Sentimenti

Ai tempi nostri le cosiddette deviazioni sessuali sono considerate quasi normali. Avere un padre bisessuale ed una madre lesbica forse era eccessivo ma se erano persone simpatiche ed allegre venivano guardate con occhio benevolo. Tali erano Giorgio Attanasio e Giorgietta Occhipinti romani da generazioni con probabili antenati nobili. I due coniugi, ambedue benestanti come risultava anche dalla carta di identità avevano ereditato un attico vicino a Colle Oppio con canile nel giardino dove ‘abitavano’ un pastore tedesco femmina ed un gatto maschio di razza siamese. Il detto che cani e gatti non vanno d’accordo è in generale una fola, se cresciuti insieme può accadere, come nel nostro caso che la femmina allatti il neonato dell’altra razza. Così era accaduto che Tralla allattasse Ras il figlio della razza siamese. Venne l’estate, Giorgio e Giorgietta salutati gli amici del palazzo si misero in viaggio con la loro A.R. Stelvio per raggiungere la località balneare di Cattolica in Adriatico. Dopo la loro partenza accaddero vari fatti eclatanti, i due coniugi non rientrarono più a Roma, in loro vece si presentò il loro figlio Valerio il quale acquisita la licenza di liceo classico presso il collegio svizzero ‘Beau Soleil’ una mattina si presentò in portineria dell’abitazione dei genitori in compagnia di un notaio, di un ufficiale giudiziario e di un fabbro per permettere a Valerio di prendere possesso dell’abitazione dei genitori. Il giovane si mise le mani nei capelli alla vista dello sfacelo interno della casa, praticamente erano rimaste solo le mura, cosa aveva portato i genitori ad effettuare quella distruzione che non poteva chiamarsi in altro modo? Lato positivo Giorgio e Giorgietta avevano fatto pervenire a Valerio un notevole patrimonio oltre che una cartolina illustrata da Mombasa città del Kenya con la scritta: “Abbiamo deciso di vivere in Africa, auguri e buona fortuna. Dopo una nottata passata in albergo Valerio contattò una ditta di lavori edili, si fece fare un preventivo per la ristrutturazione dell’immobile ed il titolare di mobili per riarredarla. Dopo venti giorni prese possesso dell’abitazione che finalmente era diventata abitabile. Valerio era un giovane alto e robusto, dimostrò di aver ereditato l’allegria dei genitori, ben presto attirò l’attenzione delle signorine ed anche delle signore del palazzo. Divenne amico del portiere Romoletto da cui venne a conoscenza dei segreti degli abitanti di tutta la via, cose interessanti dal punto di vista sessuale, era quello che a lui interessava. Valerio per passatempo aveva organizzato una camera oscura per lo sviluppo e per la stampa di fotografie, uno stanzino senza finestre con luci inattiniche e tutta l’attrezzatura indispensabile. Cercava donne fuori del comune non le solite sciacquette pronte a spogliarsi nude per soldi. Cinema Politeama, all’intervallo fra il primo ed il secondo tempo incontrò finalmente una ragazza che corrispondeva alle sue esigenze, non sembrava facile abbordarla, aveva l’aria tipo ‘non rompere, insetto’ si proprio insetto, insomma animale fastidioso. Nella hall incontrò una ‘maschera’ a cui chiese dietro compenso di venti €uro se conoscesse il nome della cotale. Risposta impertinente: “Per venti €uro conosco solo la metà del suo nome…” Valerio dentro di sé lo mandò a fan…ma sganciando la somma richiesta venne fuori il nome completo ‘Isidora’ era una habituè di quel locale. Valerio comprese che era solo il primo passo, come rompere la probabile granitica resistenza di quella dea? In libreria la soluzione in una pubblicazione sulle divinità greche, l’amuleto di Iside assicurava a chi lo indossava protezione in vita dalle disgrazie. In via Nazionale la gioielleria Luxardo era famosa per i lavori di oreficeria, il titolare un attempato signore elegante lo accolse con cordialità, il lavoro richiesto da Valerio era fuori del comune ma fattibile. Dopo quindici giorni era pronto il gioiello di Iside in oro bianco. “Signore sono uno studente veda lei per il prezzo.” “Mille €uro e buona fortuna per la sua conquista.” Anche l’astuccio era di pregevole fattura. Ora la parte più difficile, nella hall dl solito cinema sostava la baby che fumava con aria annoiata una sigaretta in un bocchino oro ed avorio. Lo guardò arrivare con aria stanca. Valerio decise di buttarsi: “Signorina guardandola ho compreso che questo gioiello sarebbe stato appropriato per la sua bellezza di antica dea greca, si chiama gioiello di Iside dea famosa per la sua bellezza e, mi scusi per