Erri Imparò A Volare

Erri era seduto lì, come al solito,sui gradini di marmo freddo che scrutava gl'altri malati senza accorgersi che in fondo gl'altri guardavano lui. Erri aveva avuto un'infanzia triste e dolorosa fondata sulla scomparsa del padre ritrovato morto e la lunga malattia della madre che sembrava non aver mai fine. Eppure il destino beffardo non fece altro che dargli dolori e sofferenze accompagnandolo nella sua di malattia. Chiuso in un ospedale psichiatrico, Erri decise di non parlare, ne ascoltare, ne vivere e si chiuse nel suo triste silenzio come se gli fosse stata strappata la vita stessa inerme e indifeso alla sua crudeltà. Aveva tanto sognato quel vispo bambino che saltava da un albero all'altro illudendosi fosse un uccellino libero e felice di ciò che il cielo, almeno quello, gli offriva ogni volta. Ma la malattia della madre lo colpì così prematuramente che le sue piccole ali gli furono staccate senza batter ciglio. Monica andava a trovarlo di tanto intanto ma l'amore di un'amica non riuscì a salvarlo dall'inferno che portava dentro e benchè riuscisse a strappargli un accenno di sorriso, Erri dimenticava,dimenticava sempre. Fu così che un giorno decise di rimettersi in sesto e dare una svolta dignitosa alla sua misera vita: tutto intorno all'ospedale sorgevano pini alti metri e metri,salì a carponi su uno a caso e, ridendo senza motivo, alzò le mani al cielo sussurrando parole di una vecchia canzone ascoltata da piccolo canticchiata dalla madre nei momenti di follia. Con le mani verso l'alto, Erri iniziò a ciondolare prima lentamente poi sempre più forte fino a lanciarsi nel vuoto gridando:"Sto volando! Sto volando!". Fu così che dopo anni Erri imparò a volare e volò più alto che poteva in modo da non poter essere più catturato, in modo da poter dire a sua madre "Ho volato così in alto che nessuno ha potuto toccare le mie ali e nessuno più, da adesso, le potrà toccare. Ho visto il Canada e ho visto papà che mi salutava ma poi ho pensato di venirtelo a dire così potrai guarire, così potrai sorridere."