Se Potessi Avere...

Alberico abitante a piazza Corelli, zona periferica di Roma era considerato un privilegiato dai suoi vicini di casa non propriamente agiati, era impiegato in un Ufficio Postale ed era uno di pochi a poter usufruire di uno stipendio fisso, gli altri vivevano alla giornata con entrate problematiche. Aveva trenta anni pari età della moglie Rosina che aveva accettato di sposarlo pur non amandolo, solo  per la sua posizione finanziaria. Lei, molto bella non assomigliava a nessuno dei due genitori, forse una svicolata materna, i due ascendenti erano bruni come tizzoni di carbone come d’altronde anche Viola, la sorella di Rosina che mostrava  una notevole beltade. La loro famiglia era stata in passato oggetto di pettegolezzi finiti nel nulla, i poveri hanno altri pensieri per la testa. Rosina aveva accettato di sposare Alberico sia per sottrarsi alla miseria sia perché in passato era stata oggetto di un tentato stupro da parte di un giovane ubriaco e sentiva il bisogno di un uomo che la proteggesse, da quel momento cominciò ad odiare il genere maschile, conclusione ‘faceva l’amore’ con Alberico solo col buio assoluto nella stanza da letto, il marito non l’aveva mai potuto vederla nuda. Alberico si era potuto permettere il lusso di un telefono in casa il cui squillo, in una mattinata di suo riposo dal lavoro non gli aveva fatto piacere. “Chi parla, stavo dormendo.” “Signor Alberico si svegli in gran fretta, sono Morgana il direttore della ‘Banca Anonima’, un notizia meravigliosa per lei, ci ha comunicato una nostra corrispondente di New York che lei risulta erede di un miliardo di dollari in seguito alla morte in un incidente stradale di un suo  parente, ora ovviamente ci sono da espletare le solite pratiche burocratiche, la manderò a prendere a casa sua una nostra auto blindata.” “Ho sentito una voce di donna, mi permetta di non crederle, mi dia un suo numero telefonico, la richiamerò.” Il numero telefonico rispondeva effettivamente a quella banca indicata dalla direttrice: “Mi farò trovare pronto.” Alberico mise al corrente della bella notizia Rosina che, ancora mezza addormentata e non credendo alle parole del marito: “ Va bene, porta a casa un po’ di soldi….” Dopo mezz’ora da una BMW  nera scese un autista in divisa il quale si mise a cercare l’indirizzo di casa di Alberico che lo precedette: “Sono io quello che sta cercando.” L’autista aprì uno sportello posteriore ma Alberico: “Preferisco accomodarmi vicino a lei, ancora non sono entrato nella mentalità del riccone, per favore chiami per telefono la sua direttrice, non voglio giornalisti e fotografi fra i piedi. Fu accontentato, in banca i soliti clienti in fila agli sportelli, nel lussuoso ufficio della direttrice Alberico si esibì in un falso baciamano, voleva dimostrare che anche lui benché abitasse… “Signor Alberico benvenuto,  il miliardo di dollari  risponde ad una cifra in Euro minore  ma è sempre un bel gruzzolo, siamo costretti a rimanere nel mio ufficio per molto tempo, la burocrazia…” Alle tredici madame Morgana. “Ancora non abbiamo finito, sarei dell’opinione di andare a colazione (le persone importanti non usano il termine pranzo) in un ristorante qui vicino, si mangia molto bene, intanto le ho fatto stampare una carta di credito platino e mettere a suo nome un telefonino, questo è il suo numero che però non risulta ufficialmente così la sua privacy non sarà violata. L’attrezzo fu subito utilizzato: “Rosina sono a colazione, dicevo a pranzo con una direttrice di banca, non so a che ora mi ritirerò.” “Non è che sei in compagnia di qualche baldracca!” Era in funzione il viva voce che aveva fatto recepire il ‘complimento’ a Morgana che da signora non alzò ciglio. Alle diciassette: “Signor Alberico qualora avesse bisogno dei miei servigi…sarò a sua disposizione.” Quella frase  sibillina non fece nessun effetto su Alberico, da quel momento avrebbe potuto avere a disposizione tanti fiorellini…Solo alla vista dell’auto blindata sotto casa fece ricredere Rosina che divenne una statua di sale: “Allora era vero….sei un marito eccezionale!” “Solo adesso te ne accorgi ma ricordati che da ora in poi dovrai soddisfare ogni mio desiderio, intanto ne ho pensato uno per questa notte.” Alberico aveva