Collage letterario

Noi? Noi non abbiamo crediti, vostra signoria, se non questi quadrati di carta, codesti modesti colletti d'ottone e della chincaglieria colorata.
Siamo attori, mio signore.
Portiamo inoffensivo esempio di gesto esplicito ed a salve lanciamo dei fiori smussati altrimenti taglienti e.
Ed usiamo gole dalle vene ingrossate, ma non rubiamo borsellini.
Perdiamo i sensi delicatamente e nel contempo tragicamente.
Siamo traditori, però amiamo la lealtà e piangiamo compiutamente sui marmi di tombe false e lodi d'amore finto.
Narriamo di meteore spaventose che ruotano intorno alla luna.
Stiamo in agguato sulle strade del re.
Raccontiamo della carretta stinta che scaricò la fortuna nella fossa comune sbagliata e.
E come da copione talvolta persino inneschiamo dei sparsi di sorriso in cambio.
«Ah capisco. Capisco.
Il fornaio sommariamente è persona semplice e non ha interesse alcuno per tagliare le scarpe sul cuoio di prima scelta, indi la sua opinione; rispetto allo sviluppo storico appena illustrato, è quell'uomo mangia indubbiamente bene bensì.
Bensì io ragiono meglio.
Che non si può chiedere a chi veste apposta scadute e presunte pregiate, tuniche color ciliegia di. Di salvare la ricca argenteria che cade sgambettata nell'atrio mentale altrui e.
Ed a lui fornaio semplice dunque non importa se finirà dispersa o usata prima da altri e dopo per lui e.
E non c'è da stupirsi infatti se, aprendo un uovo di beccafico, dentro si troverà un cucciolo di beccafico.
Non c'è da stupirsi».
C'è già stato, mio signore, chi creò di meninge o con la punta che s'immerge nel calamaio, avventure di eroi e marmaglie ingombranti.
Di cimici che percorrono tenebrosi pagliericci e dei lamenti malati che fuoriuscivano dalle sue cavità e. E ciononostante riuscì a sorprenderci nel sonno.
Nacque nel tempo in cui i giocolieri facevano saltare dei paguri dentro cerchi di fuoco ed i cuochi variavano in continuazione l'architettura delle vivande mentre. Mentre le vivande ovviamente non potevano che stare a guardare e.
E visse tormentato e le soddisfazioni sempre e solamente, lo sfiorarono sfrecciando dietro l'angolo esterno ed a.
Alla fine cadde morto bocconi, allora gli riempirono devotamente la bocca con pregiate sillabe secche e l'accompagnarono alla porta finale con una candela in ano e.
E così sua madre divenne una puttana dei moli bassi e suo padre un frequentatore di pinte elemosinate.
«Tutto vero miei cari.
Tutto vero; se non che si da il fato lui ebbe una storia, che voi stessi m'avete rinverdito e. E che siete capaci pure di renderla in copione; ma una storia ce l'ha solamente chi riesce a farla ricordare no. Nonostante l'universo sia percorso da moltitudini e moltitudini e multitudini, di storie dimenticabili e q.
Questa è la sostanziale differenza, signori vostri.
Ed accettare ed essere fiero di esistere da comparsa, si vede proprio non era nel suo caso e. E nemmeno di non provare ad aggiungere qualcosa di personale o eclettico al risaputo non. Non era nel suo caso e.
E non è un caso pertanto quando ci si presenta con un: noi non abbiamo crediti vostra signoria se non questi quadrati di carta, codesti modesti colletti d'ottone e della chincaglieria colorata.
Non è un caso e. Ergo a. Andate a recitare da un'altra parte che. Che qui appunto non è il caso. Che qui appunto non è il caso. Che. Qui. Appunto. Non. È. Il. Caso».