In generale tanti che ma tutti che se ne fregano

A. A volte mi sento un sottomarino.
Un sottomarino che viaggia nell'oceano delle opzioni.
Però il sonar non funziona mai e devo dirigere ad oblò e di notte, nelle notti in cui non mi va di stare fermo, diventa tutto estremamente complicato e. E così mi attacco al periscopio, ma pure sopra è tutto scuro e. E bello dunque com'è fluente la vita personale ed ancora meglio come abbiamo organizzato quella sociale. Ti svegli con sana giornata la mattina e fai normale colazione, poi da prassi leggi il giornale e qualche titolo ti fa affilare i canini o qualche foto nelle ultime pagine intristire. E. Ed è stata posta la prima pietra nera. Dopo hai la colonna nel traffico ed arrivi al lavoro che le pietre nere poggiate quindi diventano tre. Di solito lì in quattro ore ancora ne sistemi altre due o tre e viene la pausa pranzo dove talvolta, magia, non ne posizioni, ma talvolta sì. Che tra cibi di schifo o “covidi” divieti selettivi, spesso un altro paio di pietre nere s'aggiungono. E torni al lavoro ed altre due o tre e ritorni in colonna ed altre ancora e. Ed insomma ogni sera invariabilmente arrivi a casa che ti viene da tirare un sospiro di sollievo, che pensi almeno qui no però. Però per esserne sicuro devi prima aprire quella porta e ricordarti di lasciare sul pianerottolo sia le pietre nere che hai poggiato, sia quelle nuove che ti verranno da poggiare quando accenderai la televisione o guarderai le cifre sulle bollette o magari anche solo parlerai con moglie e figli o coinquilini vari e non sempre è possibile farlo, di lasciarle fuori e pertanto con buona probabilità novelle pietre nere sommeranno in serata, che tra l'altro può perfino succederti di perdere un derby e. Ed infine ti sdrai nel letto, normale dopo in doccia il flacone dello sciampo t'è scivolato dalla mano al mellino e vorresti fare l'amore solo a questo punto non per amore, bensì per sfogo e disperazione o per combattere stress e cioè per cose che con lui non filano per nulla ergo. Ergo, che lo fai o no, ultima pietra nera di giornata poggiata o. Ovviamente ed a me non pare consono questo andare ed allora mi viene il sospetto siamo tutti fuori di festa e personalmente per dire ho perfino dimenticato se la vagina è una entrata o una uscita e grave questa, è assolutamente giunto di per cui il tempo di rimediare, se non che noi ci siamo tramandati chi fa da sé sbaglia per tre e quindi probabilmente, almeno per avere una traccia, meglio intanto delegare e sincero fossi dio nostro o anche un dio qualsiasi, di questi tempi bisognosi di modelli migliori almeno proverei a smuovere le torbide acque, dove ci siamo entrambi infilati, lanciando delle elaborazioni. Delle elaborazioni nelle sembianze di evoluti modelli di corpi e cervelli per uomo e donna. Che per esempio mi ricordo la 500 fiat anni sessanta/settanta. In realtà: finalmente diciamocelo; po' molle e poco performante e di suo limitata ed incapace di fare sognare in grande e grosso e pertanto diremo, molto simile ad attualmente noi rispetto alle aspettative creative di dio ma. Ma uno spettacolo di attrattiva e di gusto e di potenza, invece la versione Abarth e veramente accattivanti e decisamente desiderabili anche tante altre interpretazioni ufficiali e proprio da corsa e. Ed infatti subito tutti ad emularle lavorando sulla propria di vettura. E via di personalmente ideate livree e diversa vita agli accessori immergendoli nel cromo ed evoluzione delle linee aerodinamiche di parafanghi e carrozzeria e nuove profondità visive con i fendinebbia in gran numero aggiunti e. E financo più capacità performante e vincente, manipolando testata ed altre componenti del motore e. Ed il tutto vissuto con sano entusiasmo artigianale e rinnovata passione e genuina voglia di migliorare e. E così mi immagino il tripudio evolutivo verso individuo di cuore e sostanza diversa assai dotato, che succederebbe, ovviamente causa spirito di emulazione e convinzione di sapere addirittura andare oltre gli aggiornamenti dei superiori, se un giorno nascessero degli uomini e delle donne modificati e tirati fuori, tipo appunto 500 Abarth o Pininfarina. Il. Il tripudio. M'immagino e. Ed in quel caso almeno sarebbero anestetizzate le nostre fisime estetiche e meccaniche tanto opprimenti e. E rimarrebbero solamente da rattoppare quelle spirituali ed oniriche e. E non è che nel campo specifico ho invece tanti moti ultimamente.
