Cleo la ninfomane

Cleo Pigliapoco era seduta al primo banco della terza classe del liceo linguistico Lucrezio Caro di Roma, era la più brava della classe soprattutto per la sua memoria prodigiosa. A richiesta della professoressa di lingue Linda Caffarelli si avvicinò alla cattedra e prese a ripetere a memoria in francese la poesia di Lamartine ‘Le Lac.’ Alla fine della poesia Cleo ebbe un applauso da parte dei compagni di classe, soprattutto maschietti che speravano, inutilmente, di poter accedere alle ‘grazie’ della loro compagna. “Cara ti chiedo qualcosa non previsto dal programma, conosci il significato del tuo nome?” “Non me lo sono mai domandato.” “Può provenire da Cleofe sorella della vergine Maria, da Cleonice, una che io ricordo sia stata una partigiana fucilata dai nazisti ed un’altra l’amore spirituale di Padre Pio senza tralasciare la celebre Cleopatra che era riuscita ad affascinare vari imperatori romani, scegli tu …” Il problema era un altro, madame Linda avrebbe voluto conoscere da vicino la sua allieva, amava solo i fiorellini e la ragazza era di suo gusto ma era intimorita da eventuali conseguenze. Cleo aveva scoperto la sua sessualità sin da giovanissima, un giorno scavalcando il parapetto della sua culla provò del piacere nello strofinarci il suo pube ma ovviamente non si rese conto di cosa volesse significare. I giorni seguenti provò a toccarsi con un dito ed provò la stessa sensazione, non disse nulla né ai genitori né alla tata Pina, capiva che doveva essere qualcosa di proibito se nessuno gliene aveva parlato. Cleo seguitò quasi ogni giorno a masturbarsi finché un pomeriggio andò a lezioni private di pianoforte da un suo coinquilino Roby Carotti. Era stata sua madre Virginia a spingerla ad imparare a suonare, da giovane era stata una brava pianista ma dopo il matrimonio era stata costretta a lasciare il suo amore che tuttavia gli era rimasto nel cuore. Roby trentenne viveva solo nell’appartamento sottostante, era in affitto, proveniva da Castelbellino in provincia di Ancona. Insegnava pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia, arrotondava lo stipendio con lezioni private, suonando nei Night ed anche nelle feste in casa di persone di alto lignaggio in cui era obbligatorio lo smoking e lui faceva la sua ‘porca’ figura col fisico palestrato. Perché tanta ‘fame’ di denaro? Il buon Roby si era permesso l’acquisto, a rate, di una Jaguar F‐Type Spider pluriaccessoriata e dal costo per lui stellare. Un pomeriggio durante le lezioni di piano Cleo era distratta: “Si può sapere che hai, stai facendo una serie di errori come mai in passato!” “Che ne dici se con la tua spider andiamo a far baldoria per Roma, sono nervosa e…””Siamo al tu, non ricordo quanti anni hai.” “Non fare la faccia di corruttore di minorenni, ho più di diciotto anni e le mie cose me le gestisco io!” “”Ah gestitrice che vuoi significare…” “A parte che si dice gestrice, gnurant alla milanse!” “Che ne dici di una bella sculacciata signorina?” Cleo si tirò su la gonna e abbassando lo slip mise in mostra il suo appetitoso didietro. Dopo un silenzio imbarazzante: “Va bene andiamo in macchina, che ne dici di Villa Borghese?” “D’accordo ma al ritorno andiamo a casa tua, anche se sono sola preferisco evitare un ritorno improvviso dei miei.” Trovata una piazzola per la Jaguar: “Caro professore sediamoci su quella panchina mi va di essere abbracciata.” “Da quando in qua…” “Sei un ingenuo, non farti illusioni, in tutto il mondo e non solo nei paesi nordici comandano le donne!” Roby aveva capito la lezione, si distese sulla panchina con la testa appoggiata sulle gambe dell’allieva, aveva compreso la sua débacle, in fondo… “Qui si fa notte…” “Non ho ben capito il significato di quello che vuoi dire, sei criptata…” Andiamo a casa ma prima passiamo dalla trattoria della sora Lalla.” Erano le diciannove, al tavolo si presentò un