Amori Senza Frontiere

Nando e Ylenia abitavano nello stesso palazzo in via Cesare Battisti a Messina: Figli rispettivamente di Nanni e Mela il primo e di Saro e Mimma la seconda si conoscevano sin da giovanissimi e frequentavano il quinto anno di ragioneria all’Istituto Jaci in via Cesare Battisti, a pochi passi dalla loro abitazione. Inevitabilmente erano diventato ‘intimi’ a sedici anni; Mimma pensò bene di far visitare sua figlia da un ginecologo che le ordinò una pillola adatta alla sua età e così la vita sessuale dei due giovani era al sicuro da gravidanze inaspettate ed anche con la certezza dei genitori di non esperienze dei loro ragazzi con sconosciuti. Tutti sapevano tutto, come si dice in gergo ma facevano finta di niente. Nando e Ylenia si ‘incontravano’ il martedì o il giovedì quando i genitori maschi, impiegati al Comune erano in ufficio per il  rientro settimanale, le madri ‘sfollavano’ una in casa dell’altra. Anche se con due entrate, le finanze delle due famiglie non erano al massimo in quanto dovevano anche pagare l’affitto delle loro abitazioni e così i ragazzi giravano per la città sempre a piedi o in autobus al contrario di alcuni loro compagni di scuola che ‘sfoggiavano’ scooter ed anche auto. Ylenia era una giovane veramente bella  di corpo, alta 1,78 cm. ed anche di viso, aveva molti pretendenti che volentieri avrebbero fatto qualsiasi sacrificio anche finanziario per avere la sua ‘compagnia’ ma la ragazza, anche perché innamorata di Nando li respingeva con grosse risate. Tutto sino all’arrivo in classe proveniente da una scuola di Milano di Andrin (diminutivo di Andrea) che si presentò con una Jaguar X type posteggiandola dinanzi alla porta d’ingresso, naturalmente fu multato dai vigili ma era quello che il giovane voleva, essere notato per le sue possibilità finanziarie, non tutti si potevano fregiare di una auto da 39.000 Euro. Andrin sin dal primo giorno si dimostrò un simpaticone, amava la compagnia di maschi e di femmine e al bar era l’anfitrione di tutti. Naturalmente mise subito gli occhi su Ylenia la quale, al contrario del solito si dimostrò abbastanza disponibile alla sua corte. Da femminuccia furba accettò l’invito in macchina  di Andrin ma sempre accompagnata da Nando ‘appostato’ nel sedile posteriore. Andrin in ragioneria era piuttosto scarso al contrario di Ylenia per la quale un sette era una sconfitta e pertanto il giovane, ovviamente con la scusa di una ripetizione da parte della ragazza fu invitato  a casa sua sempre con Nando a fare da ‘chaperon’. La giovin donzella fu una sorpresa per i due giovani, si presentò in minigonna nera con camicetta scollatissima rosa e senza reggiseno, ovvio l’effetto sui due maschietti ma la ragazza smontò i due con: “Mai vista una ragazza in minigonna, ora passiamo alla ragioneria.” Andrin comprese ben poco degli insegnamenti ricevuti ma, nell’uscire di casa si fece dare il numero del cellulare di Ylenia dinanzi all’espressione  frastornata di Nando. Dopo circa un’ora drinn: “Buonasera, sono Ylenia, chi sei?” “Non lo so più nemmeno io, non so come dirtelo, mi hai incantato, devo trovare una soluzione. Io sono a Roma al seguito di mio padre Ambrogio che ha aperto un grande supermercato, ne ha in tutta Italia questo per dirti che non ho problemi finanziari, che ne dici se ti regalo una Mini, ti ci vedrei bene a bordo.” “Si ma di  color verde ed una  Cabrio Cooper.” La giovane aveva sparato in alto, più di Euro trentamila! “Cavalo te ne intendi di macchine, sarai accontentata ma con Nando…” “Me lo lavorerò, se non accetta il trio lo minaccio di lasciarlo e così mollerà, a presto, fammi sapere dove incontrarci.” “Mio padre ha acquistato una alloggio di duecento metri quadrati in via S.Cecilia, quando mi darai il via sarò sotto casa tua con la Mini, conosco il direttore della filiale, è un milanese, fammi sapere.” Ylenia con la l’espressione  triste in volto mise al corrente Nando della proposta avuta e della sua accettazione, sempre dichiarando il suo amore profondo per lui, gli disse chiaramente di non voler perdere quell’occasione, ‘lo sventurato rispose’ accettandola situazione. Il pomeriggio di un martedì una Mini verde parcheggiò