Devo ammetterlo. Che a cervello aperto tutto lo straordinario fu logicamente romanzo e romanzo è raramente tratto da storie vere e. E nel caso comunque ciò sarebbe ben evidenziato in copertina e su quella della bibbia non c'è nulla e mi pare dunque, appunto nello specifico, ho un tantino smarrito la via, dal colore celeste e verde, assoluta ed ergo, al solito, probabile sia tempo di resettare pure lì. Che in effetti, a rammentare giovinezza, direi su questa mise spirituale di adesso ero caduto casualmente per nascita in tarata area geografica ed antica credenza dei villici locali del tempo e. E di conseguenza addio, mentre per quella onirica attuale anche spiace. Spiace, bensì non posso accettare di dovere fare prima i sogni di qualcun'altro per dopo potere permettermi i miei. E non è corretto un semplice rifiuto naturale abbia cattive reazioni sociali e sia pertanto un disagio. Un disagio che, sommato al disagio spirituale, mi fa perdere raziocinio e difatti adesso per reazione incomincio a ragionare ermetico perfino per me stesso e succede che, neanche cinque secondi fa, una tonsilla mi ha chiesto «ti sei mai domandato chi eri prima di diventare uno spermatozoo ed incontrare un ovulo che non si era mai chiesto chi era prima di diventare un ovulo? E. E così tutto d'un fiato senza neanche una virgola e. Ed assai colpito d'improvviso allora mi ritrovo sezionato in quattro. In un senz'arte né parte. In un senz'arte con parte. In un con arte senza parte e. Ed in un con arte e con parte e. E quindi in quattro lampi con i quali pare tiro, probabilmente attraverso metaforica inconscia continuità, le somme unilaterali di codesta narrazione.
Il primo.
Guarda. Guarda che se gli altri non ti capiscono magari. Dico, magari è perché sei tu che non riesci a piegarti bene. Magari.
Il secondo.
Devo. Devo anticipare che, nonostante partecipai controvoglia, alla fine l'aver vinto due concorsi per artisti emergenti m'ha consolidato una certa consapevolezza e spolverato un sagace gran bel punto fermo.
E pertanto mi sento tranquillamente di lanciare, adesso sì, un sentito grazie agli organizzatori per avermi iscritto d'ufficio e.
E tra l'altro a mia completa insaputa.
Il primo era in programma concomitante con la grande kermesse di polenta e baccalà.
E lo vinsi leggendo un racconto cui veramente avevo sempre tenuto a dismisura e che al tempo aveva dentro tutto me stesso.
Lo declamai concentrato e coinvolto, scandendo a modo le parole e facendo massima attenzione ai toni vocali nei passaggi importanti.
Lo recitai alla piatta padella con il baccalà in cottura.
Sì perché di questo si trattava.
“Aiutare” con testi stimolanti a far diventare prelibato e gustosissimo, un manicaretto il. Il tutto secondo le ultime teorie della fisica quantistica, ovviamente.
Tutti gli scrittore infatti avevano di fronte un fornello dove cuoceva il pesce e dovevano accudire costui attraverso lo sciorinare più poetico e filosofico ed espressivo e.
Ed una mescolata artistica ogni tanto, che potevano ed alla fine una giuria di critici gastronomici ha scelto il mio e con motivazioni importanti; aggiungo.
Una soddisfazione.
E non ci crederete, ma ancora oggi mi fermano per strada e mi dicono tu sì. Tu sì che puoi dire di avere feeling con gli stocafissi il.
Il secondo concorso invece riguardava un'esposizione di quadri.
Delle piante, d'origine varia e medesima età, venivano poste, in uguali condizioni, in mezzo ai tuoi lavori, attaccati al muro, dentro piccole casette prefabbricate, con porta sbarrata, di circa sedici metri quadrati.
