Domenica d'aprile

Stamane pensavo: ancora una volta torna a sorgere il sole . Torna la luce sul mondo rimasto in bianco e nero durante la notte. Gli uccelli impazziscono nel dedalo dei loro voli, atterriti dal cielo primaverile, grondante di pioggia. Aleggia nell’aria il timore d’aver smarrito il significato della vita.

Lacrime di rabbia, di dolore, di sconfitta hanno iniziato, allora, a bagnare le tue gote, scavandoti il viso sofferente. L'amore a lungo vagheggiato è svanito come in un incubo: non intendevi ascoltare le mie parole e il tonfo preoccupato del mio cuore.

Non lacrime, ma dolci sorrisi, non pianto, ma languidi baci, dovranno sfiorare il tuo viso, nella consapevolezza d’avere al tuo fianco la persona che hai sempre sognato, che t’ha amato e t'ama da quella misteriosa domenica d’aprile.

Ho supplicato: “chiare onde marine trasportate la certezza dei sentimenti nel cielo di madreperla, ricamate nel fuoco delle stelle le nostre iniziali, affidate ai voli di bianchi gabbiani l’incredibile storia d’amore che non so raccontare. Sarà sospinta nel vento oltre la riva scogliosa, urlata nel mare in tempesta su spiagge deserte dove si ascoltano, perduti nel sole, i battiti folli del cuore.”