Bandito uhm uhm

La cosa in sé e per sé potrebbe essere banale, tragica, casuale o comica, bensì è fatalmente successa ed allora per conto mio merita di venir narrata, al che inizio dall'inizio.
Da tempo cercavo un esercizio commerciale chiuso nei pressi d'una precisa banca.
L'idea era più o meno la solita.
Attaccare alla serranda un bel cartello del tipo stiamo lavorando per una prossima riapertura: in modo da giustificare l'entrare ed uscire con attrezzature e materiali vari ed in realtà invece scavare un tunnel sotterraneo che conducesse nel caveaux appunto della precisa banca, ove ovviamente presumevo avrei completamente risolto i miei problemi finanziario esistenziali.
E finalmente dopo varie vicissitudini contrattuali e non, riuscii ad averne uno.
Neanche serve sottolineare mi misi a lavorare di gran lena il giorno stesso e devo dire con soddisfazione estrema.
Le mappe che m'ero procurato infatti rispondevano in pieno.
Ancora un metro e dovrei incontrare il tubo dell'acqua ed incontravo il tubo dell'acqua.
Ancora sette e troverò la linea elettrica e trovavo la linea elettrica.
Ancora quattro ed il muro delle fondamenta sarà mio e fu mio.
E tutto procedeva a gonfie vele, insomma.
Che nessuno si lamentava di rumori molesti.
Nessuno, all'oasi ecologica, si preoccupava di chiedermi da dove veniva il materiale inerte consegnato.
Nessuno sospettava di nulla e che. Che tutto a gonfie vele cavolo nonostante. Nonostante
una vicenda, diremo come anomala, mi disturbava di tanto in tanto.
Degli altri rumori.
Degli altri rumori che parevano proprio provenire dal nulla e molto simili, nell'essere discreti, ai miei.
Non capivo assolutamente la loro origine.
Non comprendevo che tipo di lavoratore o macchinario, poteva produrli e certamente non pensavo fossero naturali o derivati da qualche movimento animale e.
Ed alla lunga mi ci abituai comunque, anche considerato il fatto continuavo a non notare di fuori stranezza alcuna.
E pertanto andai avanti metodico ad impegnarmi nello scavo.
L'obiettivo era una grata sul pavimento della camera blindata, lì posta per l'eventuale scarico dell'acqua immessa in caso d'incendio.
Una grata chiaramente super rinforzata, però anche non molto preoccupante visto e considerato, una mini lancia termica, per aprire le cassette di sicurezza, dovevo portarla in ogni caso.
Ed i rumori disturbanti nel frattempo anche loro continuarono naturalmente e continuarono e continuarono e continuarono, finché una mattina non.
Non si svelarono in tutta la loro sorprendente ampiezza.
Una donna.
Una donna bionda ed impolverata stava arrivando; scavando giusto contemporaneamente a me un altro tunnel, sotto la grata.
Non vi dico lo spavento comune nel momento in cui, per grazia ricevuta silenziosamente, cadde il sottile diaframma che separava i nostri due scavi convergenti ed oramai quasi paralleli.
Che tra l'altro fui io a procurarlo, il crollo, poggiandomi con la schiena per un po' di riposo ed una sigaretta, sul fianco del mio di tunnel.
E tu chi sei?
E soprattutto: che ci fai qui?
«No tu chi sei e vattene, l'idea l'ho avuta prima io».
Cosa dici bella, sono mesi che ci lavoro ed anni che progetto ed inoltre ho pagato profumatamente le dritte all'ingegnere progettista e non intendo dunque recedere d'un solo passo.
«Ah buona questa.
Credi forse io non abbia fatto uguale?».
Affari tuoi, ma un bell'intreccio il nostro. L'ammetto.
Che dici se, al posto d'azzannarci qui sporchi e scomodi, ci troviamo in città e ne discutiamo serenamente?
«Ok al bar Meeting alle otto stasera e nel frattempo non tentare di fregarmi, che t'ammazzo stecchito prima e mi prendo l'intero bottino poi».
Andai all'appuntamento ancora incredulo.
Lei c'era.
Discutemmo dapprima animatamente e dopo via via sempre con più calma. Ed era tardi e decidemmo per un altro appuntamento e. E poi ce ne furono altri. Era.
Era bella e suadente e simpatica e.
E disponibile.
Parecchio disponibile.
Parecchio, parecchio, parecchio e. E non è che mi capitava spesso.
Dopo l'ultimo incontro finimmo a casa mia e ci rimanemmo per tredici giorni filati.
A far l'amore e parlare, a far l'amore e tentare accordi, a far l'amore ed a dirci infine d'accordo; ci s'incontra venerdì, non appena la banca chiude, giù alla grata. Che insieme entreremo in paradiso e le cassette che apro io sono mie e. E le cassette che apri tu sono tue e.
E si rivestì, mi sorrise mandandomi un bacio, voltò le spalle chiudendo la porta e.
E non la rividi mai più.
Che pollo soddisfatto ero stato.
Allorché m'inoltrai nuovamente nel tunnel finii difatti in pasto a delle manette in appostamento.
Lei aveva.
Le aveva minimo un complice, che magari non avrà scopato, ma che di certo insieme m'hanno incartato ed inoltre pur di riuscire era molto, ma molto molto molto ve l'assicuro, meglio disposta a tutto di me che. Che però meno male almeno rimanevo con la mia solita cara ed adorabile, soluzione suprema in mano mi. Mi piace che la gnocca mi fa proprio perdere la testa. Mi piace tanto e. E non voglio farci niente. Niente. Niente. Niente.