omone dalla lunga capigliatura con tanto di barba lunga. “Cara questo è Gigi ‘er foresta’ marito di Lalla.” “A cosi, è presto dovete d’aspettà!” “Tu pensa a quarcosa de bono, dillo a tu moje che c’é Roby er pianista.” Lalla si presentò personalmente, aveva della simpatia per Roby.” “Benvenuti è la prima volta che ti vedo in compagnia, complimenti e…figli maschi!” “Per ora siamo al bianco vero cara?” Lalla si fece onore. Intervenne ‘er foresta’: “Occhio al vino novello va giù c’he nà bellezza ma poi…te fà abbioccà!” A casa di Roby: “Mi fai vedere il bagno, dov’è?” “Che ne dici se ci facciamo una doccia calda insieme o ti vergogni? Le sculacciate promesse e non date possono arrivare adesso, spogliati ed andiamo nella toilette, niente bagno, solo doccia.” Lo statuario corpo di Cleo fu una piacevole sorpresa, era bellissimo ed invitante, ‘ciccio’ prese atto e si preparò alla pugna. “Parliamo seriamente, io sono vergine e non dai candidi manti rotta di dietro e sana davanti come molte ragazze di oggi, io chiudo gli occhi, sii molto delicato!” Roby all’inizio contemplò il bellissimo pube con peli lunghi e lisci. ”Vogliamo fare notte o ti sei addormentato…” Roby non era mai stato con una vergine, iniziò con un cunnilingus che portò all’orgasmo Cleo, orgasmo ripetuto poco dopo poi iniziò una lenta immisio penis che la baby sopportò stoicamente, aveva sognato tante volte quel momento. Roby si ritirò in tempo, ci mancava altro…Ormai i loro contatti erano diventati giornalieri, serotini in casa ora dell’uno ora dell’altra. All’’inizio il pisellone, preso dall’entusiasmo rispondeva alla grande, pian piano l’entusiasmo andò smorzandosi ed il pisellone diventato pisellino si rifugiò nella sua cuccia senza possibilità di lasciare il caldo giaciglio. Roby cercò di sostituirlo con un cunnilingus ripetuto, solo così Cleo riusciva a prendere sonno ma poi anche il cunni non bastò alla signora, il sonno tardava a venire con la conseguenza di notti agitate e risveglio da assonnata e del nervosismo per tutto il giorno. Roby si era innamorato di Cleo, avrebbe soddisfatto qualsiasi suo desiderio e così avvenne. “Caro c’è un mio collega all’Università che mi sta asfissiando, è ricco, farebbe qualsiasi cosa che gli dovessi chiedere…” Roby per una giorno andò in crisi, la sera dopo cena: “Cosa vorresti che facessi io, sono disponibile entro certi limiti, ho deciso di non essere più geloso…” “Sarai sempre l’amore mio ma questa occasione non me la lascio proprio sfuggire, fra l’altro è un bel giovane mio pari età, il padre è concessionario della Mini…” Cleo si era ‘sbottonata’, avrebbe avuto come contropartita quella auto inglese. Roby chiese al direttore del conservatorio un mese di aspettativa, si recò in un negozio di apparecchiature elettroniche, acquistò una mini telecamera munita anche di microfono, la piazzò nel lampadario in ferro della sua camera da letto, visore ed altoparlante nello studio. Guardandosi nello specchio: “Mio caro presto sarai un cuckold!” Rodolfo Bellinvia (stò stronzo aveva pure il nome di un conquistatore di donne), si presentò in casa di Roby prima dell’orario fissato, il portiere non gli chiese nulla della sua presenza ma si beccò lo stesso un cinquantino; al quarto piano giunse il rumore dell’ascensore, Cleo dallo spioncino vide l’arrivo del suo prossimo amante ed aprì la porta di casa. Era magnifica, radiosa, profumata, desiderabile, Rodolfo pensò di aver ben impiegato il suo denaro, più che suo del padre. Dopo il passaggio nella toilette Cleo si trovò praticamente sbattuta sul letto, Rudy ‘armato’ sino ai denti non perse tempo, senza tanti preamboli entrò direttamente e trionfalmente nella gatta che non aspettava una tal violenza ma poi cominciò ad assaporare un pisellone più grosso di quello di Roby ed anche più lungo, raggiunse il collo dell’utero facendole provare sensazioni mai sperimentate. Ad un certo momento