Castelli di sabbia

Si accese una sigaretta, fece una lunga tirata e poi sbuffò sonoramente; in quel gesto era racchiusa tutta la sua frustrazione. Cinquant'anni, la maggior parte dei quali passati ad inseguire il successo e la ricchezza trascurando tutti gli altri aspetti della vita comprese le amicizie e l'amore. Già, l'amore, lei aveva amato un solo uomo da quando era nata, con lui era riuscita a mettere al mondo due figli e prima che un brutto incidente se li portasse via, si era illusa di poter fare a meno di determinati aspetti della sua vita. Ma anche quel periodo, forse il più sereno della sua tribolata esistenza, lo aveva passato continuando a costruire il suo castello di sabbia, trascurando i figli e tradendo il suo amato. Interruppe quei pensieri perché l'uomo al suo fianco si era svegliato. "Ciao tesoro" Disse lui con la bocca ancora impastata dall'alcol "Non chiamarmi tesoro, non sono la tua donna" Rispose lei seccamente. "Hai ragione" Confermò lui "Sei la mia puttana" Infierì senza pietà. No, lei non era la sua puttana, non era la puttana di nessuno, aveva raggiunto fama  e successo grazie alle sue doti, al suo talento e alla sua grinta, ecco cosa credeva. Si accese un'altra sigaretta ed espirò in modo sprezzante verso di lui "Ah ah!" Rise l'uomo "Fuma, fuma. Ma guarda che il tuo bel visino si sciupa ogni giorno di più: io ho un debole per te, ma ormai sei fuori serie, sei vecchia" "Bastardo!" Urlò lei gettando la sigaretta verso di lui che per tutta risposta rise sonoramente. Bastardo, si disse ancora, bastardo perché aveva ragione, lei stava invecchiando e le nuove leve, le giovani stronzette tutte curve, stavano scalzando lei e quelle della sua generazione obbligandola a portarsi a letto quel maiale che però era il numero 2 delle telecomunicazioni nazionali.
Fin dai primi giorni della sua carriera, giovanissima e bellissima, lui l'aveva puntata e dopo le prime resistenze si era vista costretta a cedere alle attenzioni di quell'uomo che l'avrebbe aiutata ad arrivare su, in cima alla vetta dove splende la luce della fama.
Da allora, per anni, fu la punta di diamante della rete, la regina degli ascolti e tutto questo le portò ricchezza, fama e tanti, tantissimi uomini, fino a farla diventare una delle donne più desiderate e corteggiate del mondo dello spettacolo; fino a farla diventare, appunto, una puttana. Con il passare del tempo aveva imparato a scegliere con cura i propri uomini, ricchi e influenti, che le permisero di mantenere a lungo la vetta del successo e non disdegnò qualche rapporto omosessuale pur di raggiungere i propri obiettivi. A volte si trastullava con qualche compagno occasionale per puro piacere, ma era sempre meno frequente che ciò capitasse; le sue mire esigevano un caro prezzo e lei era disposta a pagare.
Poi un giorno, come nelle storie più banali, incontrò l'unico amore della sua vita. Era un pomeriggio di primavera, il sole era caldo e il frastuono degli uccelli riempiva l'aria mentre lei camminava a passo spedito per i vialetti del grande parco cittadino, quando all'improvviso fu investita da una bicicletta che la fece cadere a terra. Un uomo che si trovava nei pressi la soccorse prontamente, mentre il ciclista, un giovane ragazzo, si era già rialzato da terra con una gamba sanguinante che provocò in lei un mancamento fino a farla svenire. I soccorsi arrivarono velocemente e per fortuna tutto si risolse per il meglio, furono riscontrate solo alcune contusioni ed escoriazioni e in un secondo tempo si meravigliò di non aver denunciato il fatto limitandosi invece ad accettare le scuse dello spaventatissimo ragazzo, un comportamento inusuale per lei. Il suo soccorritore si rivelò un uomo gentile e premuroso e lei si stupì del fatto che non l'avesse riconosciuta, ebbe poi modo di capire che a lui interessavano poco i programmi tv, le riviste scandalistiche e i pettegolezzi in generale. In un primo momento pensò di divertirsi un pò con quello strano personaggio, ma le bastarono poche ore trascorse assieme per aprirle una nuova visione sul mondo, completamente diversa dalla sua. L'uomo era libero da impegni sentimentali e quando lei propose, senza giri di parole, di rivedersi a cena lui accettò entusiasta; fu l'inizio di una tenera, anche se difficile, storia d'amore. Dopo poco tempo lui capì a fondo il tipo di donna di cui si era innamorato ma non cambiò di una virgola il suo atteggiamento e continuò ad essere se stesso. All'inizio lei si era donata con passione e nonostante i tanti impegni, riuscì a portare a termine la gravidanza che diede loro due splendidi gemelli. Per un breve periodo pensò addirittura di poter vivere lontana dal mondo dello spettacolo ma il richiamo di quell'ambiente era troppo forte e dopo pochi mesi dalla nascita dei figli tornò alle vecchie abitudini. Lui sopportava stoicamente tutte le sue mancanze e i suoi tradimenti così lei approfittò di quella situazione e nonostante in fondo al cuore sentisse di amarlo ancora, era stanca di lui.
