Fiorin Fiorello

Quello fra Alberto ed Stella poteva dirsi o meglio era un matrimonio ‘piatto’. Tutti i giorni le stesse ‘manovre’. Sveglia alle sei, barba e doccia per lui insegnante di materie letterarie, colazione preparata dalla consorte e poi lui in Cinquecento per raggiungere la scuola alla periferia di Roma dove talvolta restava sino alla sera per aiutare gli alunni meno preparati. Stella ritornava a letto, era casalinga per desiderio del marito malgrado un diploma magistrale, tutto sommato a lei faceva comodo, Alberto non aveva problemi di pecunia; dal natio borgo Colle San Valentino frazione di Cingoli in provincia di Macerata aveva frequentato le elementari nella locale scuola, le medie a Cingoli ed il liceo classico a Jesi (An). Laureatosi in materie letterarie a Perugia, aveva vinto il concorso a Roma ed era stato assegnato alla scuola media Dosmini. Alberto era un tipo particolare: chiuso di carattere parlava poco, aveva un numero ristretto di amici che frequentava di rado, anche in campo sessuale era un metodico. La prima esperienza a sedici anni: Mimma era un vicina di casa, grassottella sempre allegra e diciamo la verità, un po’ mignotta, non lesionava la cosina a chi le era simpatico, Alberto gli andava a genio. A Jesi frequentava il locale ‘casino’ ben voluto soprattutto dalla maîtresse in quanto elargiva delle notevoli somme di denaro, se lo poteva permettere; a Perugia idem ed a Roma non aveva che l’imbarazzo della scelta. La conoscenza di Stella aveva mutato la sua vita: bella ragazza, più alta di lui sembrava una modella. Figlia del padrone di una pasticceria vicino casa dove abitava, gli dava poca confidenza. Alberto aveva provato con regali: prima fiori poi oggetti in oro, la ragazza era restia, Alberto proprio non le piaceva, lei sempre allegra e con molte amicizie, fin quando la madre, ex appartenente alle ‘case chiuse’ non  le aprì gli occhi: “Non capisci niente, sposati e poi farai quello che vuoi.” Suggerimento accettato da Stella. Al suo matrimonio nella vicina basilica di S.Maria Maggiore c’era una moltitudine di giovani, soprattutto maschi che avevano conosciuto molto da vicino Stella. Viaggio di nozze poco gradito dalla neo sposa che era abituata a ben altro in fatto di sesso. Per Alberto la vita era una routine: sabato al cinema e poi, la sera,un incontro ‘ravvicinato’ con la consorte, d’estate quindici giorni a turno in montagna o al mare, domenica al ristorante¸ gli altri giorni? Tutto normale, vita piatta.  La classe di Alberto era un po’ disastrata, tranne che tre o quattro elementi gli altri alunni, provenienti da famiglie povere, non riuscivano bene negli studi. Alberto, buono d’animo, aveva provato a contattare i genitori ma capì che da quel lato non c’era nulla da fare e quindi alcuni pomeriggi dava lezioni gratis. Una volta fu invitato a casa sua dalla madre di un alunno, mentre il figlio giocava fuori,  si presentò ad Alberto con la gonna alzata e non munita di mutande. Alberto era si chiuso di carattere ma aperto, anche se moderatamente, al sesso e quindi approfittò dell’occasione anche altre volte lasciando una sostanziosa mancia alla così gentile signora. Una mattina, di colpo stanco della vita monotona, andò dal direttore e si fece sostituire in classe. Voleva fare una sorpresa alla consorte ma la sorpresa l’ebbe lui: aperta piano la porta d’ingresso, sentì una musica brasiliana proveniente dal salone, incuriosito aprì uno spiraglio della porta e: sorpresa sorpresa sua moglie nuda stava ballando con la vicina di casa, Anna, anche lei nuda. Tornò in strada e quando finalmente Stella rispose al citofono: “Ho dimenticato le chiavi, per favore aprimi il portone.” All’arrivo a casa niente musica brasiliana anzi Stella era ai fornelli. “Volevo prepararti una sorpresa ma tu sei qui, che ti è successo?” “Ho mal di testa.” A Stella venne da ridere ma si trattenne, il mal di testa c’era tutto! Essere chiuso di carattere un conto ma cornuto, sia pure con un'altra  femmina non gli stava bene e così la mattina dopo si fece prescrivere dal medico cinque giorni di malattia, gironzolò dentro la stazione Termini per un’ora e poi, pian piano rientrò a casa dove gli si propose la stessa scena del giorno prima con l’aggiunta di Teodoro, marito di Anna, il quale esibiva il suo ‘cosone’ infilandolo a turno nelle cosine della moglie e di Anna. Alberto in confusione totale rimase anche più basito perché la scena lo aveva eccitato a tal punto da fargli diventare duro il suo ‘ciccio’. Non sapendo come comportarsi dopo qualche minuto di confusione