Cretino

Stamattina alle sei, tornando dal lavoro, al solito mi sono fermato ad uno stop fra delle case. Ho guardato a sinistra e poi a destra e riportando in avanti lo sguardo, m'è parso di notare con la coda dell'occhio, diciamo a cento metri in lontananza, una figura umana tutta nera che come dire agitata e cercando la mia attenzione, deambulava eretta lungo il marciapiede. Solo nel frattempo stavo già ripartendo diritto e l'ho persa subito, al che ho pensato effetto ottico di gioco fra ombre e luci classico dell'ora. Ma dopo un attimo invece mi s'è insinuato un per nulla piacente dubbio. Era la morte che mi preavvisava oggi ci vedremo ancora e. E meglio e più da vicino? e. E bella sega mentale ed intanto andavo, però sincero la vicenda m'infastidiva e tra un chissà cos'hai visto ed un mamma mia che paranoia, d'un tratto, un passero è partito dal ciglio destro della strada e me l'ha attraversata volando ad un metro da terra e l'ho investito giusto in pieno ed è volato via pari una carta nella bora e spargendo piume dappertutto. E mi sono fermato di brutto. Sì anche per lui poverino, ch'era lì per terra distrutto, bensì più che altro per me e per lo stato di realtà emozionale amaro sorprendente in cui ero caduto. Ero io. Ero io la figura nera. Ero io che tentavo d'avvisarmi cambia strada o diventerai il mezzo della fine di qualcuno e. Ed al solito non mi sono dato peso e. Ed un passero è così morto per colpa mia. Per esclusiva colpa mia tale persona che ha priorità cattive. Che poverino ero stanco e non vedevo l'ora di arrivare nel letto a suicidarmi del tempo con del dormire cre. Cretino.