Quella sera aveva esagerato con l'alcol e la droga ed era completamente frastornata, ma ciò non le impedì di portarsi a casa l'ennesimo amante, un giovane con una grossa croce tatuata in fronte. A quella vista lui reagì in modo composto, c'erano i bambini che dormivano, invece lei prese ad insultarlo rivendicando di essere la proprietaria di casa e gli intimò di togliere il disturbo. Non se lo fece ripetere e dopo aver svegliato a malincuore i bambini li preparò e uscì di casa a testa alta, mentre il giovane amante, in tutto quel trambusto, si riprese un attimo dai fumi dell'alcol e imbarazzatissimo, quasi terrorizzato, si rifiutò di restare lasciandola sola nella sua disperazione e lei, dopo aver sbraitato ed imprecato sbatté la porta d'entrata e andò a chiudersi in camera da letto. Fu risvegliata da un suono che le stava trapanando i timpani mentre la testa le scoppiava travolta dal rimbombo del campanello d'entrata che non smetteva di trillare; stravolta riuscì a trascinarsi fino alla porta e ad aprire a fatica trovandosi davanti due agenti della stradale, un uomo e una donna che la invitarono a darsi una sistemata e seguirla. Non ebbe il coraggio di chiedere il motivo di quella richiesta, già in passato aveva combinato dei guai e l'esperienza le aveva insegnato a non opporsi in modo irrazionale, anche questa volta preferì stare zitta, era pronta a tutto, a qualsiasi cosa.
No, non era pronta per quello, in un attimo svanirono i devastanti effetti del mix di alcool e droga che aveva assunto; distesi su dei banchi c'erano il suo compagno e i suoi figli. Gli agenti le spiegarono che la piccola utilitaria su cui procedevano verso nord era rotolata giù da una scarpata, i tre erano morti sul colpo.
"A cosa stai pensando? Ti sei rabbuiata in volto" L'uomo era tornato in camera visibilmente eccitato, ma lei lo respinse bruscamente "Non ti avvicinare" Allora lui si diresse verso il tavolino posto in mezzo alla stanza e si servì una generosa dose di liquore "Stai pensando a loro" La sua non era una domanda ma una constatazione. Bevve il liquore, si avvicinò delicatamente a lei e dopo averle afferrato la testa con una mano la tirò a se su di una spalla. Lei cominciò a piangere silenziosamente e lui prese a carezzarle il capo affettuosamente, oltre al suo unico amore solo lui riusciva a trattarla con affetto e nonostante tutto anche lei si era affezionata al potente personaggio.
