Prova di coraggio o coraggio di provare

Dopo tante avventure abbiamo veramente bisogno di rilassarci un pochino. Il tempo scorre, tranquillo, Camomì, la barca, è ormeggiata a largo e noi, a nuoto abbiamo deciso di raggiungere la riva.
Non sappiamo esattamente dove siamo, ma ha poca importanza.
Siamo partiti sicuramente per conoscerci meglio, ma è anche vero che la nostra intenzione è quella di conoscere nuovi mondi, posti mai visti e che probabilmente, senza l'aiuto della magia non avremmo mai potuto vedere!!!
Una volta a riva, un poco affaticati, ci sdraiamo immediatamente al sole.
L'aria è fresca, ma il sole ci scalda, velocemente!!!
"Gian, ho sete.... ti va di arrivare a quel chioschetto.... guarda che bei cocktail!!!"
"Simo, io ci vado, ma non puoi aspettare ancora un po'.... dai... rilassiamoci ancora qualche minuto....!!!"
Quando voglio, però, sono veramente una rompiscatole e mio fratello, da tesoro quale è, si alza e si avvia verso il chioschetto.
Torno a sdraiarmi ed a godermi i raggi del sole.
Probabilmente mi addormento, perchè quando apro gli occhi il sole è meno caldo e di mio fratello non c'è ombra.
"Gian.... Gian.... dove sei???" lo chiamo, anche spaventata.... guardo a largo, Camomì è ormeggiata esattamente dove l'avevamo lasciata. Mi volto verso il chioschetto, è ancora aperto e mi ci dirigo di buon passo .....
"Mi scusi, ha per caso visto mio fratello???? E' un omone alto alto.... con gli occhi buoni!!!"
Il barista mi guarda sorridendo.... "Il gigante???? Si è venuto qui un paio di ore fa, ha preso due cocktail e si è diretto lì.... vede signorina.... lì in fondo, dove ci sono le montagne. Mi ha detto: ‐ tra poco verrà mia sorella, le dica che mi l'aspetto lassù in cima e che non usi trucchi... ce la deve fare da sola!!! ‐ ecco questo è tutto.... posso chiudere e .... buona passeggiata....".
Penso che mio fratello deve essere impazzito, come può anche solamente immaginare che io prenda e mi metta a scalare una montagna da sola, senza attrezzatura e, soprattutto, senza averlo fatto mai prima.  Mi domando cosa gli sia passato per la testa. E' vero che in più di una circostanza gli ho manifestato la mia intenzione di scoprire anche quel mondo, ma questo è veramente troppo, anche per una folle come me.
Decido di tornare da Camomì, la barca, e mi tuffo in acqua.
Qualche vigorosa bracciata e salgo sul nostro rifugio.
Inizio a piangere, si perchè mio fratello non mi aveva mai lasciata sola prima ed io ci sono rimasta male.
"Ma come stiamo facendo un viaggio insieme e lui mi sparisce così, senza preavviso, senza salutarmi?"
Vado sotto coperta e cerco nella borsa un libro da leggere, ma non trovo nulla.
Carta e penna, Gian ne ha portati in quantità ed anche io ho la mia buona scorta, ma niente da fare non c’è neppure un foglietto, né una matita.
Mi guardo intorno smarrita, non capisco.
“Ma che sta succedendo…. Perché non posso leggere e neppure scrivere???” le lacrime sul mio viso scendono in maniera sempre più copiosa…. E stavolta non c’è nessuno ad asciugarle.
In lontananza vedo la montagna che mi aveva indicato il barista e provo, verso di lei, un sentimento strano, quasi odio.
Il cielo è cupo e il mio umore ancora di più.
Improvvisamente un lampo nel cielo…. “Si, buonanotte, ci manca solo il temporale e poi ho fatto bingo!!!”
Ma non era il temporale…. Una stella cadente ha solcato il cielo….. mi accorgo che l’atmosfera è cambiata. 
C’è qualcosa di magico che sta circondandomi.
“Simona, Simona, così non va bene!!! Che combini? Ti stai infuriando con tuo fratello solo perché ha deciso di andare in montagna e di aspettarti sulla cima? Mica ti ha detto addio…. Ha semplicemente proposto qualcosa di diverso da fare, stavolta, separati.”
Non capisco chi stia parlando, non la stella di sicuro, è lontana, all’orizzonte, ma ormai sono talmente abituata che di certo non mi spaventa una voce così dolce.
“Chi sei? La mia coscienza che mi tira le orecchie forse?” Domando mentre gli occhi cominciano ad asciugarsi.
“Lo so di essere terribile e di soffocare mio fratello con le mie manie e le mie paure, ma non avrei mai immaginato che potesse scomparire senza una parola, senza un saluto….”
“Simo, ma che dici? Ma ti rendi conto? Ti ha lasciato tutto quello di cui avevi bisogno, devi solo raccogliere il coraggio che certo non ti manca e partire. E' una sfida che ti ha proposto. Dopo tante parole ti chiede di dimostrargli, con i fatti che ce la puoi fare anche da sola..... non ti ha abbandonata, anzi, mi ha mandata appositamente per prendermi cura di te. Aveva immaginato la tua reazione!!! Dai, ora torno nel mio mondo: ti consiglio solo, ormai, di aspettare domani mattina, è tardi per affrontare la montagna....."
La voce svanisce nel nulla ed io smetto di chiedermi a chi appartenesse.
Ho capito la lezione, sia quella della voce che quella di mio fratello: è giunto il momento che io provi a farcela da sola, con le mie sole forze.
Mi metto immediatamente a dormire per prepararmi alla sfida che mi aspetta il giorno dopo....
E' l'alba quando apro gli occhi, io sono pronta a partire. Camomì mi lascia proprio sulla riva. Ho preparato con cura lo zaino, riempiendolo di tutto ciò che ritenevo potesse essermi utile. Ho il sorriso sulle labbra e sono pronta.
Scendo e mi avvio verso il chiosco per chiedere maggiori informazioni e dettagli sul percorso da fare.
"Sorellì? Dove te ne vai così di buon'ora? ma come una dormigliona come te?????"
Si, è proprio mio fratello, seduto al tavolo che fa colazione!!!!
"Gian, che bello Gian!!!" e gli salto al collo rovesciandogli tutta la spremuta addosso!!!!
"Stavo venendo a raggiungerti.... perchè sei tornato???"
"Sssshhhhhh!!! Ora so che puoi farcela, non mi serve altro!!!" mi tende la mano ed insieme ci incamminiamo verso la vetta della montagna.