D'artisti, dei, opere ed overdose

Ragioniamoci, Gildo.
Soppesiamo ben bene gli elementi, Gildo.
Per dire la foca, Gildo.
Chi mai ha potuto avere l'immaginazione per ideare un personaggio tale una foca, Gildo?
Ce l'hai presente vero una foca, Gildo?
Ed ovviamente non parlo di lei personalmente, Gildo.
Lei è stata coinvolta e non può farci niente ed è soave assai.
Parlo della sua forma difatti e per fornirti un precedente, Gildo.
Che ci vuole una specie di strafatto Andrea Pazienza e nel suo momento più fulgido, per creare dal nulla una forma del genere, Gildo.
Te lo dico io, Gildo, un genio assoluto e dissoluto.
Uno normale per quanto dotato non arriverebbe mai alla foca, Gildo.
Troppa estetica superiore dispiegata ed espressa nel complesso, Gildo.
Troppa.
E la sua faccia, Gildo?
Che mi racconti della sua faccia, Gildo?
Manco ci sarebbe arrivato Salvador Dalì da zero a così vergine simpatia, Gildo e manco Leonardo da Vinci perfino, Gildo.
«Secondo me, Terzo, per l'ornitorinco e l'elefante, pertanto, l'ideatore realizzatore geniale era in delirio dato da molteplici droghe potentissime ed assunte oramai da secoli in dosi esagerate.
Sai, come quando raggiungi il livello che fai robe assurde senza rendertene conto; talmente stai conciato, Terzo».
Sempre parlando e lasciando perdere qualsiasi preclusione verso codeste come dire forme d'arte, vero Gildo?
«Ovvio, Terzo, ovvio».
Te la confido una mia convinzione segretissima, Gildo?
«Vai, Terzo.
Vai tranquillo».
Per me è morto, Gildo.

«Chi, Terzo?».
Il tipo dio nostro assai creativo, Gildo.
«Ma no?».
Probabile era uno di quelli che: con errata convinzione; usano le droghe per lievitare la fertilità cerebrale, Gildo e la sagacia dei gusti, Gildo e nel bel mezzo della creazione, Gildo, l'ha preso improvvidamente un'overdose decisamente fulminante e s'è spirato, Gildo.
S'è spirato e per noi tragicamente in un baleno Gildo e di per cui è stato impossibilitato, quale indubbiamente grande artista egli era Gildo, a firmare ed autenticare le opere, Gildo e. E difatti ci ha precipitato, noi e la foca e l'ornitorinco e l'elefante, nel dubbio esistenziale infinito e nei quesiti genealogici non risolvibili, Gildo.
«Incredibile, Terzo.
Se la storia fosse come la interpreti tu sarebbero spiegati infiniti perché, Terzo».
È come la interpreto io, Gildo. Credimi.
È e. E di questo ne ho prova oramai inconfutabile, Gildo.
Che i veri artisti non si fermano mai, Gildo, manco da vecchi o moribondi, Gildo e che invece il nostro inventore evidentemente l'ha fatto, Gildo. Che di nuovi suoi lavori non se ne vedono più in giro da oramai troppo tempo, Gildo. Da oramai troppo tempo, Gildo. Da oramai troppo tempo. Gildo.