essere alquanto capricciosa, inoltre assicurerebbe la protezione a vita contro le disgrazie.” Dopo qualche secondo la risposta: “Brutto burino tu sei una disgrazia, chi credi di essere, potrei comprare te e tutt…” La ragazza si era incazzata di brutto. Era presente alla scena la ‘maschera’ che in passato aveva fornito a Valerio il nome della ragazza. “Egregio signore la signorina Isidora è la figlia della padrona di questo locale, le presenti le sue scuse!” “Non accetto nessuna scusa!” Valerio proseguì: “Mi fa pensare che abbia problemi col suo fidanzato, lo lasci perdere, il mondo è popolato di maschi belli ed intelligenti.” L’ira della damigella era arrivata al colmo, rivolgendosi alla ‘maschera’: “Gigetto butta fuori questo per modo di dire signore!” “Incorrereste in due reati: violenza privata ed offese, ho compreso che non c’è per me ‘trippa pè gatti, arrivederci.” Gigetto lo rincorse per strada: “Potrei aiutarla…” “Tieni cinquanta €uro ed il mio biglietto d visita, dammi una mano.” Dopo due giorni: “Sono Gigetto, ho convinto la signorina ad accettare le sue scuse, venga stasera all’ultimo spettacolo.” Gigetto era all’entrata, aveva fatto sparire destramente i cinquanta €uro, aprì la porta ed omaggiò il giovane con un inchino. Ringalluzzito Valerio omaggiò la ragazza con un finto baciamano:”Signore devo scusarmi…” “Nessuna scusa, accetterò di entrare con lei in sala.” Film ad hoc: Davide e Betsabea. “Guardandola in viso mi sembra che l’attrice le somigli molto.” Complimento accettato dall’interessata che inaspettatamente: “Quale auto possiede, penso una sportiva.” “Ne ho due. Una Abarth 650 ed una Alfa Romeo Stelvio, uso la prima come stasera per motivi di posteggio.” Arrivati sotto casa: “Cavolo pure un garage!” “Ereditato ai miei genitori che sono in Africa.” “Bellissimo spettacolo di Roma notturna, il suo attico è favoloso, posso darle del tu?” Risposta di Valerio un bacio appassionato in bocca della fanciulla. “Caro ti prego accompagnami a casa, mia madre è diventata ossessiva dopo che ho lasciato Mercurio.” “Lo sai che era il dio greco egli imbroglioni?” “Infatti era sposato e tu?” “Ho un piccolo harem con tre mogli…” Mammina era al balcone: “Lo sai che ore sono?” “Ho lasciato l’orologio a casa.” “Lo sapevo che rompeva, domani al cinema al primo spettacolo.” Telefonata al mattino: “Per favore vieni subito in auto sotto casa mia, mamma è sparita dalla circolazione, speriamo non faccia fesserie come al solito.” Valerio prese le difese della futura suocera: “Fa il mestiere di madre, vedremo quando tu…” “Quando tu cosa, se è quello che penso io te lo puoi dimenticare. (Tradotto niente figli). Mammina sbucò da dietro l’angolo del palazzo: “Lo immaginavo che dovevate incontrarvi, non ti è bastato Mercurio, adesso pure…come diavolo si chiama…” “Adesso basta
lasciami vivere per favore, non ne posso più di te!” In risposta la signora madre le lanciò la borsetta che aveva in mano…fine della conversazione. Valerio ed Isidora salirono in macchina, era la fine del rapporto madre‐ figlia di conseguenza la signorina era diventata ospite di Valentino con ovvio piacere di quest’ultimo. Isidora ispezionò l’abitazione: “Chissà quanti soldi ci hai speso!” ”Ero in attesa di un dea, scegli fra letto matrimoniale o lettini della stanza degli ospiti.” “Ipocrita non vedi l’ora di…ti è andata male ho le mestruazioni.” Valentino intonò ‘Boccuccia di Rosa di De Andrè:”Ecco dove volevi arrivare, lo immaginavo, mi hai preso per una…” Dopo quel tira e molla Valentino stanco idi tutto quell’ambaradan si rifugiò nel letto matrimoniale dove si appisolò. Forse stava sognando, sentì qualcosa di piacevole che gli solleticava il viso, un cespuglio biondo, profumato, delizioso, quando il cespuglio passò sulle labbra aprì gli occhi, Isidora aveva imbrogliato, non aveva le mestruazioni. Un cunnilingus portò la baby ad un orgasmo lungo, profondo: “Cacchio ci sai fare!” Si era beccato un bravo sessuale, riprese a tenere in bocca il clitoride sino a quando Isidora alzò bandiera bianca. Una cena ristoratrice poi…”Ho capito ti farò provare la ‘cosina’. Valerio entrò facilmente sino al collo dell’utero, Isidora immaginò il suo pensiero: “Volevi la vergine dai candidi manti, ti è andata male, oggi le femminucce non sanno cosa sia la verginità dopo i tredici anni, se non ti va bene…” “Pensavo a Mercurio…” “Quando mai, sessualmente era un babbasone …il primo è stato un mio compagno di scuola che mi ha fatto un male cane…non volevo più rapporti con un uomo, tu hai riscattato il ‘masculinum