Il filo invisibile del destino.
Nel cuore di un prato verde e rigoglioso, lambito da un ruscello d'argento, nacquero due piccole creature destinate a incrociare i loro battiti. Uno era Piumino, un pulcino giallo come il sole, timido ma con un cuore grande; l'altro era Rudy, un anatroccolo dal piumaggio grigio‐verde, impavido e sempre il primo a tuffarsi nelle acque fresche.
Fin dai loro primi giorni, Piumino e Rudy erano inseparabili. Mentre Piumino razzolava cautamente tra l'erba alta, beccando minuscoli semini, Rudy sguazzava nel ruscello, schizzando acqua e chiamando l'amico a unirsi a lui. "Vieni, Piumino! L'acqua è meravigliosa!" cinguettava l'anatroccolo. Piumino, pur desiderando di unirsi al gioco, si limitava a guardare dalla riva, contento della sola presenza dell'amico.
Un giorno, una tempesta improvvisa si abbatté sul prato. Il vento ululava, la pioggia batteva forte e il ruscello si trasformò in un fiume in piena. Nel caos, Piumino e Rudy furono separati. Rudy, trascinato dalla corrente, fu allontanato verso valle, mentre Piumino, spinto dal vento, si ritrovò solo e spaventato sotto un cespuglio.
I giorni si trasformarono in settimane, le settimane in mesi. Piumino, spaventato e solo, dovette imparare in fretta. Per superare la paura e proteggere un piccolo gruppo di chiocce anziane che lo avevano accolto, dovette affrontare l'astuzia di una volpe che si aggirava intorno al pollaio. Imparò a lanciare l'allarme con un canto potente e ad organizzare la difesa, trasformando la sua timidezza in coraggio. Per le sue doti, crebbe e divenne un gallo fiero e dal piumaggio brillante, chiamato ora Re Sole per la sua cresta maestosa. Non dimenticò mai il suo amico. Guidò il suo piccolo gruppo di galline con saggezza e coraggio, ma spesso i suoi occhi scrutavano l'orizzonte, sperando in un ritorno. La sua timidezza d'infanzia era svanita, sostituita da una determinazione gentile.
Nel frattempo, Rudy, trasportato lontano dalla corrente, si ritrovò solo, circondato dall'acqua salmastra di una palude sconosciuta. Dovette imparare a nuotare contro correnti violente, a distinguere i richiami d'aiuto dai tranelli, e a sfuggire alle grinfie di un grande rapace. Solo dopo mesi di solitudine e sforzi, le sue piume grigie caddero, rivelando la bellezza del cigno che era destinato a essere. Imparò a volare tra le nuvole, a leggere le stelle per orientarsi nelle lunghe migrazioni, e la sua impavidità si tramutò in elegante resilienza. Era diventato un leader del suo stormo, chiamato Cigno Argentato per la sua grazia nel volo. Nonostante le nuove avventure, il ricordo del piccolo pulcino giallo che lo aspettava sulla riva non si era mai spento.
Un anno, durante la migrazione autunnale, Cigno Argentato sorvolava una valle che gli sembrava stranamente familiare. Mentre planava verso un piccolo stagno per riposare, notò un magnifico gallo dalla cresta rossa e le piume dorate che vegliava sul suo pollaio. C'era qualcosa nel suo incedere, nel modo in cui scrutava il prato, che risvegliò una scintilla nel cuore di Cigno Argentato.
Il gallo, Re Sole, alzò lo sguardo al cielo. Un cigno così grande e maestoso non era solito posarsi nel suo territorio. Mentre il cigno atterrava con un fruscio d'ali, Re Sole sentì un'emozione strana, un ricordo lontano.
Cigno Argentato si avvicinò cautamente. "Perdonami l'intrusione," disse con un verso melodioso, "ma questo luogo mi ricorda un'amicizia perduta, un piccolo anatroccolo impavido, sempre pronto a tuffarsi."
Re Sole lo guardò fisso. "E un pulcino timido, ma dal cuore grande, che non osava bagnarsi?"
In quel momento, l'età e la trasformazione svanirono. I loro sguardi si incontrarono, e riconobbero non le piume o la stazza, ma la scintilla dell'antica amicizia. Re Sole si chinò leggermente, e Cigno Argentato abbassò il collo in un segno di riconoscimento.
"Piumino?" sussurrò Cigno Argentato.
"Rudy?" rispose Re Sole, sentendo il calore di quel nome dopo tanto tempo.
E così, dopo mille peripezie e una vita vissuta separatamente, il filo invisibile del loro destino li aveva finalmente riuniti. Non erano più il pulcino timido e l'anatroccolo impavido, ma un fiero gallo e un maestoso cigno. Eppure, nel profondo dei loro cuori, l'amicizia che li aveva legati fin dalla nascita era rimasta intatta, a dimostrazione che i legami veri non si spezzano, ma attendono solo il momento giusto per rifiorire.