Caro Tesoro

Caro tesoro,

mi sono svegliata assonnatissima. Per fortuna oggi devo solo fare la sintesi di due pagine di Farmacia. Poi, dalle 13 alle 16, vado in piscina per gli esercizi di hydrobike e deep water: mi piacciono molto. Si fanno a ritmo di musica, a tutto volume, e serve tanto, tanto impegno.

Ieri sera, però, tra una chiacchiera e l’altra, sedute davanti a una grossa coppa di gelato, non ci siamo accorte che il tempo volava... Stamattina, appena sveglia, la prima cosa che ho fatto è stata accarezzare i miei micini. L’altra metà di me.

Osservo con attenzione quell’aspetto personale che forse non sono mai stata in grado di comprendere fino in fondo. Eppure noto che quella saggezza e quella tranquillità che sento dentro non contrastano con ciò che gli altri percepiscono di me: entrambe sono chiare. Forse questo non basta a definirmi una persona equilibrata.

Un po’ di saggezza l’ho acquisita nel tempo, grazie alle scelte, ai cambiamenti, ai momenti che la vita mi ha donato. Ma non mi basta. Ora la vera scommessa è sorridere ancora... e far sorridere chi mi è vicino.

Quando ero piccina, all’asilo, avevo idee bizzarre e simpatiche. Con le mie amiche rincorrevamo le farfalle senza mai far loro del male, nutrivamo e accarezzavamo i gattini. Due di loro si chiamavano Rosa e Papavero, perché ce li avevano buttati nel giardino, piccolissimi, verso la fine di maggio del 2005. Ricordo le loro fusa... insieme alle mie sorelle facevamo loro da mamme. Appena sveglie saltavamo giù dal letto per accarezzarli, e ogni giorno ci litigavamo per dargli un nome diverso.

Ora ne sono rimasti due: hanno 17 anni e sono bellissimi, più piccoli solo di tre anni rispetto a noi.

Non posso essere così duttile da tornare quella che ero all’origine, e nemmeno tanto plasmabile da diventare qualcosa che non sono. A volte la serenità passa attraverso la consapevolezza di accettare le persone per come sono, altrimenti il rischio è quello di chiudersi, di smettere di fiorire.

Per fortuna — o forse per destino — ogni persuasione trova la sua dimensione, e ogni miraggio ha in sé qualcosa che non è mai del tutto casuale.

Ciò che conta è vedere al meglio, senza false ombre. E noi li amiamo, i nostri mici, e loro lo sanno. Non escono mai dal giardino: è il loro mondo, la loro casa, ed è anche il nostro modo per proteggerli.