La giovane prostituta

Eccola, è lei! E' la solita giovane prostituta che incontro tutte le sere. Ha lo sguardo triste, vorrei sapere perché.
Com'è ingiusta questa società! Lei, ancora adolescente, quasi bella ma ormai irrimediabilmente perduta come si trattasse di un'infiorescenza nel rigagnolo d'una fogna. Ed io, che non resisto, vorrei chiederle da dove viene, chi l'ha ridotta in quello stato così degradante, se ha una famiglia che in patria l'aspetta, magari, chissà, forse un amore...
Quante domande, quali domande, che imbarazzanti domande!
Chissà se mi risponderebbe!
Fin troppi interrogativi affollano la mia mente e la mia anima ma questa sera devo avere delle risposte, non resisto più. La curiosità mi possiede e mi avvolge nella sua impellenza.
Quasi non fossi più io, come se fosse un altro che agisce per me, abbasso il finestrino nella bruma notturna e mentre mi domando dove sono finiti la carità, la solidarietà e l'amore universali, la chiamo con un "pss pss" discreto mentre un angoscioso interrogativo dilania la mia più profonda essenza di uomo. Vorrei sapere cosa pensa di me. Lei si avvicina sui suoi tacchi a spillo sì che pare una farfalla dalle ali bruciate e mentre mi impongo di non guardare nella sua scollatura donde si affaccia un seno acerbo, rompo finalmente gli indugi , e con voce flebile e timorosa, rispettosamente le chiedo:
"Scusa, forse non dovrei... ma il preservativo è proprio indispensabile? Non vorrei che il peso mi creasse dei problemi."