"Che sta succedendo o meglio che non sta succedendo, vuoi sbrigarti?"
Al fu molto delicato, 'ciccio' penetrava lentamente con qualche flebile lamento da parte della novella sposa, pian piano arrivò in fondo del delizioso tunnel e provò un intenso orgasmo rimanendo sul corpo dell'amata.
"Alberto possono tornare i miei genitori, torna a casa tua, grazie per la delicatezza."
Eva non era iltipo del ringrazio facile, l'interessato apprezzò.
Molto era cambiato nel rapporto fra i due amanti, non appena avevano l'opportunità, la prendevano al volo ma nessuno dei due riprese l'argomento della promessa di Eva.
Un giorno sul letto dei suoi genitori, Alberto girò la beneamata e cominciò a baciarle il buchino posteriore. 
"Non ti fa pena, con quella mazza che ti ritrovi!"
"Un escamotage: io compro un vibratore, lo inserisco nella tua tata e, mentre tu godi pian piano cerco di entrare, se ti fa troppo male mi fermo subito."
"Mò ci voleva pure il vibratore, che fantasia! Mi devo convincere psicologicamente, quando sarò pronta lo vedrai nei miei occhi, purtroppo per me ti amo."
"Ed io invece no e non ti sposerò mai!"
"Sposaerti, sei folle, stare insieme a te ventiquattrore su ventiquattro e chi ti sopporta!"
"Vuol dire che senza il vincolo del santo matrimonio (anzi non santo perchè ti sposerei al Comune) sarei libero di andare con le signore i cui mariti hanno il nodo della cravatta più grosso del pene?"
"Se ci provi e me ne accorgo farai la fine di Bobbit quell'americano cui la moglie ha tagliato l'uccello e non scherzo!"
Ad Alberto bastava l'intimità con Eva, ogni volta le faceva provare qualcosa di nuovo e così niente signore.
Un evento cambiò la loro vita: in vista dell'estate decisero di acquistare dei costumi da bagno, entrarono in un negozio che già dalla vetrina dimostrava di avere buona merce.
I padroni accolsero i fidanzati cion calore: uno biondo con occhi azzurri, corporatura media, l'altro più alto di statura, classico tipo mediterraneo.
Cominciariono a provare i costumi: Albertto ne scelse uno classico blu con risvolti bianchi, Eva due bichini ridottissimi, uno colore azzurro mare e l'altro rosa.
"Ma ti si vede tutto, che diranno i tuoi genitori?"
"Lascia stare i genitori, dì piuttosto che sei geloso."
Al in passato aveva dimostrato di essere immune da tale sentimento, ora..."
"Ma lasci stare, la signorina ha un fisico fantastico, se lo può permettere!"
Aveva parlato il biondo con un italiano con classico accento di un paese del nord Europa.
Poi era intervenuto il mediterraneo:
"Intanto ci presentiamo: io sono Daniele e questo è Erik svedese che in vacanza a Messina si è innamorato della città e del sottoscritto."
Più chiaro di così!
"Io sono Alberto, Al per gli amici e questa gentile signorina mia fidamzata è Eva."
"Fidanzata non si sa sino a quando."
Siete due giovani simpatici, sarebbe per noi un piacere invitarvi a cena a casa nostra a Torre Faro, questo è il nostro biglietto da visita, teniamoci in contatto."
In macchina i commenti:
"Ti sei accorto che sono omo, non so se sia il caso di frequentarli."
"Non essere conformista di cosa hai paura che ti si inchioppettano, per quelli di penso io."
"Sei il solito buffone, va bene andremo a quella cena."
L'invito arrivò dopo dieci giorni.
"Sono Daniele quello dei costumi da bagno, l'invito a cena è per sabato alle venti. Noi abitiamo in una villetta a schiera che si trova fuori di Torre Faro, duecento metri dopo il ristorante 'La risacca dei due mari', vi guiderò col mio telefonino."
Eva quella sera era uno spettacolo: truco alla vamp, camicietta rosa e ampia gonna turchese, quasi trasparente che faceva intravedere un bichini ridossimo, tacchi alti che Eva non amava ma per l'occasione...
"Si caro, sono andata dal mio parrucchiere e c'era un'estetista che mi ha combinato così, che ne dici?"
"Che sei deliziosa ma se ti sei fatta bella per quei due..."
"Io lo faccio per me stessa ed anche per te, con me al braccio farai un figurone!"