Erano passate due settimane da quella notte passata a letto ed ora erano seduti al tavolo di uno dei ristoranti più alla moda della città, il loro rapporto si era consolidato "Allora, hai deciso cosa fare?" Chiese lui mentre infilzava un gamberetto e lo immergeva nella salsa "Sì, mollo tutto, sono decisa e tu non mi farai cambiare idea" Lui proseguì nel rito dei gamberetti e quando ebbe soddisfatto il palato si pulì la bocca con il tovagliolo e bevve un sorso di vino, poggiò il bicchiere e avvicinò la mano a quella di lei che fu tentata di ritrarla ma esitò quel tanto da permettere a lui di afferrargliela "Senti, io sono un poco di buono che ha fatto strada in questo mondo di ladri grazie alla fortuna e a tanto pelo sullo stomaco. Ho fatto uso e abuso di alcol droga e donne, sesso droga e rock end roll" Sorrisero, lui era veramente un maiale "Sono ricco da far schifo e mi basta un cenno per ottenere ciò che voglio, ma c'è una cosa che ho sempre desiderato ma mai ottenuto, il tuo rispetto e la tua fiducia" Lei fu colpita da quelle parole; l'uomo che aveva di fronte era uno dei più influenti personaggi della nazione e mai e poi mai si sarebbe aspettata una simile confidenza. Fece per rispondere ma lui la anticipò "Non che abbia mai fatto nulla per meritarlo, però a modo mio ti voglio bene e se posso fare qualcosa per te, qualsiasi cosa, devi solo chiedere" Lei reclinò il capo, non era pronta ad affrontare quell'argomento, non dopo la sua decisione di mollare tutto, poi una luce squarciò il buio della sua mente e un sorriso prese forma sul suo bel viso "Si, una cosa la puoi fare"
Era passato quasi un anno da quel giorno. Il sole era alto e la brezza marina faceva sopportare bene la violenza dei suoi raggi mentre la sua schiena, lucida di olio che la giovane addetta aveva appena spalmato con cura senza lasciare scoperto un solo centimetro quadrato della sua pelle, rifletteva violenta quella luce che andava a sbattere sulle lenti di lui che invece si era ritirato all'ombra del grosso gazebo e stava ripensando a quanto fosse stato repentino e sfolgorante il ripensamento di lei. Il programma che avevano messo in onda aveva avuto un successo strepitoso e grazie all'influenza del potente uomo, detto Due, si era potuto realizzare il progetto della donna che grazie ai potenti mezzi di comunicazione globale era conosciuto in tutto il mondo. L'aveva intitolato <Affari Altrui> un titolo per nulla originale ma che rispecchiava perfettamente le caratteristiche del programma. Nel suo format chiunque poteva raccontare le proprie esperienze, vere o inventate che fossero, anche le più becere e come lei aveva previsto il polverone mediatico che ne seguì fece scattare denunce e ricorsi facendo schizzare gli ascolti alle stelle tanto da sollevare una mezza rivolta popolare quando un comitato provò a sopprimere quel programma sovversivo, antieducativo e palesemente scorretto. Programma che in realtà metteva a nudo l'ignoranza della gente che si beveva tutte le storie, soprattutto quelle più piccanti e scandalose e lei, dopo la prima strepitosa stagione di successo, si stava godendo il giusto riposo sulle bianche spiagge tropicali, immune alle critiche e ai sensi di colpa.
"Ancora un po' di olio per favore" Disse alla ragazza, la schiena cominciava a bruciare. "io vado a preparare l'idromassaggio, mi raggiungi?" Chiese l'uomo da sotto il gazebo "Ok Due, lasciami ancora qualche minuto e poi sono da te" "D'accordo" Confermò lui che conosceva le sue esigenze, quello era un giorno speciale e appena si fu ritirato lei chiese alla ragazza di recuperarle il cellulare invitandola poi a lasciarla sola. Scrisse un messaggio, lo rilesse attentamente e lo inviò a destinazione; a migliaia di chilometri di distanza un cellulare emise un suono, una mano lo afferrò e dopo aver letto ciò che c'era scritto rispose immediatamente.
Dopo aver letto la risposta mise il cellulare in borsa, si ricoprì con un pareo e si diresse verso l'alloggio dove lui la stava aspettando nella vasca dell'idromassaggio. Fecero sesso e quando furono appagati si rilassarono nell'acqua calda "Tutto ok?" Chiese lui "Si, no" Rispose lei malinconicamente.
A migliaia di chilometri di distanza lui stava deponendo dei fiori freschi sulle tre tombe messe in fila, due piccoli bambini in fianco al loro papà. Piangeva, la sua colpa e la sua vergogna lo stavano consumando ogni giorno di più, ma era un fallito e aveva bisogno di quei soldi, non poteva e non doveva cedere proprio ora, loro ormai erano morti, perché tradirla adesso? Alzò la testa rivolto al cielo cercando un segno divino che lo perdonasse per la sua vigliaccheria e un raggio di sole gli illuminò la fronte proprio dove era tatuata una grossa croce e forse quello rappresentava la pena da scontare, la croce che lo avrebbe afflitto in eterno, il rimorso di essere scappato senza aver provato ad evitare l'irreparabile. Ma come sempre reclinò il capo verso terra e senza voltarsi indietro si diresse all'uscita del cimitero con il suo carico di angosce e rimpianti e poi inviò un messaggio con il cellulare.
