Mater Semper Certa...

Un dopo cena triste, televisione spenta causa programmi pieni di cattive notizie, alcune orripilanti provenienti dai paesi arabi,  quelle italiane non migliori. Alberto settantenne, nel calduccio del suo letto immaginava quei poveracci senza tetto che si arrangiavano nelle stazioni ferroviarie o peggio sotto i ponti (aveva avuto modo di visionarli in un servizio di un giornalista che, in vena di sensazionalismo aveva ritenuto  far partecipe il pubblico di scene orripilanti). Il non più giovane signore  preferiva programmi più  distensivi: ballerine in piena forma, comici spiritosi insomma spettacoli di intrattenimento anche se un po’ datati, questi ultimi lo riportavano alla sua gioventù. Fuori una pioggerellina leggera ma insistente, non è sempre vero che a Roma ci sono sempre le ottobrate romane celebrate da Ottorino Respighi. Di lontano giunsero alle orecchie di Alberto gli inconfondibili miagolii bassi e profondi con picchi acuti di una gatta in calore, miagolii che divennero molto più insistenti e prolungati, evidentemente un gatto maschietto aveva preso possesso della sua ‘topa’. Il concerto felino seguitò anche quando nella stanza da letto Si appropinquò la gentile (si fa per dire) consorte Michela che: “Stasera abbiamo anche un concerto felino, non ci mancava altro!” “Almeno loro si divertono al contrario…” “Tu non pensi ad altro, la tua è una fissazione, son finiti quei tempi!” La signora, in menopausa, non apprezzava più il sesso e di conseguenza il marito ‘andava in bianco’, unico suo svago la fotografia. Ex maresciallo della Finanza aveva la qualifica di capo laboratorio fotografico e come tale ‘girava’ in elicottero per scovare  coltivazioni di cannibis indica impiantate nei posti più impervi fra i ‘tutoli’ di mais. Nello stampare le foto Alberto riportava gli estremi delle coordinate geografiche per mettere in condizione i militari del reparto operante di raggiungere il luogo, arestare i coltivatori abusivi e distruggere le piante.  Anche dopo il congedo Alberto veniva chiamato a effettuare quel servizio fotografico che aveva portato alcuni comandanti di far bella figura anche a livello nazionale. Il suo laboratorio o meglio quello della Guardia di Finanza da lui ‘messo su’ era ancora a sua disposizione, lo usava per stampare foto di manifestazioni  del Corpo oltre che quelle personali di amici e talvolta foto di amiche  ma senza conseguirne… risultati tangibili. Che ti capita al buon Albertone, (a lui non capitavano quasi mai situazioni cosiddette normali.) La signora Adalgisa di chiara provenienza romagnola residente al piano superiore al suo, un giorno gli chiese di ritrarla senza veli…La dama era conosciuta in quel palazzo di Roma in viale della Vittoria sia per la sua avvenenza che per la sua spregiudicatezza in fatto di maschietti. Divorziata, quarantenne, come di moda attuale si era ‘procurato’ un toy boy di vent’anni più giovane di lei con cui passava giorni piacevoli e notte favolose. Edoardo, l’amante finanziariamente non se la passava bene ma per Adalgisa non era un problema, lei era facoltosa di famiglia. Il signorino amava vantarsi della sua conquista con gli amici e per questo motivo aveva chiesto ad Adalgisa sue foto nude, chi meglio di Alberto…Con la Mini Cooper della signora i due si inoltrarono nella pineta di Ostia ed Alberto riprese la dama  con scatti artistici, lei sembrava più giovane della sua età e soprattutto più appetibile. Stampò quasi cinquanta foto col computer e di mattina, moglie assente perché insegnante di lettere in località fuori Roma si presentò ad Adalgisa che rimase stupefatta:”Sembro un’attrice, tutto merito tuo, come posso ripagarti, sono abbastanza ricca, chiedimi quanto vuoi.” Alberto sapeva cosa chiedere ma rimase inspiegabilmente  in silenzio e così…andò in bianco. In seguito qualcosa era cambiato in Adalgisa, quando incontrava Alberto lo salutava appena, sembrava dimagrita,  pallida in viso. Un giorno andò a trovare a casa il suo fotografo e: “Debbo dirti quello che mi sta succedendo, Edoardo è un cuckold come dicono gli inglesi, pretende che faccia sesso con suoi amici mentre lui si masturba, non mi piace stà storia ma non so cosa fare.” Alberto rimase senza parole, non era un puritano, in campo sessuale ammetteva un po’ di tutto ma con protagonisti  consenzienti in questo caso…Incontrando il giovane:”Sei Edoardo? Penso di si, sono un  ex maresciallo della Guardia di Finanza, sono in rapporti amichevoli con Adalgisa che si lamenta per un tuo comportamento in campo sessuale…per evitarti guai ti do un consiglio: dimenticala…non vorrei dover interessare qualche amico delle forze dell’ordine!” La lezione servì al giovane che sparì dalla circolazione. Adalgisa  una mattina si presentò a casa di Alberto con … sotto la vestaglia niente, situazione che fece rinverdire le prestazioni sessuali  del signore il quale mascherò con sua moglie la gioia di una nuova vita erotica; sapeva perfettamente che le donne hanno un sesto senso ma riuscì ad occultare la relazione. Una mattina Adalgisa: “Caro non so se ti farà piacere, una notizia per me bellissima…sono incinta!” Alberto cadde sul divano, Michela non poteva avere pargoli ed ora lui a settanta anni …”Non ti preoccupare, nessuno saprà nulla in primis tua moglie, sarà un nostro segreto.” Passano otto mesi ed una mattina Adalgisa dalla clinica S.Rita: “Caro sei diventato padre di una femminuccia, se sei d’accordo la chiamerò Stella, sarà la stella della mia, della nostra vita.” Passa un giorno, passa un mese, passano anni Stella cresceva in altezza ed in bellezza, era sempre circondata da amici, da amiche e da compagni di scuola, era anche brillante negli studi e sempre più assomigliante a suo padre. Alberto partecipava alle feste dei suoi compleanni con regali ben accetti dall’interessata, era lo zio Alberto. Ad ottantatre anni la salute di Alberto era peggiorata, i vari medici consultati prescrivevano sempre più esami e medicinali che gli complicavano la vita, doveva assumere la prima pillola alle cinque di mattina, l’ultima alle ventidue, si faceva seguire da uno neuro psicologo, si accorgeva che di giorno in giorno perdeva la memoria recente. Una domenica mattina mentre Michela si ritirava dal bagno profumatissima di doccia ebbe una crisi di pianto, aveva compreso che Atropo stava per recidere il filo della sua vita. “Caro non ti disperare, avrai altro tempo da vivere e soprattutto goderti la piccola Stella, quasi subito mi sono accorta che era tua figlia, ogni giorno ti assomiglia di più ma dato che tu non volevi farmi conoscere il tuo segreto mi sono messa d’accodo con Adalgisa…Ad Alberto venne in mente un aforisma di Victor Hugo: ‘Dio s’ è fatto uomo, il diavolo donna!’ Era più sereno, che Atropo facesse pure il suoi lavoro!