Speriamo che non mi prendano per un magnaccia!"
Daniele al telefonino:
"Ti vedo, entra nel primo cortile che incontri, sei arrivato."
Venne loro incontro.
"Scusa se ti ho dato del tu."
"Va benissimo."
"Erik è in cucina, in Svezia era un bravo chef e qui non è da meno, si è adattato alla cucina mediterranea."
Alberto estrasse dalla borsa frigo una confezione di lingotti di gelato ed una bottiglia di spumanre 'Ferrari'.
"Erik vieni a vedere cosa hanno portato i nostri ospiti."
Erk si presentò col grembiule da cuoco:
"Che splendida signora, quasi quasi lascio Daniele e mi metto con lei!"
Alberto: " A Erik lassa prede Eva e dicci cosa hai preparato di buono."
"Una sorpresa, Daniele prepara gli aperitivi, io finisco di cucinare."
Tavola ovale imbandita: classici tre bicchieri di cristallo, piatto grande di sottofondo, posate d'argento bih...
Risotto, cozze, vongole e frutti di mare, gamberi impanati, trancio di dentice, involtini di pesce spada e poi un'insalatona mista coloratisima.
"Aho, invece de vende costumi da bagno è mejio che apri 'n ristorante!"
"Non ci fate caso, Alberto è stato a Roma un mese presso parenti ed ha acquistato l'accento romanesco ma è solo ridicolo lui messinese buddacio."
"Che vuol dire buddacio, in svedese come si dice?"
"Sarebbe come dire sciocco, ingenuo, in svedese non lo so."
Una cena da ricordare, i quattro uscirono nel prato antistante l'abitazione e si sparazzarono su due divani a dondolo.
Alberto tirò fuori una pipa.
"Il fumo da fastidio a qualcuno?"
"Si a me!"
"Ma chi ti ha chieste niente madame coccodè!"
"Voi due siete un teatrino, ci fate ridere, andiamo sulla spiaggia, non c'è vento e la luna illumina il paesaggio, guardate là in  fondo la Calabria, sembra una cartolina." Erik dimostrava così il suo amore per la terra di adozione.
"Domattina potreste venire a fare il bagno, ci sono anche due nostre amiche molto simpatiche."
"Chiedo a Alberto il permesso di parlare, posso?
"A li mortè!"
"Domattina alle nove saremo qui sempre che il signore riesca asvegliarsi in tempo!"
E così fu, alle nove posteggiata la Peugeot dulls strada, suonarono alla porta di Erik e di Daniele, già in costume da bagno e muniti di ombrelloni e sdraie si diressero verso la spiaggia.
"Io ho mangiato da poco e quindi niente bagno per ora, la compagnia ve la potrà fare la qui presente che si sveglia con i galli."
La replica fu uno sguardo minaccioso di tempesta da parte di Eva Al se ne fregò e rimase solo  sotto l'ombrellone.
Ad un certo punto un'ombra oscurò il sole, Alberto aprì gli occhi e si trovò davanti due figone che più figone non si può.
"Posso esservi utile ma io sono un ospite, i padroni di casa sono al mare con la mia ragazza."
"Noi siano Ginevra e Ursula amiche di Erik e di Daniele."
FAlbertosi alzò, fece un inchino con falso baciamano, una sceneggiata avrebbe detto Eva.
La due ragazze si tolsero i vestiti e  rimasero in buchini talmente mini che al loro confronto quello di Eva poteva sembrare quello delle nonne del primo novecento.
Al non sapeva dove indirizzare lo sguardo quando le due rimasero in topless, per fortuna erano lontani dagli altri bagnanti.
Al rientro dal bagno, Erik e Daniele si proffusero in effusioni con le nuove venute," che fossero bisessuali, boh."
L'unica rimasta piuttosto fredda era ovviamente Eva che dinanzi a tale beltade aveva perso la parola.
"Ginevra e Ursula sono due modelle svizzere che sono venute a Messina per presentare una collezione di vestiti presso la boutique Randazzo, ora sono alloggiate al Jolly hotel, per una settimana ci faranno compagnia" Così parlò Daniele.
Erik nel frattempo, rientrato in casa, aveva portato delle bibite fresche ben accette a tutti.Ginevra e Ursula, per ringraziarlo, lo baciarono in bocca e poi un rapido bacio fra di loro.
Al faceva l'indifferente spostando lo sguardo verso il mare, Eva aveva piantato in faccia un bel punto interrogativo, come darle torto.
