Pittore di nuvole

Mi stavo dilettando con la copia dal vero, raffigurando, con pazienza e attenzione, un palazzo rinascimentale sito in una bella città d'Italia.
Mentre facevo il mio lavoro, vidi avvicinarsi una donna di mezz'età, ben vestita, dall'aria serena e incuriosita.
Io continuai a disegnare tranquillamente, non volevo perdere la concentrazione e il gesto sicuro, la copia stava riuscendo bene e non volevo sbagliare tratto.
Lei si fermò vicino a me, rimanendo un po' discosta, discretamente ed educatamente, io rallentai il ritmo del lavoro per darle un'occhiata.
Osservava amichevolmente il mio disegno, sembrava molto interessata ad esso, annuiva quasi impercettibilmente con un leggero movimento della testa.
Poi, dopo qualche minuto, mi disse: "Scusi se la disturbo, sono una critica d'arte e, quando ne ho l'occasione, come in questo caso, mi fermo volentieri ad osservare il vostro lavoro"
Io mi voltai verso di lei, la guardai, sorrisi e le risposi:
"Non mi disturba signora, anzi, sono contento del suo interesse, mi piacciono le persone interessate all'arte!"
Lei sembrò rassicurata, sorrise a sua volta e poi mi domandò: "Lei dipinge di preferenza copiando o ispirandosi alla realtà?"
"Beh, dipende da quello che vedo e attira la mia attenzione. In questo caso, ad esempio, ho notato questo bel palazzo rinascimentale giorni fa passeggiando lungo le strade del centro, l'ho guardato e rimirato, poi sono tornato il giorno dopo per studiarne bene le caratteristiche.
Quindi ho deciso di disegnarlo cimentarmi con una copia dal vero limitata al bianco e nero, mi sono piazzato in questo posto sicuro e tranquillo... ed eccomi qui!"
La signora si avvicinò per osservare meglio il mio disegno, lo scrutò per qualche momento poi esclamò ammirata:" Lei disegna veramente bene, non ha la mano dell'architetto ma dell'artista, complimenti!"
"La ringrazio, questo suo apprezzamento mi gratifica perché afferma quello che io voglio rappresentare con il mio lavoro: un misto di impressionismo, espressionismo, tratti precisi ma non tecnici, le luci, le ombre."
La donna annuì: " Direi proprio che ci sta riuscendo a meraviglia! Senta, le posso chiedere un' altra cosa?"
"Certamente, dica pure"
"Bene, dunque, lei ha mai provato a dipingere le nuvole?"
Io restai per un attimo sorpreso e stupito perché non capivo il senso della domanda.
La signora mi guardò sorridendo, poi mi disse:"La vedo un po' stupita, io intendevo chiederle se lei sarebbe in grado di rappresentare nuvole nel cielo in momenti diversi del giorno"
Continuavo ad essere un tantino sorpreso da quelle parole, riflettei un momento, quindi risposi:"A dire il vero non ho mai pensato di farlo, voglio dire... di farlo di proposito e nel modo che lei intende"
"Le piacerebbe farlo?"
"Beh, penso di sì, sarebbe una nuova esperienza per me, potrei farlo... certo!"
La signora mi guardò in un modo strano, poi fece un gesto ampio con le braccia abbracciando idealmente la piazza, me e il palazzo.
In breve la scena si sciolse come per magia sfumando
in un vapore celeste e io mi ritrovai, piuttosto spaventato e stupito... sospeso nel cielo sereno di quel giorno d'estate !
Vedevo la città sotto di me, lontana, la campagna, il fiume e le macchie di vegetazione, poi mi guardavo galleggiare nell' aria insieme ai miei strumenti di lavoro.
Quindi la signora davanti a me: mi sembrava come trasfigurata, quasi evanescente ma, in qualche modo, reale"
Io non sapevo che cosa dire, lei mi sorrise e disse:"Non si spaventi, lei non sta sognando, non è morto e neppure impazzito. Io sono una Regina Naturale di primo livello, mi occupo, insieme ad altre, di ciò che sulla terra appare come naturale, quindi, anche del cielo e delle nuvole.
In questi ultimi tempi, siamo a corto di idee e ci manca l'abilità sufficiente per rendere il cielo interessante e variato."
Io non credevo ancora a quello che vedevo e ascoltavo ma cominciavo ad intuire che quello che stava capitando poteva avere un senso, però, non capivo quale!
"Ascolti, adesso le spiego in due parole quale potrebbe essere il suo lavoro. Se l'accettasse, potrebbe iniziare anche domani, in ogni caso la riporterò dove stava prima senza alcuna condizione. Vede, io la potrei portare nei cieli di varie città e regioni, non solo italiane ma europee e altrove. Lei potrebbe lavorare con gli strumenti che le verrebbero dati, semplici e facili da usare, senza essere visto da nessuno e creare nuvole belle da vedere, di varia intensità e grandezza. Una volta fatto, le nuvole sarebbero libere di muoversi come succede di solito seguendo le caratteristiche da lei date loro ma, soprattutto, la sua gestualità, il suo stile, mutando forma e dimensioni. Allora, le interessa questo lavoro?"
Io non avevo parole ma, nel contempo, cominciavo a credere alla realtà di quanto stava succedendo.
La guardai e le chiesi:" Ma... come farei poi a tornare a casa?"
La signora mi guardò attentamente, sembrò pensare bene le parole da dirmi, quindi, rispose:"Ma lei è già a casa sua" quindi sparì davanti ai miei occhi.
Io mi scossi e cercai di muovermi come per liberarmi da quello strano scenario così apparentemente reale fino a che mi ritrovai sudato e un po' agitato nel mio letto smosso.Mi sedetti ancora un po' scosso sopra le coltri in un comprensibile disordine, poi mi alzai e andai verso la finestra.Avevo bisogno di una boccata d'aria fresca quindi la spalancai e mi affacciai: era una bella mattina d'estate, c'era il primo sole ma l'aria era ancora fresca.Poi alzai lo sguardo al cielo, sembrava normale, sereno con qualche nuvola ma... c'era qualcosa di molto strano in esso...qualcosa che..