Si parla di Leopardi, in ambulatorio a Napoli

Non crediate che nel mio ambulatorio a Rione Sanità girino solo puttane e camorristi. Ogni tanto ci eleviamo. Napoli è questa: uno scrigno prezioso che improvvisamente ti dà accesso al meraviglioso, all’inatteso. Avevo tempo, oggi, di riprendere un antico discorso con Palomba Rosaria, una donna di 65 anni, di una bellezza appannata da cinque gravidanze e da una vita difficoltosa.
‐“Rosaria, tu entravi nella camera di Giacomo? Cosa ricordi dopo
tanti anni?”‐
‐“Se la ricordo…il profumo delle ginestre, a primavera. La marchesa Eleonora Carafa D’Andria mi dava le chiavi, quando dovevo spolverarla. La prima cosa che facevo era di aprire le persiane e far entrare la luce. La camera riprendeva vita. Il Vesuvio a quei tempi fumava e fremeva sotto i piedi. Ricordo il lettino di Giacomo, come lui, minuto, schivo del lusso che regnava in villa; libri sul comodino e in una piccola libreria di mogano, un rosario a grossi grani di pietra nera, lasciato su una poltrona di velluto rosso, accanto al letto. Ricordo il bastone di Giacomo, fine, elegante, con una testina d’argento che gli dava sostegno nelle passeggiate, tra i sassosi viottoli sulle pendici del Vesuvio. Ricordate? La villa era sul crinale della colata vecchia dell’ultima eruzione. Solo le ginestre erano riuscite ad impossessarsi di quelle rocce nere. Il profumo lo si sentiva di notte, mentre i grilli e le rane coprivano il rumore delle ruote dei carri.”‐
‐“Tu facevi la cameriera a Villa delle Ginestre?”‐
‐“Papà era il fattore della marchesa. Lei era figlia di Fiammetta Carafa, donna di corte della regina Margherita. Fu lei ad ospitare Leopardi a Villa delle ginestre. Quando mi sposai venni ad abitare alla Sanità e la marchesa mi regalò il letto di ottone con i putti, che voi avete visto anni fa. Era il letto della madre Fiammetta, che era finito nelle cantine della villa.”‐
‐“Già, il letto! Un letto storico! Lo ricordo ancora; un oggetto sontuoso nell’angusto basso, che abitavi. Il sorriso dei putti si univa al riso dei tuoi figlioli che ci rotolavano sopra.”‐
‐“Quanti anni dottore…”‐
‐“Rosaria, ma del letto che ne è stato? Da anni non l’ho più visto.”‐
‐“Quando abbiamo rammodernato il basso, lo abbiamo venduto a peso. Sapete, era di ottone!”‐

NB Sono salito, anni fa, a visitare Villa delle ginestre, divenuta un centro per saltuarie conferenze di difficile accesso. Di Leopardi era sparito tutto; la camera da letto, solo mobili smontati e ammucchiati. Un depresso guardiano, vinto dalla solitudine del luogo e dall’assenza di ogni turista mi ha ignorato per tutta la visita. Il panorama fragoroso.

l.r.