Mahima

Una bambina indiana mette una lettera dentro una bottiglia e la getta in mare.

Palermo 2018. per le strade del Ballarò due bambine Mahima di origini indiane e Marta passeggiano per le strade del vecchio mercato in cerca di stoffe.
Prendono alcuni ritagli e fotografano con i cellulari le stoffe più particolari, il loro sogno è di aprire una sartoria internazionale.

Mahima arriva a casa il pranzo è già pronto, ma il padre le vuole raccontare una cosa, le parla dello zio Raja che vive in India. Raja è molto ricco e potrebbe essere questa un’occasione per vivere felice nel suo paese di origine.

Mahima non comprende bene il discorso del padre, nel dubbio fa delle ricerche su Google e scopre le storie delle spose bambine.
Terrorizzata, nel pomeriggio ascolta il padre parlare al telefono con lo zio e capisce la tragica verità.
La bambina preoccupata va a casa di Marta e le racconta le sue paure. Le dice che non sa a chi raccontare la sua storia. Marta avendo 13 anni, fa fatica anche lei a comprendere quella situazione e preoccupata per la sua amica, le consiglia di scrivere una lettera con la sua storia e con il suo numero di telefono, metterla in una bottiglia e buttarla in mare.
La gente crede sempre a quello che c’è scritto in un messaggio dentro una bottiglia, …l’ha visto in un film !

Mahima torna a casa, il papà le ha già preparato il Saio per la cerimonia color rosso e le dice che partiranno tra qualche giorno. Arrabbiata ribatte alzando il tono della voce che non vuole andare in India, non vuole incontrare lo zio e che vuole stare qui con la sua amica Marta.
I due incominciano a litigare il papà prende Mahima per un braccio e strattonandola forte le intima di preparare la valigia.

Improvvisamente Dinkar il papà, incomincia a tossire e percuotersi il petto forte.
Mahima corre in camera, prepara il suo zaino con dei vestiti, prende la foto di sua mamma e improvvisamente con uno scatto apre la porta scappa via.

Dinkar è sorpreso, le corre dietro ma lungo la strada, tra i vicoli del mercato, in seguito a diversi colpi di tosse si accascia per terra.

Mahima ora è con Marta ; stanno disegnando e realizzando un cappello fatto con tante stoffe prese ai mercati. La mamma di Marta prepara loro un thè caldo con i biscotti.

Suona il campanello di casa ‐ due ufficiali in divisa ed una signora con una cartella di fogli in mano chiedono di Mahima, e comunicano alla mamma di Marta che il Papà della ragazzina è appena deceduto e che loro si sarebbero occupati della tutela della minore.

la signora con la cartella in mano, rivolgendosi a Mahima le dice che sarà lei ad occuparsene adesso e che per qualche giorno sarà ospite in una struttura protetta e successivamente sarà affidata allo Zio Raja Swamy che si trova a Madras.

Mahima rimane ferma ed in silenzio, le cadono le matite dalle mani rotolando per terra assieme ad un suo disegno del cappello ancora incompleto.