Cleo alzò le braccia in senso di resa, “Caro mi hai distrutto…”Rudy non era molto convinto di doversene andare, avrebbe ancora voluto…” Cleo:“Ti rifarai un’altra volta ora vai a riposarti.” Chi si doveva riposare era la sua gatta strapazzata e tutta arrossata. “Domattina andrò dall’amico farmacista Alberto Rocchi che mi saprà consigliare quale pomata usare per lenire i tuoi bruciori, te la stai guadagnando la Mini!” “Che fai sghignazzi, vorrei vederti al posto mio!” “Non dire baggianate, come ti dicevo domani andrò da Alberto e mi farò consigliare quale pomata può giovarti, io ti penso sempre.” Alberto si fece riferire i motivi della richiesta di una crema contro le irritazioni vaginali:”Brutto zozzone, un’altra volta vacci più piano, tieni sono: Dafnegin, Ausilium e Ginocanesten, se poi avessi bisogno di aiuto…” Cleo ringraziò con un bacio Roby: “Sei veramente affettuoso, quando vorrai ed io starò meglio sono a tua disposizione. A Rodolfo Cleo spiegò via cellulare la sua situazione con la preghiera di evitare la sua venuta per una settimana. Rudy malvolentieri: “Solo sette giorni e non più, la prossima volta cambieremo canale, preparati con pomate e con quello che vuoi.” Ciccio nel frattempo mostrava qualche segni di ritorno alla vita, Roby lo comunicò a Cleo che: “Amore mio, preferisco che tu sia il primo ad entrare nel mio popò, sarai sicuramente più delicato di quel cafone, ho fatto un paragone, sei un signore anche in campo sessuale.” Negli occhi di Cleo qualche lacrimuccia, per denaro aveva dovuto subire…per fortuna aveva Roby che capiva di amare ogni giorno di più ma purtroppo per il denaro…” Pirma della venuta di Rodolfo Cleo si impomatò per bene fino in fondo e così sopportò molto meglio l’ingresso e la permanenza di quel pisellone nel suo popò. Il giorno dopo passò alla concessionaria di auto inglesi, il titolare signor Gigi padre di Rudy dimostrò di essere un signore, non aveva nulla in comune col figlio. All’arrivo di Cleo un finto baciamano: “Non so dove mio figlio abbia scoperto una tal beltade, di solito si presenta con …lasciamo perdere, mi dispiace per i miei sessant’anni. Ho fatto preparare la Mini, ho preferito la versione Cooper più veloce, rigorosamente in color verde, fa tanto british, le auguro buona fortuna soprattutto di incontrare…”Il destino di Cleo mutò radicalmente quando conobbe all’Università un collega di origine inglese Harry Wilson, nemmeno Cleo comprese il motivo del suo avvicinamento a quel giovane, non aveva l’aspetto del classico maschio, era molto delicato nei lineamenti ed anche nei modi, forse non proprio mascolini. La ragazza era stata avvicinata all’Università da Megan Evans mamma del giovane che in un momento di sconforto l’aveva messa al corrente delle sue vicende familiari: suo figlio Harry era spesso dileggiato dai suoi compagni di studio per la sua ‘poca mascolinità, il giovane ne soffriva moltissimo, la genitrice paventava un eventuale suo suicidio come suo avvenuto da suo padre Henry (non aveva specificato il motivo), chiedeva un ‘aiuto’ particolare a Cleo, fidanzarsi con lui, sarebbe stata ricompensata finanziariamente. Roby messo al corrente della situazione da parte di Cleo per un parere in merito: “Cara non so che dirti, decidi tu la tua vita potrebbe cambiare in meglio ed anche in peggio!” Cleo decise per un si all’invito a recarsi nella loro villa a Rignamo Flaminioda parte dei due inglesi. Accompagnata da Roby con la sua Jaguar la ragazza suonò una campanella manuale, apparve un servitore che, sicuramente informato del loro arrivo aprì il cancello con un inchino. Apparvero Harry e la madre Megan che diedero al mano alla coppia e poi: “Sediamoci in giardino, parleremo senza essere disturbati.” La villa era un edificio ottocentesco a tre piani circondato da un giardino all’inglese con sentieri circondati da alte siepi, delle statue di inglesi gloriosi erano