In loro aiuto venne Daniele:
"Ginevra e Ursula sono per noi come due sorelle, si sono sposateb in Gerrmania."
Eva: "Perchè non portano,l'anello al dito?"
Frase infelice che fece sganasciare dal ridere la compagnia, Al compreso.
"Io dovrei fare lo chef ma tu saresti un'ottima attrice comica. un bacione in fronte."
"Parlateci di voi, siete fidanzati, conviventi oppure..."
"Niente di tutto questo, ogni tanto scopiamo ma poi lo rimando a casa dai suoi genitori, stare con lui è una lagna..."
Eva si era sbilanciata forse presa da quell'atmosfera surreale di anticonformismo che regnava.
Ursula: "Alberto sentiamo la tua versione non mi sembri molto convinto."
"La qui presente ha detto la verità, vengo trattato da zerbino."
"Cosa essere zerbino."
Daniele: "Quel tappetino che si mette dinanzi alla porta d'ingresso per pulirsi le scarpe prima di entrare in casa.". 
"Ti vedo maluccio, vieni dalla cugina Ursula che ti coccola un pò."
"Il pupo me lo coccolo io!"
Risata generale, "Sei una tigre col suo cucciolo, noi non amiamo gli uomini, preferiamo le femminucce!"
Al: "Anch'io!"
Altra risata generale, Eva era rimasta spiazzata, lo capì e si mise a ridere pure lei.
"Noi vorremmo un figlio ma non da un tipo nordico, preferiampo un bel bruno ma Daniele non è adatto, Alberto sarebbe il tipo giusto e non avrebbe problemi perchè noi viviamo lontane da Messina, sempre col tuo permesso."
Eva era rimasta senza parole, per un tipo come lei...stranamente rispose:
""Ci penseremo, addio a tutti."
In macchina silenzio sino all'arrivo in casa:
"Ti sarai meravigliato della mia risposta ma c'è un perchè che tu non conosci, sono andata dal ginecologo, dopo svariati esami il verdetto: non potrò avere figli..."
"Parliamone francamente, anche se talvolta sei una rompiscatole  ti amo profondamente e di un pargolo non me ne frega proprio niente anzi siamo fortunati così possiamo scopare senza problemi."
"Per me è una tragedia, avrei voluto,un ranocchio che ti assomigliasse brutto stronzo e non l'avrò mai..."pianto di Eva.
"Cerca di ricomporti altrimenti cosa penseranno a casa tua, vieni da Al tuo che ti asciuga le lacrime e ti consola, magari mi puoi fare un pompino."
Lo schiaffo fu parato da Fefè che se l'aspettava.
"L'ho detto per sdrammatizzare!"
"Sdrammatizzare un corno, ti conosco, sei un porco!"
Per cinque giorni nessun contatto con Erik e con Daniele poi una telefonata:
"Sabato sera festa danzante a casa nostra, ricchi regali e cotillons, siete invitati, inizio ore 21."
I recenti avvenimenti sembravano aver cambiato il carattere di Eva, più nessuna battuta acida, affettuosa e accondiscendente alle richieste di Fefè, un'altra Eva con gran piacere dell'interessato.
Alla festa oltre Ginevra e Ursula c'erano molte altri ivitati che Eva e Fefè classificarono come appartenenti al circolo gay di piazza Cairoli, tutte persone socievoli, distinte, allegre, disinibite. Alcuni si presentarono sponte loro a Eva ed ad Alberto facendo loro i complimenti: "Siete una bella coppia." 
Eva fu invitata a ballare da un certo Alfio, Al si accorse che i due parlavano in continuazione ed Eva spesso rideva, praticamente la giovin signora passò la serata con lui.
A quel punto Al su buttò su Ginevra, la bruna, Ursula era la bionda, guardandola negli occhi scoprì una personalità complessa, non era una sciocca, Alberto non  sopportava le donne stupide.Aveva una bella voce, le chiese se era lei che voleva un figlio. Si proprio lei ed aveva davanti un futuro padre ma niente provette, tutto al naturale.
Ginevra era stata esplicita, figurati se Al non era d'accordo ma forse una certa Eva avrebbe avuto delle obiezioni...
"Ho visto che ti divertivi con quel signore, ridevi sempre e non ti sei stancata di ballare."
