Piombi? Sì... Piombo... Piombo

Voglio raccontare oggi, dopo aver letto un articolo su Daniele Piombi, eccellente presentatore nonchè produttore televisivo degli anni '60/70, a cosa andò incontro egli quando arrivò a Melito di Porto Salvo (RC) per il Cantagiro, senza sapere che la nostra era una cittadina "sui generis" per tanti motivi e soprattutto per personaggi a dir poco stravaganti e originali. 
Ricordo che noi giovani, che passeggiavamo sul Corso Garibaldi per ore e ore fino a quasi le ore 3, 00, restammo di stucco quando, verso le ore 2,00, si fermò, davanti all' Hotel Principato (a Melito allora ce n' erano solo 2 e l' altro era quello della famiglia Nucera, a capo della quale vi era il signor Fedele, un omone buono, scherzoso ma allo stesso tempo severo e preciso nel gestire il suo Hotel‐ristorante), un macchinone (che mai ne avevamo visto uno simile) dal quale scese, con aria quasi da VIP un signore altissimo, ben vestito e con una 24 ore in mano. 
Non ci volle molto a capire di chi si trattasse anche perché, a quei tempi (parlo degli anni fine '60 inizio '70) vi erano delle manifestazioni musicali itineranti (Cantagiro, Cantasud e Cantacalabria) che spesso si fermavano dalle nostre parti e, qualche volta, anche a Melito. 
Non poteva che essere lui...uno dei più bravi presentatori dell' epoca che, tra l' altro, spesso produceva e conduceva egli stesso quelle manifestazioni: Daniele Piombi. 
Ricordo che si fermò proprio al centro del Corso dove vi era situato l' Hotel Principato (qualcuno maliziosamente lo indirizzò lì proprio perché sapeva che vi sarebbe stato sicuramente da ridere per i motivi sopra descritti) e, arrivato poi davanti al portone, incominciò a bussare e, dopo qualche minuto che non apriva nessuno, infastidito anche dall' ora tarda ed anche dalla stanchezza, aumentò il ritmo del bussare...cioè con tanta foga da poterlo sentire anche da lontano. 
Intanto si era fatto buio pesto anche perché, a causa del risparmio energetico in atto allora, i grossi lampioni del Corso, uno ogni due, venivano spenti e proprio quello che illuminava l'Hotel, sfortunatamente per il Piombi, si era spento proprio in quei momenti. 
Ad un certo punto vedemmo che il Piombi si ritrasse indietro come se avesse visto il Diavolo e se non lo avessimo trattenuto noi, ch' eravamo, oltre che dell' esser accanto ad un noto personaggio televisivo, incuriositi dal suo nervosismo, impensabile per un personaggio come lui, sarebbe franato a terra. 
Capimmo subito il motivo e devo dire in verità che rimanemmo tutti colpiti da quello che vedemmo, soprattutto per la atmosfera surreale (direi forse meglio d'oltretomba) che la penombra aveva creato: la signora Principato (anch' ella da poco deceduta quasi centenaria) aveva aperto il portone all' improvviso apparendo al Piombi in modo spettrale e cioè con una sottana lunga e bianca, col viso stralunato dal sonno, con gli occhi tutti aperti ed incattiviti e soprattutto con i capelli bianchi e alzati a mò di strega; da far rizzare il pelo dalla paura tanto che il presentatore fece un balzo all' indietro di quasi 1 metro. 
Il bello però non finì qui. 
Intanto il Piombi, ripresosi dallo spavento, al dire che si chiamava Piombi e la signora a rispondergli ‐ sì Piombo...Piombo‐ dopo qualche minuto, avendo capito con chi aveva a che fare, ci chiese dove si trovasse un altro Hotel e quindi lo indirizzammo, gioco forza, all' Hotel Nucera. Intanto s' eran fatte le 2,30 e di solito a Melito i due Hotel a quell' ora erano chiusi e chi li gestiva dormiva sicuramente alla grande e questo era il motivo per il quale allo sfortunato Piombi quella notte mal lo colse. 
Arrivato dal Nucera, che invece al suono del citofono non tardò ad arrivare anche se molto accigliato, il Piombi, con fare da divo gli disse, dopo i saluti convenevoli ed ottenuta la camera: "Per piacere i bagagli su in camera, domani mattina sveglia alle 8 e colazione in camera". 
Al che il Nucera, già di per sè incavolatissimo per il sonno interrotto sbottò: " Senti bello...intanto i bagagli te li porti su da solo, se ti svegli da solo, ti svegli altrimenti mettiti una sveglia e, se vuoi il caffè o altro scendi e te lo prendi qui al bar che alle 7 è già aperto. 
Il Piombi, a quel punto, strabuzzò gli occhi e si prese i due bagagli che aveva e incominciò a salire le scale imprecando dicendo: " Ma dove sono capitato...in un film horror?"...e noi a scompisciarci dalle risate. 
Daniele Piombi? E chi lo vide più? 
Sapemmo che negli anni a venire, se passava da quelle parti, pernottava quasi sempre a Reggio Calabria.