Ho conficcato semi nelle mie piaghe
Ho conficcato semi nelle mie piaghe come chi semina nel deserto, e dal dolore è nato il grano della mia rinascita. Ho intessuto ali con le fibre del mio pianto silenzioso, e vi ho volato sopra l’abisso che voleva inghiottirmi. Non fui salvata — fui forgiata. E ogni cicatrice, ora, è parola antica incisa nella carne: memoria sacra di ciò che sono diventata. E cammino ora come chi ha parlato con l’ombra, con passo lento ma intriso di eternità. Le mie lacrime non furono vane:
furono acqua primordiale che sciolse le pietre dell’anima. Nel silenzio ho trovato voce,
nella solitudine — radici. Non ho chiesto luce,
l’ho generata nel buio, tra rovine e sogni sbriciolati. E ora, ogni mio sguardo
porta il peso della notte e la grazia dell’alba che non teme più di nascere.