"Lo sai bene che è gay quindi niente gelosie, l'entrata in questo ambiente ha rivoluzionato il mio modo di vedere un pò tutto cominciando dal sesso, non so cosa mia sia successo,è per me inspiegabile, forse sto vedendo, le cose dal loro punto di vista, ma ne sono meravigliata io stessa. Tu non ci hai fatto caso ma quella bella brunona brasiliana che ballava con Erik è un trans."
"Ero troppo attento a quello che mi diceva Ginevra, anch'io sono confuso, ne riparleremo a mente serena."
Il giorno dopo inufficio:
"Non ti arrabbiare ma voglio dirti quello che mi ha proposto Ginevra, senza ipocrisie. È lei che vuole avere un bambino ed io sarei, tu permettendo, il futuro padre ma tutto al naturale, senza provette."  
Eva non aveva risposto, era entrata in crisi, non potendo avere figli avrebbe voluto conoscere un marmocchio di Al, era una pazzia, forse no, avrebbe chiesto solamente di poterlo vedere ogni tanto senza troppe intromissioni nella sua vita, solo vederlo ogni tanto, questa era la sua condizione.
La notizia comunicata per telefono a Daniele ebbe l'approvazione entusiasta anche di Erik oltre che di Ginevra e di Ursula ma come organizzare l'evento?
Ci pensò l'interessata che propose un piano: letto matrimoniale di Daniele e di Erik prestato ai due temporanei amanti, gli altri avrebbero atteso l'evolversi dell'evento dinanzi alla televisione tanto per non pensare ai due in love.
La sera seguente alle ventuno Eva e Al si presentarono in villa. Grandi abbracci fra tutti e risolini per mascherare un certo imbarazzo, anche i gay si imbarazzano davanti ad un eventuale nascita di un bebè che avrebbe avuto oltre la mamma anche tanti zii.
Ginevra prese per mano Alberto e i due scomparvero dietro una tenda.
In bagno Al entrò subito in erezione con la sua sproporzione fuori del normale e con lo sguardo atterrito di  Ginevra.
"Non ti preoccupare, so essere molto delicato."
"Stiamo un pò abbracciati, vorrei della tenerezza, non sono più abituata ai maschietti. Quando ero in college ho avuto varie avventure etero ma nessuno lo aveva come il tuo.
Vorrei dirti il motivo del mio rapporto con Ursula: è cominciato quando stavo con un ragazzo molto bello desiderato da tutte, mi ha fatto molto soffrire per le sue avventure con altre ragazze. Io dividevo la stanza con Ursula: un giorno mi trovò che piangevo nel mio letto per colpa del mio amico, l'avevo trovato in camera sua con un'altra, piangevo a dirotto e Ursula mi ha consolato tanto che ha cominciato a baciarmi tutta, così è iniziata la nostra relazione, ho scoperto il mio lato omo, da allora siamo sempre insieme, anche lei è modella e giriamo un pò tra la Svizzera, la Germania, la Francia e l'Italia.
Da allora non sono stata più attratta dagli uomini ma quando ho visto te...l'ho detto alla mia amica che non si è dinmostrata gelosa quando lo ho detto che avrei voluto un rapporto con te anche perchè avevamo programmato che io avessi un figlio."
Al iniziò il suo,repertorio con un cunnilingus delicato, Ginevra apprezzò subito e dette segni di goduria varie volte.
L'ingresso in vagina, anche se effettuato dolcemente, fece sobbalzare Ginevra ma pian piano si rilassò e dette vita ad una serie di orgasmi multipli tanto da far neravuigliare anche Alberto.
"Resta dentro finchè vuoi, anche se non sarà più duro così sarò sicura per una gravidanza."
Ma quale ammosciamento, Al rimase anche lui meravigliato, il suo 'ciccio' non ne voleva sapere di ritirarsi in buon ordine e così riprese a muoversi dentro Ursula che apprezzò ricominciando con le godurie. "Sento la vagina un pò irritata."
"Gli amici di là si saranno addormentati, s'è fatta l'una, tu rimani qui io vado a raggiungere Eva." 
Nel salone, sbracati sui divani, nessuno aveva voglia di parlare, il viso di Al era di per sè una visione di quello che era successo.
Giunti a casa loro, senza il bacino di rito, FAl ed Eva si misero a letto.
Passarono vari giorni, l'argomento sesso non venne più trattato dai due fidanzati finchè non giunse la telefonata di Daniele:
"Ci siamo perduti, cos'è successo?"
"Abbiamo avuto molto lavoro in ufficio, niente di particolare."
