Nellina la disponibile

Il tutto era iniziato in una notte di agosto quando un temporale estivo aveva squarciato il cielo con lampi e tuoni, la piccola Nellina di nove anni a Milazzo era stata presa dalla paura e si era rifugiata nel lettone matrimoniale dei genitori dove dormiva solo suo padre Adamo, la genitrice Nives era andata nella villa del Capo dove si era incontrata col suo giovane amante Roberto, la loro era una famiglia allargata come si dice attualmente. “Cara stasera vi siete sbrigati presto, forse la paura dei tuoni?” Allungando le mani Adamo incontrò il corpo minuto di Nellina, rimase basito: “Cosa ci fa qui…” “Papà con questo temporale, voglio abbracciarti, ti prego…” Nellina si accorse dell’effetto che la sua vicinanza aveva fatto sul genitore, il ‘ciucio’ paterno si era ingrandito. “Papà ti ho sempre pensato nudo, ti voglio toccare, lo faccio, che bello, una fontanella!, che buon sapore sembra latte.” Tutto finì in pompino anche se Nellina non conosceva il termine tecnico. L’alba li trovò abbracciati, era sabato, niente scuola per Nellina quarta elementare, nessuna incombenza per Adamo notaio Diotallevi come da targhetta fuori dal portone. Nellina in pieno sonno fu ‘depositata’ dal padre nel suo lettino, così la trovò sua madre al rientro dalle ‘fatiche notturne’. Da quella notte Nellina cominciò a guardare con un certo interesse tutti i maschi ed anche le femmine che al posto del ‘ciuciolo’ avevano un buchino, il suo si era eccitato quando aveva toccato il ‘cosone’ paterno. Adamo aveva messo al corrente la moglie del fatto accaduto con sua figlia, a parte la loro piena confidenza anche per avere un consiglio. “Cara anche se sei molto giovane devi sapere che il sesso è molto importante per le persone, può essere gradevole ma anche portare a grandi problematiche, in altre prole creare dei guai. Tu sei il nostro amore più grande, pensaci bene prima di…”Nellina fece segno che aveva compreso quello che sua madre le aveva detto. “Starò molto attenta ho compreso il piacere del sesso.” La ragazzina sembrò essere cresciuta di colpo, più consapevole ma: ”Vorrei far l’amore anche con voi.” Adamo e Nives compresero che la situazione era in mano a loro figlia la quale ogni tanto si avvicinava a loro due non filialmente, era diventata proprio brava in fatto di sesso. Un giorno a tavola: “Ho conosciuto a scuola Mattia il figlio ed Edoardo il padre, il bidello mi ha detto che sono proprietari di tante case e di una macchina bellissima, sono indecisa se andare col padre o con il figlio, mammina vorrei un tuo consiglio.” Dopo un attimo di silenzio: “Verrò io scuola per invitarli a casa nostra, da donna matura sarò più credibile di te.” A mezzogiorno della domenica una Maserati Ghibli si fermò sotto il portone di casa Diotallevi, Nellina in attesa dietro i vetri si precipitò in strada e prese a braccetto il giovane Mattia di dieci anni: “Entrate in ascensore, vi stavamo aspettando.” Solite presentazioni: piacere, lieto, come va, mazzo di fiori per la signora, bambola parlante per Nellina che: “È un bel po’ che non gioco più con le bambole ma accetto l’omaggio.” Le persone più anziane presenti erano in una certa soggezione, tutto in mano alla ragazzina che: “Mattia vieni in camera mia, voglio vedere come te la passi nello studio, io conosco il sussidiario sino alla quinta elementare.” Preso per mano, il fanciullo seguì Nellina senza opporre resistenza. Edoardo :“Non vi ho detto che sono titolare anche di una scuola guida.” Giusto giusto, a mia moglie Nives sta scadendo la patente potrebbe approfittare…” Nives ne approfittò facendo scuola guida sino a Capo Milazzo, c’erano poche macchine in giro e così Nives poté esibirsi in un pompino seguito da una cavalcata sopra il ‘ciuciolo’ di Edoardo. Nellina non era da meno, vista la pochezza del ‘pisello’ di Mattia ce la mise tutta sia a mano che con la bocca sino a quando il ragazzo: “Sei proprio brava, ti voglio fare un regalo, ecco cinquanta Euro per te, non dire nulla a nessuno.” Edoardo non fu da meno: “Cari signori Diotallevi, vedo che Nives non ha una vettura personale, nel mio garage c’è una Mini verde che non uso da tempo, meglio che ne approfitti qualcuno, sarà un mio regalo per Nives.” I cinque erano diventato molto affiatati sessualmente, in assenza della servitù giravano per casa nudi, viva l’anticonformismo, anche i due giovanissimi partecipavano ai ludi con i genitori in particolare Nellina che aveva imparato a sollazzarsi con i maschietti che la portavano a raggiungere orgasmi prolungati. Un avvenimento cambiò la loro vita, un pomeriggio di un sabato Edoardo: “Signori