E dopo tre mesi, riaprendo la porta, si sarebbe misurata la loro crescita per dichiarare il vincitore altra.
Altra chiara applicazione di teoria quantica, se non erro.
Meglio loro si trovavano al guardarsi attorno, maggiormente sarebbero lievitate e. E non ci credevo.
Passato il tempo prefissato tra le mie quattro mura quasi non si entrava.
Una selva praticamente era cresciuta. Una selva
con fiori lussureggianti e cromaticamente stupefacenti e feci bingo dritto pure lì e. E sempre da lì alcuni ancora mi portano le loro ortensie pigre e godo dunque d'una certa popolarità, ma solo del pollice e perfetto e. E c'è del buono e rilassante sul serio al godere di aggi simili, insomma ne. Neanche a parlarne. Bisogna esserne consapevoli. Cambiano le prospettive. Che per dire dopo soddisfazioni del genere vai, ad esempio, alla pozza azzurra e lanci nell'acqua i sassolini e l'acqua naturalmente fa i cerchi e. E ti accorgi immediatamente che sono diversi da quelli di prima dei trionfi. Che sono magnificamente azzeccati, armoniosi e tonici e perfino più guizzanti e. E lo sai perché. No? Perché ti ricordano hai appena spolverato un sagace punto fermo ergo. Ergo ti messaggiano uè. Uè tomo vedi. Vedi che tu tiri il sasso, ma il cerchio lo fa l'acqua e. E lo fa completamente per i quantici suoi. E. E. Lo. Fa. Completamente. Per. I. Quantici. Suoi.
Il terzo.
Il mio zen?
See su due piedi. Naah. Non ci sto. E che piedi poi? Umani o animali? E nel primo caso da donna, uomo, bambino, zia o nonno? E di che misura? Per scarpe numero quarantatre o trentasette? E l'alluce non l'avranno mica valgo per caso? E le unghie tagliate, i calli regolati e. E lavati o puzzoni? E nudi o con calza? E pesanti come quello dell'elefante o fissi tale lo dei noci antichi e. E «ed era unicamente per dire adesso e senza pensarci troppo». Oh! Oh be' allora potevi stare zitto pa. Partiamo!
Il quarto.
Lo. Lo sai perché i bambini per prime imparano le parolacce e mai le espressioni gentili? «No e tu?». Certo, perché di quello che diciamo loro non capiscono i significati, ma assorbono altro. «E cos'è quest'altro?». Loro incamerano il di gusto con cui vengono pronunciate le parole. Quello stesso di gusto con cui tu, inconsciamente o giusto all'uopo, sempre carichi e condisci, le bestemmie agli dei e le offese ai terrestri che. Che se ci pensi è ben diverso dal di gusto che metti per fare complimenti o descrivere belle situazioni. Che questo ha senz'altro molta tenerezza in luogo di arroganza e forza bruta. Che non dirai mai a qualcuno stronzo o deficiente con il medesimo tono di che bel tramonto o ti voglio bene e pertanto, che i bambini devono garantirsi un futuro, lo elaborano più convinto e deciso e da personalità degna di rispetto, il primo di gusto e dunque cosa da esibire per mimare d'essere in possesso di uguali caratteristiche che. Che se voglio posso farti male anch'io e che per caso non si pensi sono un pappamolla romantico pesce lesso facile da inchiappettare. «E. E sì. E quindi, che tra l'altro codesta è storia risaputella?». E. E sì e quindi e proprio in quanto codesta è storia risaputella, dovremo oramai avere capito che: ad esempio ambendo al massimo; per cambiare le dinamiche del non buon sociale odierno, non ci vogliono grandi e complicate rivoluzioni di massa fisiche o culturali, che siano. Che anzi serve solamente ogni singolo nel suo piccolo e direi pure saggiamente, sposti della semplice enfasi oratoria dal brutto ed offensivo al bello ed amorevole e viceversa e. E magia i bambini così si sentirebbero al sicuro e protetti nel bene e nella concordia e. E con i bambini che diventano uomini convinti il bene e la concordia siano la migliore garanzia di salvezza p. Puntini puntini.