pensato che finalmente sarebbe riuscito a vedere sua moglie nuda. Rosina venuta a conoscenza del ‘capriccio’ di suo marito rimase perplessa, se fino a quel momento non aveva ritenuto di non  farsi vedere senza veli  ma ora avrebbe ceduto ma ad un prezzo molto alto. “E tu per tanto tempo mi hai tenuto nascosto …mai visto un culo favoloso come il tuo, sai che ti dico: culo ricco mi ci ficco!” Mai la signora aveva ceduto in quel campo ma tutto sommato non si lamentò, il marito fu delicato e le fece provare un orgasmo favoloso. Rosina con la praticità di tutte le donne: “Andiamo in una concessionario di auto, voglio acquistare una macchina inglese, in televisione ho visto la pubblicità di una Mini Morris verde, bellissima, già mi ci vedo sopra.”Dinanzi ad una carta di credito platino il concessionario della Mini: “Signori ho appena ricevuto una Mini Morris del colore di vostro gradimento, costa un po’ di più perché ha tutti gli accessori ma venite a vederla.” Aveva ragione il concessionario che dovette dare spiegazioni ad Alberico ed a Rosina sul funzionamento piuttosto complicato degli optionals. All’appartamento da acquistare avrebbero pensato il giorno successivo. Per quella notte i due pensarono dovesse essere l’ultima al vecchio indirizzo Alberico e Rosina riposarono male, già si sentivano appartenere ad un’altra categoria di persone. La mattina ebbero una brutta sorpresa, la Mini era tutta graffiata, l’invidia dei vicini di casa aveva colpito, fecero gli indifferenti, loro non erano più dei morti di fame! I due coniugi ritennero di cambiare vestiario, da una negozio raffinato uscirono con abiti eleganti e alla moda  lasciando i loro ‘stracci’ ad un commesso, dimostratosi gay che li gettò in uno scarico con la faccia schifata! L’agenzia immobiliare era in via Nazionale, causa anche il traffico ci volle del tempo per raggiungerla. C’erano una quantità di appartamenti da acquistare dai prezzi esorbitanti, ne scelsero uno all’ultimo piano in via Nazionale, il titolare dell’agenzia: “Signori non vi offendete ma ho bisogno di un riscontro dalla vostra banca:”Avuta l’assicurazione richiesta i due poterono vedere in fotografia la casa che avrebbero acquistato, un gioiello, ben rifinita e con accessori di buon gusto. Tutte queste manovre non erano sfuggite a Luisella, sorella di Rosina che ritenne opportuno metterla al corrente della situazione, fra sorelle c’era un buon rapporto unico problema Salvatore marito di Luisella affetto da gelosia morbosa di sua moglie, talvolta lasciava il lavoro di muratore per andare a controllarla mentre era impegnata in una sartoria. Vicino all’appartamento di Alberico e Rosina , c’era uno simile  ancora sfitto, Rosina  fece una proposta a Luisella di occuparlo con Salvatore che, accecato dalla gelosia patologica, peraltro non giustificata non voleva accettare per paura che sotto sotto sua moglie potesse pagare in modo sessuale quel regalo. Dopo un vaffa di Luisella a Salvatore la coppia prese possesso dell’alloggio.  L’occhio lungo di Alberico già in passato aveva adocchiato la cognata di cui correva voce della sua bravura in campo sessuale. Una mattina Salvatore divenne becco, Alberico riuscì a restare solo in casa sua con la cognata, fuori Salvatore e Rosina,  cominciò un incontro ravvicinato alla grande. “Caro con mio marito faccio la fredda ma io sono un vulcano, prova ad infilarmelo vedrai cosa avverrà poco dopo.” Passati pochi secondo Luisella cominciò a dimenarsi, un orgasmo dietro l’altro. Domanda inopportuna di Alberico: “Conosci il punto G?” “Io conosco tutte le lettere dell’alfabeto, non ti preoccupare se ‘vengo’ molte volte di seguito.” Lo dimostrò alla grande, col bacino girava intorno al ‘ciccio’ di Alberico.”Lo sapevo che ti saresti stancato tu, con un mio amico sino giunta sino a undici orgasmi, ha mollato prima lui!” Alberico si era tolto un altro sfizio, far camminare sua moglie nuda per l’appartamento e quando l’aveva a portata di…uccello ‘introducebat penem magno cum gaudio’ in fica o in culo. Finale imprevisto: “La vuoi finire, è tutta la notte che ti agiti e che parli da solo, non mi hai fatto chiudere occhio, la sera mangia di meno!” Quella frase aveva distrutto un sogno, per Alberico  era ricomparsa la dura realtà!