sparse tutt’intorno, ogni tanto si vedevano degli uccelli che volavano verso l’ultimo piano della villa. Harry, raggiante sedette su una panchina vicino a Cleo, era felice della sua presenza che voleva dire che il suo invito era stato gradito. Megan: “Caro Roby facciamo due passi a piedi, sono stanca di stare seduta, mi pare di aver capito che lei è un pianista, io amo molto la musica sia quella classica che la moderna, più tardi sarebbe mio piacere ascoltarla mente suona, in salone ho un piano a coda. Sicuramente lei è al corrente della situazione di mio figlio, è la mia spina nel cuore, la sua amica Cleo mi sembra una brava ragazza su cui si può contare…” “Io e Cleo abitiamo nello stesso palazzo, mi ha chiesto di accompagnarla nella vostra villa, siamo buoni amici e ci raccontiamo tutto, la decisione sul suo comportamento futuro è solo sua. “Mi posso permettere di donarle qualsiasi somma ma dovrebbe fidanzarsi ufficialmente con mio figlio lei conosce i motivi, io da vecchia mamma…” Mi permetta una galanteria,lei fisicamente è ancora molto appetibile oltre che simpatica, spero non si sia offesa per le mie parole!” “Ogni donna a qualsiasi età gradisce i complimenti da parte di un uomo, mi dia la mano passeggeremo nel giardino, mi sembrerà di tornare indietro negli anni.” Megan si era commossa, camminarono a lungo per poi tornare alla panchina dove erano seduti i due giovani, spariti…sicuramente si erano rifugiati in casa. I due salirono le scale sino al primo piano, quello terreno era adibito a garage, a ripostiglio ed a cucina. Un salone molto grande con appese alle pareti armature e ritratti di antichi padroni della villa, Roby prese possesso del piano ed iniziò con musiche Chopin uno dei suoi preferiti, Megan estasiata si era appoggiata al pianoforte e guardava con ammirazione il giovane che seguitava a suonar imperterrito anche dopo l’arrivo di Harry e di Cleo. Piccolo applauso da parte dei tre, Megan addirittura abbracciò il pianista il cui ‘ciccio’ provò qualcosa che assomigliava tanto ad una eccitazione sessuale, la signora se ne accorse e ridendo abbracciò ancora Roby. “Mamma ti farai giudicare male!” “Sarebbe un complimento figlio mio, nessuna donna ‘smobilita’ anche andando avanti con l’età!” più chiaro di così. “Aperitivo?” “No mamma abbiamo già fame senza bisogno dell’aperitivo, noi andiamo in bagno e poi inella sala da pranzo. I due passarono molto tempo in bagno, Megan mise sul compact disc un ballo rock, al rientro in sala Harry era un po’ scapigliato. Un dopo pranzo rilassante, Megan aveva spiegato a Roby il perché di tanti uccelli che volavano intorno alla casa, il terzo piano era stato approntato dal marito con tanti nidi rifugio anche per quelli non stanziali. Rientro a casa prima di cena, il pranzo era stato abbondante. Baci e abbracci e appuntamento nel salone per dichiarare ufficialmente il fidanzamento dei due giovani. “Raccontami tutto.” “Harry sessualmente è poco performante per usare un eufemismo, c’è voluta tanta mia pazienza per farglielo diventare duro poi un pompino altrettanto lungo ma non mi sono meravigliata, molto probabilmente sono stata la prima donna con cui è stato.” “Due giorni dopo Cleo si ritrovò nel suo conto corrente ben cinquantamila Euro. “Cacchio purtroppo per noi maschietti non è facile guadagnare tanti soldi!” “Non disperare, la vecchia mi sembra ben disposta verso di te!” Dopo quindici giorni una gran festa in casa Wilson, trenta invitati fra maschi e femmine, Harry al centro dell’attenzione soprattutto delle femminucce, mamma Megan per ciascuna di loro aveva acquistato un gioiello. La festa finì dopo il pranzo fatto pervenire da un vicino ristorante. Andati via tutti gli invitati Megan:” Caro un ricordino anche per te!” Un Rolex d’oro GMT ‐ Master II dal valore inestimabile! Cleo: “Te l’avevo detto che talvolta anche il batacchio ha il suo valore, e che valore!