generis’. Una cena ristoratrice poi in braccia a Morfeo. La mattina seguente quasi alle luci dell’alba Valerio sentì scuotere il suo corpo poi: “Sei come tutti i maschietti, hai vicino un gran pezzo di figa lo ignori e dormi, alza le chiappe, non hai pensato che ho con me solo i vestiti che indossavo ieri sera, andiamo a fare spese in negozi di abbigliamento. Ancora rintontolito, dietro indicazioni della ormai moglie Valerio imboccò via del Corso, del primo negozio ‘Joe Lovingly’ Isidora conosceva il proprietario:”Carissima hai bisogno di un cambio totale di look, ho merce appena giunta, chi è questo fustaccio che hai rimorchiato, hai smammato Mercurio, hai fatto bene, era tanto volgare!” “Joe sono nelle tue mani soprattutto per le souliers.” Les souliers per gli ignoranti della lingua francese sono le scarpe che, dai cartellini esposti avevano per ogni paio un prezzo da petroliere arabo. Usciti dalla boutique una cattiva sorpresa, sul parabrezza della Abarth una foglietto di contravvenzione per divieto di sosta. “Signor vigile questa è mia moglie, siamo in viaggio di nozze a Roma, se lei potesse…” Il Vigile comprensivo potè. “Sei un gran figlio di puttana, io non ci avrei pensato.” A casa Isidora organizzò una vera e propria sfilata di moda: provò vestiti, borse, scarpe, collane, non c’era più posto nemmeno per sedersi, unico posto libero lo sgabuzzino della camera oscura. A questo punto a Valerio venne in mente di usare la fidanzata come modella per una rivista osè molto in voga. “Cara avrei pensato…” “In questa casa vorrei pensare solo io!” “Non mi hai fatto finire, dovresti esibirti come modella di nudo, un nudo all’inizio casto con maschera sul volto, dovresti esibire solo il tuo corpo meraviglioso.” “È poi?” “Dipenderà dal successo che avrà la rivista.” Toccate l’orgoglio delle donne ed otterrete un: “Va bene.” Negozio di scherzi di Carnevale: “Vorrei delle maschere per la qui presente mia moglie. Il titolare dell’esercizio: “Sarebbe un peccato coprire un si bel viso.” “È per una rivista particolare.”Come vuole, il nome della rivista?” “Beautifful Girl” La pubblicazione ebbe un successo enorme, Isidora splendeva in tutta la sua pulcredine soprattutto per la vita stretta, per il seno a pera e soprattutto per le gambe lunghissime. Al telefono: “Sono Lucio Pigliapoco il titolare del negozio di scherzi di Carnevale, ho ottenuto il suo indirizzo rilevandolo dalla targa della sua auto, mi ha contattato un signore nobile, molto ricco, vuol conoscere la sua fidanzata, ha una villa in fondo alla via Appia, le lascio i suoi dati per rintracciarlo, mi tenga sempre presente per i suoi acquisti.” Valentino riferì il tutto ad Isidora aspettandosi un suo rifiuto, rimase deluso per il suo assenso, forse la presunta nobiltà o il dio denaro del cotale…incontro una mattina del sabato successivo. Quel giorno il tempo non era clemente, “Sembra di essere a Milano” esordì il padrone di casa, “Sono Pignatelli Orazio, questa è mia moglie contessa Della Torre Alberica.” Valerio che il signore nel presentarsi nel presentare la moglie metteva prima il cognome ed poi il nome bah…La padrona di casa invece aveva molto stile sia come persona che come abbigliamento, era ‘pleasure to see’ per dirla all’inglese. La contessa a metà pranzo chiese scusa e si allontano dal salone, il marito cercò i minimizzare:”Mia moglie soffre frequentemente di una forte emicrania.” Valerio con un sorrisetto pensò: “Saranno le corna che gli metti.” Pignatelli Orazio pardon Orazio Pignatelli i giorni seguenti si fece vivo, doveva recarsi a Milano col suo aereo personale. “Aereo personale pensò Isidora, prendendo spunto dal Poker: “Aereo ricco mi ci ficco.” Con una breve telefonata avvisò Valerio della sua partenza per Milano. Il cotale andò in crisi, non sapeva cosa pensare, a mali estremi…telefonò alla contessa chiedendo udienza. Fu accolto da una inaspettata risata argentina. “Mi ha scambiata per sua maestà?” “Lo potrebbe essere se non…”Quellla risposta interrotta mise in crisi i due interlocutori infatti…Avvenne un wife swapping fra i quatto coniugi: Valerio ed Alberica a Roma Isidora e Gabriele a Milano. Melpomene dea della tragedia grecaci mise lo zampino, i quattro rientrarono nel proprio ruolo ma Alberica donna di nobili principi non resse al fatto di aver tradito il marito, si suicidò. La notizia ebbe rilievo nella cronaca locale dei giornali della capitale, unico felice il conte acquisito Pignatelli Orazio. Valerio e Isidora si separarono, si sentivano colpevoli di quel suicidio.