Pregh(era)

Alla fine, le sorprese, non mi sono mai piaciute; un po’ perché ormai son anni (se non da quando ero bambino) che non ne vedo.
Le sorprese migliori sono quelle che facciamo a noi stessi quando perdiamo, per un attimo, la connessione col mondo e le cose accadono perché le decidi tu, o lui o magari quell'altro e l’ottanta percento dei casi non è mai una sorpresa; se ti muovi per logiche ci arrivi senza stupirti troppo. Sono diventato cinico anche in questo, Pech.
Mi sento pesante da solo e vorrei non stare qui a pensare o parlare troppo; ma come si fa? Alla fine la vita non è altro che attimi che vivi ponendoti domande e cercando risposte. Sono così sfiduciato che tenterei il suicidio se servisse a liberarmi di tutto questo vivendo comunque lo stesso.
Tu credi davvero che ciò possa accadere?
Non faccio altro che pensare al passato, il vecchio, l’andato… anima mia, povera anima mia! Così giovane ma già privo di tutto.
C’è stata sofferenza, nemmeno troppa (non voglio dire molta o poca, alla fine ogni uomo ha le sue anche peggiori delle mie se pensi all’Africa nera malandata e gettata nella fame); voglio solo uscire da questo vortice lugubre di pensieri! Si! Perché sono i pensieri che mi incatenano al brutto passato e non avendo un roseo futuro (o meglio, un sereno presente) non posso che raccontare di quello che ho di ieri che porto oggi.
La serenità non so nemmeno più cosa sia; ho sprazzi di rimembranza qua e là, così, per caso. E quando penso “se il mondo venisse capovolto, come una clessidra, forse tutto inizierebbe a scorrere nuovamente con la stessa linfa iniziale”, non riesco a capovolgere quella clessidra (sarà sicuramente perché non voglio, e quindi stupido quale sono, resto fermo in catene dove il boia son io stesso e questo è al quanto grave).
Pech, io devo andare; devo partire. Questa terra non soddisfa più il mio animo, non voglio pene addosso ma, purtroppo, ne porto.
L’unica cosa che chiedo all’Iddio è cancellare la mia attuale esistenza, donandomene un’altra.
Pregherò per questo.
Pregherò per me.
Pregherò.