Lei afferrò l'apparecchio che aveva appena vibrato, si stava asciugando i capelli ma volle vedere subito se era tutto a posto; si, era tutto a posto, come sempre, lui era un vigliacco parassita assetato di soldi facili e lei poteva darglieli comprando il suo silenzio.
Quella notte però non riusciva a prender sonno e il compagno la convinse ad andare lungo la riva del mare al chiaro di luna; lui, il Due, un uomo senza scrupoli che si prendeva la briga di accompagnarla in una romantica passeggiata. La cosa le parve insolita, ma allo stesso tempo piacevole e si lasciò trasportare da quell'atmosfera che rievocò in lei mille pensieri finché un flash la colpì come un pugno in pieno volto, aveva ricordato il suo uomo sorridente che giocava nel lettone con i due gemelli. Non resse a quell'ennesima emozione, un nodo alla gola la stava soffocando, prese fiato e cercò di parlare adagio, scandendo bene le parole.
"Senti, Due" deglutì a fatica "Dimmi cara" Rispose lui consapevole che qualcosa non andava "Per la seconda edizione del programma" proseguì lei a fatica "Ho in mente una prima puntata con il botto, qualcosa da record di ascolti, ma mi serve il tuo benestare e poi ti cederò la guida completa e farai come meglio credi" Lui la fissò con aria interrogativa ma la invitò a spiegarsi meglio, quella donna era un vulcano di idee e, come un antico e leggendario re, trasformava in oro tutto ciò che toccava "Ascolta, questa e la mia idea" E per il resto della notte rimasero a discutere di quel progetto, valutando i pro e i contro di una simile scelta, in fondo lui le voleva bene, ma gli affari erano affari e dopo aver trovato un punto d'accordo si strinsero la mano, proprio come due soci in affari.
"Buona sera a tutto il mio pubblico e non" Era la prima puntata della seconda stagione di Affari Altrui e lei era riuscita a farla mettere in programma in uno dei giorni dove si prevedevano i maggiori ascolti. La prima mezz'ora trascorse tra la rievocazione della prima stagione e la presentazione della nuova, ma il clou della serata prevedeva la confessione di una persona che avrebbe stupito tutti e quando fu il momento lei si tolse la veste da conduttrice e si presentò come partecipante del programma. Dalla regia le segnalarono che tutto procedeva per il meglio, gli ascolti stavano salendo all'impazzata e mentre il Due, appostato in sala regia, fece un grosso respiro, lei prese coraggio e cominciò a parlare.
"Per chi non lo sapesse io avevo due figli, due gemelli e un compagno, il loro papà, l'unico uomo che abbia mai amato. Tempo fa restarono vittime di un drammatico incidente e morirono, tutti e tre. Voi non potete immaginare quante lacrime abbia versato e quale dolore mi abbia straziato le carni fino in fondo all'anima, non potete proprio immaginarlo, perché la causa di quell'incidente fui io" Un brusio si levò nello studio ma subito lei continuò a parlare e tutti si azzittirono curiosi di sentire il resto della storia "Ero completamente fatta di alcol e droga, mentre lui tutti i giorni con il suo affetto mi faceva mancare quella che io ritenevo libertà; quindi quella sera avevo deciso di dargli una lezione e presa da un raptus sabotai la sua auto e lo cacciai di casa. Doveva andarsene solo lui, doveva solo prendere un grosso spavento e invece" Non riuscì a concludere il racconto sopraffatta dall'emozione e dalla vergogna e in men che non si dica le furono tutti addosso e ci volle l'intervento delle guardie di sicurezza per evitare il peggio.
In sala regia una voce neutra uscì da un paio di cuffie "Come è andata numero Due?" "Tutto come previsto, numero Uno. Stiamo sfondando tutti i record di ascolto, siamo i primi al mondo" "E lei? Non ti eri affezionato a quella donna?" "Lei è l'ennesima vittima di questo carnaio mediatico, non è la prima e non sarà l'ultima" Concluse seccamente, mentre stavano portando via lei dallo studio; e senza batter ciglio si rivolse alla ragazza seduta alla consolle ordinandole di prenotare un tavolo in uno dei locali più ricercati della città, avrebbero festeggiato degnamente quel successo.
Lei fu arrestata, processata e condannata al carcere a vita; il suo castello di sabbia era stato spazzato via in un istante e da quel momento cadde nell'oblio, dimenticata da tutto e tutti.