mentale, andò in bagno e sollazzò ‘ciccio’ masturbandolo e solo così riuscì a farlo ritornare ‘a cuccia’. Ritornò in garage, si sedette dentro la Cinquecento aspettando…nemmeno lui sapeva cosa, una situazione così strana non gli era mai passata nella mente, quello che lo impressionò fu che, tutto sommato, gli era piaciuta, era diventato un guardone o cos’altro? Nei giorni successivi la scena di sua moglie con Teodoro e con Anna gli si presentò regolarmente, certo avevano una bella resistenza erotica, tutti giorni…Finalmente si decise: doveva parlare con Stella e farle presente che sapeva la sua storia ma con molta calma, aveva in mente una certa idea…Dopo cena: “Cara ci sono novità?” “Che novità vuoi che ci siano, tutti i giorni la stessa solfa:” Stella in un certo senso aveva detto la verità. “Voglio farti presente che ho visto i giochetti tuoi con i nostri vicini, vuoi dirmi qualcosa?” Stella era sbiancata in viso, niente di peggio che l’ira di una persona calma di natura, abbracciò Alberto e, bugiardona, “Sei sempre l’amore mio, è solo una questione sessuale, se vuoi non lo farò più.” Stella era veramente impaurita, istintivamente aprì la patta di Alberto e glielo prese in bocca sino a che ‘ciccio’ la inondò. Dopo una visita in bagno rientrò nel salone dove Alberto: “La vista di te con gli altri due mi ha eccitato, non pensavo mai di poter provare tale sensazione, di colpo di sono ritrovato in un altro mondo sessuale, forse finora ero in quel campo addormentato, se sei d’accordo vorrei invitare a cena i nostri vicini senza avvisarli che io conosco i fatti, vediamo che succede.” Stella rassicurata si diede da fare in cucina, quando era di buzzo buono diventava una buona cuoca. Anche se stupiti e incuriositi Anna e Teodoro si presentarono alle ventuno a casa di Alberto con due bottiglie di Pro Secco già fredde. “È quello che avevamo in casa, la prossima volta…” Come inizio Alberto pensò niente male se prevedevano che ci dovesse essere una prossima volta. Le due bottiglie presto restarono vuote, Stella mise un compact disk brasiliano di vecchia memoria e invitò Teodoro a ballare, all’inizio l’invitato ballava piuttosto largo ma fu Stella ad aprire le ‘ostilità” baciando in bocca il suo ballerino seguito da un Alberto eccitato che prese a baciare Anna. Stella fu la prima ad iniziare a spogliarsi, sembrava una spogliarellista professionista, restò  nuda con un ‘Olè’ e aprendo la patta di Teodoro il quale, ancora basito, fece una figuraccia. “Sei diventato di colpo impotente’ Vediamo Alberto…lui si che è un vero maschio!” Stella aveva volutamente stuzzicato l’orgoglio del marito, ci avrebbe guadagnato in tutti i campo specialmente in quello dei regali in cui era particolarmente sensibile e poi all’orecchio di Alberto: “Se vuoi puoi andare in camera nostra con Anna.” Alberto non se lo fece dire due volte, presa per mano la prossima amante ed in un batter d’occhio entrò in camera sua mentre Anna, ormai coinvolta completamente dall’atmosfera, si era denudata mostrando un fisico favoloso poi: “Ti piace il mio collo? Non ci vedresti una bella collana?” Alberto in quel momento avrebbe detto si a qualsiasi proposta, dopo un lavaggio veloce ai ‘gioielli’, sul letto penetrò a lungo Anna provando due orgasmi consecutivi, cosa che non gli era mai riuscita. Nel salone l’atmosfera non era diversa, Stella superata la paura iniziale si era congratulata con se stessa, ormai aveva campo libero per tutto. Lo wife swapping avveniva regolarmente ed era sempre più intrigante quando decisero di stare tutti insieme nei giochetti erotici: come al solito fu Stella la prima (mater docet) che dinanzi ai due spettatori  prese in bocca il coso di Teodoro, poi fra le meravigliose tette, poi ancora fra le cosce ed in ultimo nel fiorello voglioso. Anna, immaginando qualcosa di oro intorno al suo collo si spinse più in là facendosi penetrare nel popò cosa mai fatta da Alberto con nessuna donna e fu di particolare suo gusto. Ora tutto era cambiato, d’estate le vacanze si facevano in quattro sia in montagna che al mare, Anna fece provare ad Alberto il sesso in acqua,  Alberto che ogni giorno cercava novità in campo sessuale profumatamente ricompensate anche da sua moglie, l’aveva scoperta come amante. Chi se la rideva era la signora Lalla romagnola, madre di Stella, vecchia baldracca, che aveva intuito tutto il marchingegno con un po’ di invidia per loro, suo marito ormai…e per lei non era facile trovare ‘compagnia’ porcaccia miseria! Il titolo del racconto? Presto detto con due fiorelli sempre eccitati…