vi debbo comunicare una notizia che riguarda la mia famiglia, ho una figlia di nome Guendalina che ha voluto vestire i panni di monaca pur col mio parere contrario, non ho mai conosciuto la motivazione, ora è suora col nome di Cristina. Ci ha fatto pervenire un bigliettino col quale ci ha chiesto di chiedere al padre Priore il permesso di farla uscire dal convento per qualche giorno da trascorrere presso la nostra famiglia. Ho avuto il nulla osta della superiora, domani andrò a prenderla in convento.” Il gelo era sceso fra i presenti, una religiosa? Addio giochetti sessuali, tutti vestiti sino al collo. Edoardo in parlatorio incontrò suor Cristina, la riconobbe a malapena, era dimagrita e bianca in viso, solo un abbraccio. Giunti a casa incontrarono Gigetto il portiere che da buon romano non risparmiò quella che per lui era una battuta spiritosa: “Sia lodato Gesù Cristo” “Sempre sia lodato” la ovvia risposta della suora. In casa erano riuniti parenti ed amici tutti vestiti correttamente tranne Nellina che, more solito era la ‘voce fuori dal coro’ con minigonna e camicetta slacciata. Abbracci e baci, solo sfiorato il viso, grande imbarazzo, a tutti fece impressione la magrezza della suora ma nessun commento. “Cara per qualche giorno ti prego di non indossare quel come dire cappello svolazzante, immagino che avrai i capelli corti, eccoti un foulard per coprirti il capo. Non potrai restare tanti giorni chiusa in casa, ti presterò dei miei vestiti, per compagnia ti affiderò al nostro amico Adamo, con la sua Fiat 500 potrete girare per Milazzo e dintorni e, volendo, fare degli acquisti.” “Io non conosco questo signore!” “Lo conoscerai per Dio, scusa se ho bestemmiato ma cerca di cambiare almeno quando sarai in nostra compagnia, andrete da Alberto nostro dottore ed amico per rassicurarci sulle tue condizioni di salute, sembri malata di T.B.C….Stavolta suor Cristina non disse nulla ed il giorno successivo si fece trovare con i panni ed un foulard prestatigli da Nives. Il dr. Alberto era stato avvisato della sua visita: “Si accomodi sig...suor…insomma si accomodi e resti in slip e reggiseno.” “io da tempo non indosso il reggiseno …” “Ed io la visiterò col le tette al vento, si sbrighi.” “C’è qualcosa che voglio approfondire, venga domattina, le farò fare delle lastre al torace dal mio collega Ennio che ha lo studio qui vicino.” Il giorno successivo: “Per sua fortuna non ha niente di grave è solo deperita, mangi di più!” Adamo ormai divenuto cavalier servente aveva aspettato nella sala d’aspetto, abbracciò suor Cristina.” La notizia della visita favorevole fu riportata a parenti ed amici con la conseguenza che nei giorni successivi suor Cristina si abbuffò delle specialità locali e riprese colorito in viso ed anche un po’ di ‘ciccia’ nel corpo oltre al buonumore perso da tempo. Stando tanto insieme sorse della confidenza fra Guendalina (niente più suor Cristina) e l’accompagnatore Adamo che trascorrevano molto tempo insieme. Guen una mattina ritenne di sfogarsi e raccontare la motivazione della sua decisione di prendere il velo. “Ero ‘interna’ in un collegio di Orsoline, predicatore e confessore un ‘domenicano’ fanatico che non dava quasi mai l’assoluzione alle confessandi, io mi ero innamorata del figlio di un giardiniere, con lui avevo avuto il mio primo rapporto sessuale, durante la confessione lampi e tuoni: ‘il tuo è un peccato gravissimo, il Padreterno non potrà mai perdonarti, vivrai nel fuoco eterno. Potrai cancellare il tuo grave peccato solo facendoti suora.” Ero molto giovane, spaventata a morte mi convinsi a prendere il velo. Tutto bene nei primi tempi poi in convento la situazione cambiò, la madre superiora oltre che amare i santi e le madonne desiderava avere rapporti intimi con le giovani suore, io mi rifiutai e da quel momento un inferno, mi assegnava le peggiori e pesanti incombenze che mi hanno ridotto una larva umana, col vostro aiuto ritornerò ad essere una ragazza normale.”Adamo prese la palla al balzo: Un messaggio: “Caro Edoardo con Guendalina abbiamo deciso di pranzare nella trattoria ‘da Filippo’, torneremo tardi.” Niente trattoria ‘da Filippo’ ma l’agriturismo ‘La Ciocciola’ accolti da Maria una signora grassottella e ridanciana che offrì loro un pranzo leggero ed una stanza profumata che portò i due alle gioie sessuali che avrebbero ricordato per tutta la vita. La sera la notizia portò prima allo stupore dei presenti e poi ad un battimani collettivo con lo spogliarello dei presenti, prima Nellina ed infine Guendalina che mise in mostra un rotondo popò, due tettine a pera ed un pube da Foresta Nera.