Poeti e non

Leggo Pavese una volta al mese, Pirandello se non vola l'uccello, Calvino quando riposo nel mio giardino, cerco rifugio in Alfonso Gatto quando mi dicono che sono matto e provo a immaginarmi un'altra vita sognando tra le positive note dei Negrita. Non esiste orario nelle giornate di un visionario, mi appassiona Sepulveda perché mi fa sperare che tu ancora ci creda, Saramago lo leggo nei periodi di stato brado, Nice quando finisce la centrifuga della lavatrice, Sossio Giametta quando non ho fretta, Eckhart Tolle se mi sento molle, i poeti minori quando resto chiuso dentro con il mondo fuori, Amelia Rosselli quando penso ai tuoi capelli, Catalano quando tutto l'universo sta racchiuso in una mano, Montale quando sto veramente male, Leopardi quando fatico a incrociare sguardi, di Quasimodo, Cardarelli, Ungaretti, ho ricordi vaghi, pensieri ristretti. Beppe Salvia mi fa compagnia mentre si essicca la malva, Pasolini lo leggo quando rivedo il film Uccellacci, uccellini, Bufalino quando indosso il parrucchino, Betocchi lo leggo se mi si chiudono gli occhi, Fortini se non devo cambiare pannolini, Pascoli se mi fermo ad Ascoli, Sanguineti quando spruzzano fertilizzanti nei frutteti, Corazzini e la Merini quando piangono i bambini, Zanzotto quando indosso il cappotto, Cappello quando mi dicono che sono bello, Impastato se mi fermo a pensare in che condizioni è ridotto questo Stato, Malaspina se sono carente di serotonina. Ascolto De Andrè mentre pedalo sul pavè e se invece cammino su dei prati, tra fontane e ruscelli, leggo Bruno, Telesio e Machiavelli, perché ritengo sia sempre meglio prendere la vita con filosofia, me lo hanno insegnato Lino Banfi, Totò e tu quando te ne sei andata via.