"Sabato invito a cena da noi, c'è una grossa novità per voi, ciao."
Erik e Daniele erano vestiti tutti di bianco dalla camicia alle scarpe.
""Questa è la nostra divisa quando è in vista un avvenimento imnportante, lo sveleremo a fine pasto."
Erik: "Arriviamo al punto, se non abbiamo capito male voi abitate a casa dei rispettivi genitori, giusto?"
"Vero, io e Al vorremmo una casa nostra, cerchiamo di mettere da parte qualcosa ma col nostro stipendio..."
"Bene, soluzione trovata, abiterete nell'appartamento di sopra di nostra proprietà, non l'abbiamo voluto affittare per ovvi motivi di riservatezza nemmeno ai nostri amici ma con voi siamo giunti ad un legane di affettuosità e di stima, che ne pensate?"
"Siamo stupiti, non preparati a quest'offerta, naturalmente vi pagheremo l'affitto."
"Ma quale affitto, noi siamo ricchi, ve lo intesteremo, questa è la sorpresa n'est pas."
Alberto ed Eva avevano l'espressione di Alice nel paese delle meraviglie, si guardavano negli occhi senza parlare.
"Avete perso la voce?"
"La vostra gentilezza e generosità non può che commuoverci come potete immaginare, ci ha sorpreso, dire di no a tale proposta sarebbe insensato, non vorremmo essere invadenti nella vostra vita privata..."
"Non c'è problema, l'appartamento di sopra, peraltro ammobiliato, ha un'ingresso esterno proprio ed una scala a chiocciola interna che li unisce con una porta di divisione, affare fatto allora?"
"Vorremmo prima parlarne coni nostri genitori non specificando che è un regalo da parte vostra."
In macchina:
"Eva ragioniamo, quell'appartamento, fra l'altro pure ammobiliato, vale un patrimonio, cosa vogliono veramente da noi, niente rapporti sessuali ai quali non mi potrei abituare."
"Ne so quanto te, siamo così simpatici da meritare un sì grande regalo, forse gli omo hanno  un diverso modo di ragionare, piace loro vederci insieme felici ed averci a portata di mano per compagnia, boh..."
I relativi genitori non erano stati affatto contenti della notizia, vivere insieme senza essere sposati!
"Papà ho venticinque anni, io e Fefè abbiamo bisogno di una vita privata."
Ci vollero due giorni per il trasloco degli oggetti di ciascuno, alla fine tutti soddisfatti i novelli conviventi invitarono a cena Erik e Daniele, cena che sarebbe stata preparata da un'inedita Eva  con qualche dubbio da parte di Fefè.
"Sei sicura di essere all'altrezza, non faremo una brutta figura?"
Mia madre è una signora all'antica e nei ritagli di tempo ha voluto insegnarmi a cucinare, ti stupirò."
Quel sabato Eva fece un giro nei negozi per prepararsi alla pugna culinaria col risultato di:
risotto cozze, vongole, seppie e cannocchie in brodetto (delizioso), trancio di pesce spada arrosto,gamberi impanati e tanti contorni di verdure. Finale ananas, gelato al limone e caffè.
Applauso da parte di tutti.
Daniele: "Sei una sorpresa piacevole, sinceramente pensavo alla mia ulcera..." e inaspettatamente prese a baciare Eva in bocca, la cotale non osò tirarsi indietro anche se decisamente meravigliata, meravigliato pure Fefè che fece l'indifferente.
"A parte l'ammirazione per le tua arti di cuoca ho visto Daniele troppo interessato a te, che sia bisessuale?"
"L'ho pensato anch'io, non è un brutto uomo ma..."
Al sopraggiungere dei padroni di casa la conversazione cessò.
Erik; "Ieri sera ho mangiato,come un lupo ma non mi sento appesantito a parte il, fatto che questa mattina non ho fatto colazione, di nuovo complimenti, Al sei un uomo fortunato."
Alla fine tutti in mare, scherzi da parte di tutti con finale di abbassare i costumi agli altri con evidenti denudazioni in bella vista, al centro dei giochi la bella Eva ch<e ad un certo punto si trovò denudata con grandi risate da parte dei due omo, un pò meno da parte di Al che però non fece nulla per far finire il gioco. 
Riposino pomeridiaano poi la sera al ristorante 'La Sirenetta' un locale famoso per il buon cibo e molto ambito dalla Messina bene, sicuramente era stato prenotato molto tempo prima.

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