in via Cesare Battisti, Ylenia alla finestra se ne accorse ed insieme a Nando scese ed ambedue vi presero posto nella macchina, la giovane era vestita in maniera castigata per non dare all’occhio. Posteggiata l’auto in garage, Andrin prese sotto braccio Ylenia e si diresse all’ascensore, ultimo piano attico con veduta su tutta Messina. “Ho dato un giorno di vacanza alla cameriera, mettetevi a vostro agio (tradotto, spogliatevi.) Ylenia mise in mostra tutto il suo ben di Dio, sempre che Dio si interessi alle femminucce, Nando in costume adamitico si sedette su un divano, piuttosto impacciato, non sapeva qual era il suo ruolo, lo capì subito quando entrò in salotto Andrin armato di un lungo ‘bastone’ e prese a baciare la sua fidanzata per poi portarla in camera da letto. Dopo circa una mezzora: “Che fai lì impalato, vieni a farci compagnia, non dimenticare che sono la tua fidanzata, che ne dici di imitare Andrin magari nel popò che so quanto lo ami.” “Era un modo per consolare il giovane che provvide alla richiesta fin quando tutti e tre rimasero sul letto stanchi delle fatiche erotiche ma pienamente soddisfatti. Il possesso da parte di Ylenia della Mini fu giustificato ai genitori come un prestito,  la ragazza la posteggiò in un vicino garage con canone a carico di Andrin. La situazione si sviluppò in un senso molto  particolare: il milanese confessò di essere molto ‘amico’ di Igor, un transessuale russo che aveva un passaporto falso in cui risultava donna col nome di Irina, Andrin lo aveva fatto alloggiare in un albergo vicino a  casa sua e lo invitava spesso nel suo attico col il consenso del padre che aveva accettato la scelta di suo figlio. Questa volta ad essere basiti furono sia Nando che Ylenia: seguitare a frequentare Andrin voleva dire volere anche la ‘compagnia’ di Igor‐ Irina con relative conseguenze. Andrin furbescamente disse ai due di accettare in ogni caso era loro la decisione di conoscere o meno il trans. Dopo qualche giorno di riflessione Nando e Ylenia decisero che avrebbero conosciuto Igor‐Irina, non erano obbligati a ‘frequentarlo’ da vicino, avrebbero fatto al massimo i guardoni. Alla presentazione rimasero stupefatti: dinanzi a loro una donna bellissima bruna con capelli lunghi sino alla vita, occhi blu, tette in evidenza, vita stretta, gambe chilometriche. La cotale ricevette  le congratulazioni di Nando anche lui sorpreso del suo atteggiamento. Ylenia ebbe un altro comportamento, si avvicinò ad Andrin, lo abbracciò e lo baciò in bocca, era la sua risposta a Nando. La serata finì con una cena ‘innaffiata’ da un Pro Secco veneto che andò un po’ in testa a tutti senza conseguenze particolari, Nando ed Ylenia ritornarono a casa loro senza alcun commento sugli ultimi avvenimenti. Passa un giorno passa l’altro l’argomento venne fuori rispolverato da Nando che chiese alla fidanzata come avrebbero potuto comportarsi, avrebbero preso una decisione a seconda di come si sarebbero svolti gli eventi, tradotto…se ci farà comodo potremo adattarci! E così fu: durante una cena Irina prese l’iniziativa e mise un piede, non tanto piccolo fra le gambe di Nando il cui ‘coso’ rispose alla provocazione alzandosi dal posto ed andando a baciare Irina fra lo stupore degli altri due e poi tornò al suo posto come niente fosse successo. Ed invece era successo che aveva dato fuoco alle polveri perché anche Ylenia andò anche lei a baciare Irina in bocca ed a lungo. L’atmosfera erotica era al massimo ed anche Andrin  vi prese parte in maniera diversa  ma sempre con in mezzo Irina a cui ‘propinò’ il suo ‘sigarone’ in bocca sin a quando la baby ingoiò le sue vitamine. Ormai il ghiaccio era rotto e le coppie  mutarono andando sul lettone di casa con scambio di partner. Il finale: Andrin superò gli esami del diploma di ragioneria con l’aiuto di Ylenia, anche Nando fu ricompensato con il regalo da parte di Andrin di una Fiat 1400 spider. ‘La felicità non è di questo mondo ma dell’altro’ questo il cattolico pensiero ma per i quattro valeva il detto latino ‘carpe diem, approfitta dell’oggi’ perché ‘del doman non c’è certezza’, infatti i giovani se la spassavano alla grande alla faccia del domani dell’altro mondo!