L'incidente

Sbracata sul divano del salone Aurora stava leggendo Il Messaggero nella pagina della cronaca nazionale, indirizzata alla sedicenne figlia Ginevra: “In Italia è una strage di morti e di feriti, per incidenti stradali 275 morti, 204.728 feriti 151.875 incidenti, morti sul lavoro 20.222, c’è da aver paura anche per uscire di casa. “Mamma pensiamo ai fatti nostri son cose che succedono agli altri.” Frase di cattivo augurio per il padre Vittorio che stava uscendo di casa, in quel momento un’auto aveva imboccato a forte velocità via degli Orti a Roma sede della loro abitazione, non riuscì a frenare e così lo aveva preso in pieno, il corpo era ‘volato’ per poi finire a vari metri sull’asfalto, nessun segno di vita. Il portiere Eugenio aveva assistito all’incidente ma, preso dal panico non era riuscito a prendere il numero di targa dell’auto investitrice il cui conducente non si era fermato per soccorrere l’infortunato. Coincidenza, destino, fatto sta che l’incidente era avvenuto dopo la lettura del giornale da parte di Aurora. All’arrivo dell’ambulanza a sirene spiegate la notizia peggiore, Vittorio era deceduto sul colpo. Confusione in tutto il palazzo, arrivo di una pattuglia di Vigili Urbani per i rilievi di rito, madre e figlia semisvenute sedute sul primo gradino della scala completamente imbambolate. Qualcuno aveva chiamato gli addetti alle Onoranze Funebri che, ottenuto il nulla osta della A.G. avevano provveduto a mettere la salma in una cassa funebre. Madre e figlia erano ritornate a casa, si era fatta sera ma nessuna delle due aveva provato a coricarsi, sedute su di una sedia in cucina sino all’alba quando la stanchezza le aveva fiaccate. Funerali nella vicina chiesa dove il ‘bacarozzo’ di turno aveva magnificato le doti del defunto, sepoltura nella cappella di famiglia al Verano, fine della storia? Quando mai inizio dei guai per madre e figlia che improvvisamente si trovarono a dover affrontare i problemi finanziari, Aurora era casalinga, Ginevra studentessa, il defunto titolare di una pompa di benzina con annessa officina meccanica. Il capo meccanico si offrì di rilevare il tutto promettendo di dare alla vedova parte degli introiti, promessa che in seguito si dimostrò fallace, il cotale si era dimostrato solo un profittatore. Il denaro in risparmi presto mostrò il fondo, cosa fare, come affrontare le spese rilevanti cui madre e figlia era abituate, altro che i soldi non fanno la felicità una bufala, servono e come servono. Nella stessa scala di madre e figlia abitava Giorgia signora circa sessantenne che promise alle due donne il suo aiuto: “Siete due belle donne, sfrutteremo questa vostra qualità. (tradotto vi aiuterò a fare delle marchette con uomini ricchi). Nel frattempo ad Aurora ed a Ginevra vennero offerti lavori poco remunerativi e talvolta degradanti, non erano per loro due, unica soluzione accettare la proposta della signora Giorgia che Eugenio scoprì essere stata una maitresse di una casa chiusa (altrimenti detto casino). Difficoltà rappresentate da parte di Aurora: “Cara io penso di potermi arrangiare ma tu…” “Mamma ho avuto il primo rapporto sessuale a tredici anni…” Aurora riuscì ad inquadrare la situazione, il sesso le era sempre piaciuto, non ebbe grandi difficoltà, per Ginevra sorsero dei problemi, dietro consiglio materno prese ad assumere la pillola anticoncezionale per giovani donne ma il problema sorse quando agli uomini dichiarava la sua età, tutti per paura di incorrere nel Codice Penale preferirono avere un rapporto con Aurora sino ad un giorno quando un signore: “Sono Rodolfo, non importa se sei minorenne, è per mio figlio Valentino che ha la tua età ma non mi somiglia affatto, è di una timidezza incredibile, ti compenserò con la somma che mi chiederai ma voglio che diventi un uomo”. Mamma Aurora approvò, decise per 10.000 €uro in contanti. Aurora fece in modo che il giovane Valentino non incontrasse nessuno nei corridoi, gli fece conoscere Ginevra in baby doll senza slip, una bomba sessuale. Il ragazzo nel vedere Ginevra sbiancò in viso, era proprio timido, non combinò nulla, il suo pisello rimase immobile. Aurora prese in mano la situazione: “Signor Rodolfo suo figlio ha bisogno di una donna esperta che abbia pazienza sino a quando riuscirà a farlo eccitare, me lo affidi.” Aurora si dimostrò instancabile, dopo un’ora di ‘lavoro’ riuscì nell’intento, chiese a Rodolfo il doppio i quanto stabilito, il padre però pretese di avere con la madre un rapporto anale, si fece apprezzare per la sua delicatezza. La ‘ macchina’ era entrata pienamente in funzione, Rodolfo dopo una settimana si presentò a casa delle due donne in Bentley, tutti gli abitanti della via furono presi dai Turchi, un’auto che non si vedeva in tutta Roma, prezzo oltre 200.000 €.
Sottonotati i commenti degli abitanti del palazzo signore e signori::
sincera: con lui mi farei tutto il Kamasutra
veritiera: se venissi a prendermi in ufficio in Bentley ti farei assaggiare tutti i buchini
interessata: imbecille chi afferma che i soldi non sono importanti, se mi mettessi a disposizione dei tuoi amici ti riempirei di money
invidiosa: che avranno quelle due più di me, sono due baldracche!
ricordo: se gliela mollassi ritornerei come ai bei tempi
rabbioso: ti piacerebbe farti inchiappettare? comincia a dare il culo a me
zozzone: mi piacerebbe fare il voyeur mentre Rodolfo si incula la ragazza
interrogativo: chi ti faresti per prima la madre o la figlia?
gusti particolari : amerei baciare a lungo i fiorellini di mamma e di figlia
vendetta: fai il muso arrapato? Ti manderò in bianco per un mese brutto porco!
A far aumentare la rabbia degli abitanti della via degli Orti altri avvenimenti: dinanzi al delegato municipale due coppie si unirono in matrimonio: Rodolfo con Aurora e Valentino con Ginevra questi ultimi divenuti maggiorenni e finalmente liberi di balaier con chi volevano.